Articolo pubblicato il 6 Gennaio 2022 da wp_13928789
Eccoci ad un nuovo appuntamento con la rubrica “IConsigliati“: una sezione in cui solitamente analizziamo dei grandi Film che vi consigliamo caldamente di recuperare, ma da oggi cominceremo a consigliarvi anche delle Serie Tv.
Disponibile interamente da oggi 21 Aprile 2021, “Zero” è una serie tv italiana targata Netflix liberamente ispirata al romanzo dello scrittore italiano e direttore di “Esse Magazine” Antonio Dikele Distefano intitolato “Non ho mai avuto la mia età” del 2018. Omar, il protagonista interpretato da un sorprendete Giuseppe Dave Seke, è un ragazzo italiano di origini africane che vive in un quartiere multietnico della periferia di Milano. Omar ha un sogno ovvero quello di diventare un grande fumettista: nel tempo libero si dedica spesso alla sua passione, ma per mettere da parte qualche risparmio lavora come rider consegnando le pizze in giro per la città. Insomma un ragazzo normale alla ricerca di se stesso che un giorno però scopre qualcosa di straordinario: il potere di diventare invisibile. Un vero e proprio super potere, ma non si tratta di un predestinato, perché lui viene quasi costretto ad essere un eroe. Il suo povero quartiere è continuamente vessato da problemi che mettono a repentaglio la sua vita, quella della sua famiglia e dei suoi amici. Di conseguenza Omar, o Zero, il soprannome che gli viene affidato per via del titolo del fumetto a cui sta lavorando, e i suoi amici si tirano su le maniche e si danno da fare per salvare il loro quartiere, la loro casa e le loro vite nonostante i diversi ostacoli e pericoli che incontrano lungo il percorso. Con questa serie tv ci troviamo di fronte ad un prodotto molto attuale, dalle atmosfere alle situazioni che affrontano i vari personaggi. Aiuta molto l’ottima colonna sonora di cui si sono occupati Marracash e Mahmood, anche con loro brani inediti come “64 Barre di Paura” di Marra nel primo episodio e come il singolo “Zero” dell’artista italiano di origini egiziane. Quest’ultimo è disponibile proprio da oggi e si può ascoltare alla fine dell’ultimo ed ottavo episodio della serie. In più sono presenti diversi brani, tra i più conosciuti, di vari artisti contemporanei che vanno come detto a contestualizzare la storia all’interno dell’immaginario del pubblico.

“Fino a pochi giorni fa, ero come l’Uomo Invisibile. Nessuno si accorgeva di me. Finché non sono arrivati loro”.
Omar (Giuseppe Dave Seke)
La serie tv è il risultato di un lavoro a quattro mani dell’autore del romanzo da cui trae ispirazione, il già citato Antonio Dikele Distefano, e di Menotti, pseudonimo di Roberto Marchionni (noto fumettista). Assieme ai vari registi della serie (Ivan Silvestrini, Paola Randi, Margherita Ferri e Mohamed Hossameldin), i due autori riescono a dar vita ad un progetto che partendo da una storia semplice vuole mostrare come siano presenti all’interno della nostra società ancora oggi certe disparità, disuguaglianze e quindi di quanto, sfortunatamente, spesso il colore della propria pelle sia qualcosa di importante, come se questo fosse ancora un valore in negativo o in positivo, quando sappiamo tutti, almeno si spera, che non è così. Un progetto che ha potuto contare su un cast di attori alle prime armi che si sono rivelati ottimi nei loro rispettivi personaggi. Un gruppo , quello dei protagonisti, per la prima volta sullo schermo in una produzione nostrana tutti italiani di origini africane. Questo è sicuramente un segnale molto importante ed è uno di quei tanti fattori che rendono la serie molto più interessante di molti altri prodotti simili e già presenti sulla piattaforma del colosso americano del mercato dello streaming.
La forza di “Zero” si trova nel suo essere un prodotto con alla base qualcosa di sicuramente già visto, ma con un messaggio non indifferente che riguarda temi fin troppo attuali per non essere ancora raccontati grazie alla macchina da presa. Una serie che non vuole solo limitarsi a parlare di una specifica generazione di giovani, ma principalmente di un certo tipo di valori e significati ben più profondi. Un prodotto che ad una prima occhiata può far storcere il naso perché si ha quella sensazione di già visto, ma solo a livello narrativo. Bisogna scavare più in profondità perché, all’interno del catalogo italiano di Netflix, di prodotti che trattano questi argomenti senza cadere nel semplice stereotipo di certe situazioni o di certi personaggi ce ne sono davvero pochi. Un’occasione più unica che rara, assolutamente da non perdere.
– Andrea Boggione