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Recensione – Le Ravissement: il film d’esordio di Iris Kaltenbäck

Iris Kaltenbäck, giovane cineasta francese, realizza la sua opera prima: “La Ravissement” con protagonisti Hafsia Herzi, Alexis Manenti e Nina Meurisse, presentato al 76° Festival di Cannes.
La recensione di Le Ravissement

Le Ravissement” o “The Rapture” è il film d’esordio dietro la macchina da presa della giovane cineasta francese Iris Kaltenbäck. La pellicola, prima dell’uscita sul grande schermo, è stata presentata alla 76° edizione del Festival di Cannes, aggiudicandosi il Prix SACD, ma anche al 41° Torino Film Festival vincendo il premio per la miglior attrice ed il Premio Scuola Holden per la miglior sceneggiatura. Di seguita la trama e la recensione del film con protagonisti Hafsia Herzi, Alexis Manenti e Nina Meurisse. 

La trama di “Le Ravissement” di Iris Kaltenbäck 

Lydia, interpretata da Hafsia Herzi, è una giovane ostetrica molto sfortunata in amore e vittima dell’ennesima relazione naufragata. A confortarla ci pensa Salomé (Nina Meurisse), la sua migliore amica, la quale è rimasta da poco incinta. Lydia, per ricambiare il favore le sta vicino durante tutta la gravidanza ed è proprio lei che viene incaricata per far nascere la sua bambina. Dopo un parto travagliato, la donna passa molto tempo con la piccola Esmeé, ma un giorno si imbatte in Milo, interpretato da Alexis Manenti, un uomo con cui ha avuto un’avventura di una sola notta qualche tempo prima. La donna, però, nel tentativo di tornare con lui gli confessa di essere il padre biologico della bambina, una bugia che mette a dura prova la perseveranza e l’integrità di Lydia

La recensione di Le Ravissement

La recensione del film d’esordio di Iris Kaltenbäck

Un’opera prima scoppiettante per la giovane regista e sceneggiatrice francese Iris Kaltenbäck, la quale realizza un film lineare e dal finale pronosticatile, ma estremamente versatile proprio come la sua protagonista. Si tratta di un film che tratta diverse tematiche, soprattutto la solitudine e quel desiderio di maternità intrinseco del personaggio di Lydia, una donna che per via della sua grande professionalità riesce a sventare il peggio durante il parto del figlio della sua migliore amica. Un gesto che provoca in lei quel senso materno e desiderio di essere madre che finisce per risultare determinante per il suo destino

Tutto avviene in una sorta di Parigi poco riconoscibile, priva di qualsivoglia stereotipo visto e rivisto, ma che si presta perfettamente al ritmo, al senso ed alla forma del film. Proprio come in una fotografia venuta male o sfocata, giocando sulla contrapposizione delle tonalità fredde dello sfondo a discapito di quelle più calde che indossa la protagonista. Un personaggio con il quale il pubblico inizialmente finisce per empatizzare, nonostante un gesto ai limiti della follia e la continua manipolazione che, nel proseguire della pellicola, porta lo spettatore a distaccarsi dal personaggio di Lydia, una donna che tenta in tutti i modi di colmare quel terribile vuoto interiore. 

L’aspetto che colpisce di più e senz’altro l’incredibile sensibilità con cui la regista porta in scena un racconto di questi tipo. Un film allo stesso tempo lineare, ma anche dinamico, crudo ed in parte emozionante. La Kaltenbäck “gioca” con la sua protagonista e attraverso i suoi occhi ed il suo sguardo racconta al pubblico una storia che in qualche modo riguarda tutti quanti, partendo dal mostrare una grande dedizione da parte del personaggio di Lydia per la sua professione, ma anche quel lato apparentemente più nascosto, scavando nel profondo dell’anima, fatto di istinti e scelte avventate. Qui il film, dopo una breve quanto fugace introduzione, si trasforma assumendo lo spirito del thriller, nonostante l’assenza di un possibile schieramento tra “buoni” e/o “cattivi”. 

La dolce e tenera bimba che ha fatto così fatica a venire al mondo passa dall’essere quell’elemento di gioia e rinascita a semplice pretesto per una seconda chance, una nuova vita con un uomo che appare totalmente indifferente e disinteressato, ma che finisce per diventare vittima di una grande e pericolosa bugia. Una serie di situazioni che costruiscono un racconto contenente anche la figura di un narratore onnisciente che, fortunatamente per il film, permette di dare ancor più credibilità a “Le Ravissement”, una storia che si limita a mostrare sul grande schermo la vita di una donna che, attraverso una fitta rete di bugia una dopo l’altra, rimane imprigionata dalle sue stesse parole. 

La recensione di Le Ravissement

Un’opera prima che coglie nel segno 

Le Ravissement” è un dramma ricco di sfumature che prende forma intorno alla sua protagonista, una donna, come sottolineato in precedenza, vittima della sua sfortuna in amore che coglie l’occasione per avere una tanto desiderata seconda chance. Un percorso e delle scelte che bene o male ogni persona prima o poi nella vita si ritrova costretto ad affrontare, il doversi rimettere in piedi per colpa di un amore perduto, la fine di una relazione o di una amicizia. Iris Kaltenbäck realizza un’opera prima che coglie nel segno, il primo tassello di una filmografia che si prospetta molto interessante ed un trampolino di lancio per nulla indifferente. 

Parlano da sole le vittoriose e trionfanti partecipazioni a festival e manifestazioni cinematografiche, le performance di un cast in stato di grazia e la messa in scena di una storia d’amore dal plurimo significato che non si perde nei classici clichè, ma anzi affronta la verità con estrema sensibilità, risultando commovente, a tratti disturbante e molto credibile. Una riflessione su diversi temi come quello della maternità, il desiderio di un amore corrisposto, della compagnia di un altro essere umano che provi affetto e sentimenti, magari, però, senza bisogno di menzogne, bugie e raggiri, una lezione fin troppo importante non solo per la protagonista, ma probabilmente per tutti. 

4,0
Rated 4,0 out of 5
4,0 su 5 stelle (basato su 1 recensione)
La recensione di Le Ravissement
Le Ravissement (The Rapture)
Le Ravissement (The Rapture)

Lydia è una giovane donna che, dopo la fine di una relazione, finisce per perdere il controllo della sua vita. Il dolore provocato dalla rottura amorosa la porta a tentare in tutti i modi di guadagnarsi una seconda occasione.

Voto del redattore:

8 / 10

Data di rilascio:

08/05/2024

Regia:

Iris Kaltenbäck

Cast:

Hafsia Herzi, Alexis Manenti e Nina Meurisse

Genere:

Drammatico

PRO

l’incredibile esordio di una giovane regista dietro la macchina da presa
Le performance di un cast in stato di grazia
La meravigliosa sensibilità nel raccontare una storia di questo genere
un finale fin troppo prevedibile