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Challengers: il film di Luca Guadagnino racconta una storia vera?

È sicuramente il film del momento e c’è grande attenzione destinata a Challengers di Luca Guadagnino: ma il film racconta una storia vera o si tratta di finzione?
Challengers: il film di Luca Guadagnino racconta una storia vera?

Challengers, in uscita al cinema in occasione del 24 aprile 2024, è l’ultimo film di Luca Guadagnino con Zendaya nei panni della protagonista Tashi Duncan, oltre che Josh O’Connor e Mike Faist. Il film, che sfrutta la tematica del tennis e dello “scontro” che si genera nell’ambito del triangolo amoroso, ha fatto sicuramente molto riflettere sia i fan dello sport, sia gli estimatori del cinema di Guadagnino: ma gli eventi raccontati sono tutti inventati o si tratta di una storia vera?

La storia vera di Challengers di Luca Guadagnino

Il tema del tennis raccontato in Challengers non racconta una storia vera, come si può immaginare da parte delle vicende che sono delineate da Luca Guadagnino e dalla scrittura di Justin Kuritzkes. In realtà, non è esattamente corretto dire che non ci sia una storia vera dietro Challengers di Luca Guadagnino, poiché il tennis raccontato non è di certo fittizio, così come la dinamica dell’infortunio che ferma Tashi Duncan, una possibile stella del tennis che, però, vede la sua carriera interrompersi prematuramente. Zendaya si è preparata per tre mesi, allenandosi con l’ex tennista Brad Gilbert, prima di prender parte alla pellicola e ciò legittima il senso di verosimiglianza del film di Luca Guadagnino, ma non si tratta dell’unico elemento di verità.

Il tennis come metafora dello scontro raccontato da Luca Guadagnino

Certo è che il tennis raccontato da Luca Guadagnino non sia l’elemento portante del film, che non vuole essere un semplice prodotto sportivo e che – al pari di altri film di tennis – si concede anche l’approfondimento di altre tematiche; non trattandosi di un film biografico, la storia vera non esiste poiché non c’è davvero una Tashi Duncan che abbia vissuto una vita e una carriera di questo genere. Il tennis come metafora dello scontro raccontato da Luca Guadagnino, però, è del tutto veritiero: trattasi di uno sport agonisticamente e mentalmente complesso, in cui la forza nervosa è importantissima e in cui le urla, il sudore, gli scontri verbali che si osservano nel film non sono assolutamente grotteschi o iperbolici.

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