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Cinque film da vedere se ti è piaciuto Civil War

Civil War, il nuovo film diretto da Alex Garland, sta avendo un grande successo ed è sulla bocca di tutti. Ma quali film vedere se lo si è apprezzato così tanto?
Kirsten Dunst in una scena di Civil War, il nuovo film diretto da Alex Garland

Civil War ha segnato il ritorno di Alex Garland ma anche, stando alle sue parole, il suo ritiro dalle scene in quanto regista. Il film – di cui abbiamo parlato qui – è un successo e sta facendo parlare molto di sé, per le tematiche trattate e per le eccezionali interpretazioni dei suoi attori. Sta piacendo a tal punto che in molti si chiedono quali altri film poter vedere di questo genere. Presto detto: seguono i cinque film da vedere se ti è piaciuto Civil War.

Salvador – Oliver Stone (1986)

Uno dei primi film che viene in mente dopo aver visto Civil War è anche uno dei meno conosciuti di un regista importantissimo come Oliver Stone, autore premio Oscar noto ai più per film come Platoon, Wall Street e Ogni Maledetta Domenica. Ad inizio carriera però, egli diresse Salvador: l’opera – che poteva vantare due interpreti d’eccezione quali James Belushi e James Woods – narra la storia di Richard Boyle, reporter di guerra in cerca di uno scoop per svoltare la propria carriera. Si recherà dunque a El Salvador, per un servizio sulla guerra civile e se inizialmente apparirà distaccato, finirà per provare compassione per le vittime del conflitto, finendo per aiutare a fuggire quante più persone possibili. Un film da riscoprire, con tantissimi punti di contatto con la pellicola di Alex Garland e che, magari, può tornare utile anche per approfondire la figura di Stone.

Scena tratta da Salvador, film del 1986 diretto da Oliver Stone

Apocalypse Now – Francis Ford Coppola (1979)

Il secondo consiglio non ha bisogno di presentazioni: Apocalypse Now è uno dei più grandi capolavori dell’intera storia del cinema, un’opera fondamentale per la quale realizzazione il suo regista, Francis Ford Coppola, ha scommesso tutto. In occasione della sua anteprima mondiale a Cannes32 – dove vinse la Palma d’Oro, la seconda nella carriera del regista statunitense – egli disse che non si trattava di un film sul Vietnam, ma che era il Vietnam stesso. Come dargli torto. La lotta contro qualcosa di più grande, la curiosità che spinge l’uomo a rischiare la propria vita per scoprire la verità ed il senso di impotenza sono tutti elementi che ritroviamo anche in Civil War e, per quanto ovviamente si tratti di film diversi, è possibile trovare un fil rouge che li colleghi.

Una scena di Apocalypse Now, il film diretto da Francis Ford Coppola nel 1979

La Finestra sul Cortile – Alfred Hitchcock (1954)

Con il terzo consiglio si va a scomodare un altro gigante, Alfred Hitchcock. Nella sua lunga carriera, il regista britannico ha diretto decine di film ma, tra i più importanti e di successo, spicca indubbiamente La Finestra sul Cortile, con protagonista assoluto James Stewart. Se da un punto di vista realizzativo questa pellicola e quella di Alex Garland non sembrano avere poi così tanto in comune, ecco che invece da un punto di vista concettuale si trovano dei legami interessanti. La vera protagonista di entrambe le opere è infatti la macchina fotografica che lavora come fosse l’occhio non solo dei suoi protagonisti ma dello spettatore stesso, a cui svela cose che normalmente non avrebbe neanche notato. Un altro film fondamentale nella storia del cinema e che ha certamente ispirato, da questo punto di vista, Civil War.

Scena tratta da La Finestra sul Cortile, film diretto da Alfred Hitchcock nel 1954

Allucinazione Perversa – Adrian Lyne (1990)

Di film sulla guerra in Vietnam ne esistono tantissimi, come anche il sopracitato Apocalypse Now. Nel 1990 però, Adrian Lyne dirige Allucinazione Perversa, un cult apparentemente dimenticato con protagonista Tim Robbins che, forse più di qualsiasi altra opera, tratta le conseguenze che la guerra ha avuto non tanto nella quotidianità delle persone (anche), ma in primis sul corpo e la mente delle stesse, dove per corpo si intende proprio la carne, con rimandi palesi al pensiero di David Cronenberg. Le somiglianze con Civil War non sono così nette, certo, ma ci sentiamo di consigliare questo film proprio per come si approccia ai corpi ed alla psiche di persone che subiscono, inermi, le scelte di uomini che con la loro vita giocano come se niente fosse. Si tratta inoltre di una grande occasione per riscoprire il cinema di Lyne, regista estremamente sottovalutato e poco citato che è invece, senza troppi dubbi, imprescendibile.

Scena tratta da Allucinazione Perversa, film diretto da Adrian Lyne nel 1990

28 Giorni Dopo – Danny Boyle (2002)

L’ultimo consiglio può sembrare una forzatura, ma ci porta ad un ragionamento interessante. 28 Giorni Dopo è infatti uno dei cult diretti dal regista britannico Danny Boyle, che vede alla sceneggiatura proprio Alex Garland, qui alla prima della sua carriera. Si tratta di un’opera certamente diversa rispetto a Civil War, con cui però ha in comune il modo in cui viene ripresa la città, con campi lunghi e panoramiche di un territorio deserto che, se vogliamo, ci richiama alla mente anche una recente serie tv – ed i videogiochi da cui è stata tratta – ovvero The Last of Us. D’altronde, Civil War può essere interpretato anche come film sugli zombie, su un virus che ha decimato la popolazione, con i pochi sopravvissuti che, piuttosto che cooperare, si ritrovano a lottare fra loro. In questo senso, è emblematica la sequenza con il ultranazionalista interpretato da Jesse Plemons. Vedere Civil War in quest’ottica lo rende certamente più suggestivo.

Scena tratta da 28 Giorni Dopo, film diretto da Danny Boyle nel 2002