Articolo pubblicato il 6 Gennaio 2022 da wp_13928789
“Sweet Tooth” è una serie tv fantasy creata da Jim Mickle e Beth Schwartz per la piattaforma streaming Netflix, adattamento televisivo dell’omonimo fumetto di Jeff Lemire. La serie, prodotta da niente poco di meno che Robert Downey Jr e sua moglie Susan Downey, oltre ai due autori e Amanda Burrell e Linda Moran, ci racconta di una grave pandemia globale, una situazione decisamente molto attuale visto il periodo che stiamo passando, anche se qui ha conseguenze ben più catastrofiche visto che va quasi a sterminare la razza umana. Questa pandemia però ha fatto si che molti bambini siano nati con mutazioni e parti di animali, degli ibridi, proprio come il nostro protagonista Gus (Christian Convery), per metà umano e per metà cervo. Non sapendo se questi bambini siano una conseguenza della pandemia, molti umani li temono e cercano di catturarli. Gus, per questo motivo, vive per diverso tempo nascosto in una foresta, ma quando viene costretto a lasciare il suo nascondiglio viene trovato da Jepperd (Nonso Anozie), un vagabondo ed ex giocatore di football. Assieme intraprendono un viaggio pieno zeppo di pericoli alla ricerca della madre del piccolo Gus, la quale dovrebbe trovarsi in Colorado. Lungo il loro cammino incontrano diversi nemici e possibili alleati e Gus si trova a dover imparare velocemente che il mondo al di fuori della sua foresta è ben più pericoloso e complesso di quanto credesse. E’ molto interessante come vengono sviluppate le varie trame che vengono prese in considerazione perché, nonostante siano più di una, nessuna passa in secondo piano e tutte le varie storie, e di conseguenza i vari personaggi che le vivono, risultano essere importanti. Tra le varie trame quella di Gus è naturalmente quella che coinvolge maggiormente: gli spettatori sono portati fin da subito a voler conoscere le sorti del giovane ibrido che ne passa di cotte e di crude lungo il suo viaggio. Quella che a volte sembra passare un po’ in secondo piano è, invece, quella riguardate il Dottor Aditya, a differenza dell’interessantissima storia di Aimee e di molti altri personaggi che inizialmente possono apparire come secondari, ma che si rivelano poi essere molto importanti per il proseguo della storia generale.

“Nella vita, siamo sempre alla ricerca di risposte. Da dove veniamo? Qual è il nostro posto? Ma, sopratutto, perché siamo qui? Alcune persone rispondono facilmente a queste domande. Altre devono cercare le risposte in lungo e in largo.”
Narratore (James Brolin) – “Sweet Tooth”
Il cast della serie tv, nonostante non sia formato da grandissimi nomi, si rivela essere perfetto: Gus, il protagonista, è interpretato da un sorprendete Christian Convery, suo padre è interpretato, invece, da Will Forte, noto attore comico che qui si presta ad un ruolo più drammatico. Inoltre abbiamo anche il compagno di viaggio di Gus interpretato da Nonso Anozie, il Dr. Aditya Singh ovvero Adeel Akhtar, Aimee la sopravvissuta interpretata da Diana Ramirez ed, infine, c’è Bear interpretata da Stefania LaVie Owen. In più è presente un narratore (la voce di James Brolin nella versione in lingua originale) che accompagna lo spettatore lungo tutta la narrazione: funge da collante tra le varie storie e non risulta essere mai troppo ingombrante, anzi aiuta a seguire il tutto senza perdersi tra una trama e l’altra, attraverso sempre una piccola introduzione all’inizio ed una sorta di chiusura alla fine di ogni singolo episodio. Sicuramente molti video giocatori noteranno subito le diverse similitudini con il videogioco targato Naughty Dog “The Last of Us”, soprattutto dal punto di vista visivo, di ambientazioni e temi, per non parlare poi dei protagonisti e dei vari personaggi che entrano in scena durante gli episodi della serie tv. Naturalmente la serie in uscita proprio oggi su Netflix ha dalla sua quel pizzico di fantasy in più tanto da riuscire a dare vita ad una storia interessante quanto avvincente. Insomma “Sweet Tooth” si rivela essere un prodotto televisivo decisamente ben fatto. Finalmente dopo tanto tempo ho trovato una serie tv che mi ha soddisfatto da ogni punto di vista: a livello di scrittura, per la sua fantastica messa in scena, a livello visivo e narrativo, per il fantastico background e le varie evoluzioni dei vari personaggi, da quelli a cui mi sono affezionato di più a quelli che nel complesso ho amato di meno. Un serie tv da non perdere, unica e sorprendente ed altamente consigliata se possibile la visione in lingua originale. Un vero e proprio gioiello che dimostra come a volte Netflix riesca a tirar fuori dal cilindro prodotti interessanti all’interno di un catalogo sempre più ricco, ma dove si punta più sulla quantità che alla qualità.
– Andrea Boggione