Articolo pubblicato il 13 Aprile 2022 da wp_13928789

Alessandro Gassmann, dopo aver diretto con successo il testo di Maurizio De Giovanni “IL SILENZIO GRANDE” a teatro, torna dietro la macchina di presa per adattarlo cinematograficamente.
Il film, arrivato nelle sale dal 16′ Settembre, è stato presentato come evento speciale alla 78°Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.
Siamo a Napoli, dove la bella villa della famiglia Primic sta per essere messa in vendita, visto che Valerio, capofamiglia interpretato da un bravissimo Massimiliano Gallo (così come in teatro), da anni ha ormai il “blocco dello scrittore”, non riuscendo più ad avere successo con i suoi romanzi, un tempo da tutti letti, apprezzati e ricercati.

La pausa creativa è da lui molto sofferta, che passa le sue giornate rinchiuso nello studio della villa, estraniandosi dalla moglie e dai figli, con cui si ritroverà presto in conflitto una volta appreso che vorrebbero venderla.
L’unica persona con la quale il nostro protagonista è più in sintonia è la domestica, Bettina, interpretata magistralmente da Marina Confalone, che aiuterà Valerio ad aprirsi, sostenendo giustamente quanto tenendo dentro tanti piccoli silenzi, onde evitare litigi, il tutto sfocierà in un grande silenzio, difficile poi da gestire, e interiormente distruttivo.

Gassmann, con una regia dall’impianto volutamente teatrale, classica, raffinata, e caratterizzata da camera fissa, ci racconta questa storia dove ogni dialogo risulta importante, dove l’alchimia fra un cast di tutto rispetto si percepisce in ogni inquadratura, fotografata in maniera spesso cupa e spettrale, e che ci fa percepire e respirare ogni granello di polvere situato tra le stanze di quella vecchia magione, un tempo irradiata dalla luce della felicità, e adesso dall’oscurità della crisi lavorativa.
A differenza della versione teatrale, resta solamente Gallo nel cast del film, accompagnato, oltre che dalla Confalone, dalla bravissima Margherita Buy, nel ruolo della moglie Rose, e da Emanuele Linfatti, e Antonia Fotoras, nei panni dei figli.
Con un ritmo lento ma mai noioso, continui dialoghi in punta di forchetta, e il teatro che sa sprizzare da ogni frame, Alessandro Gassmann gira un film di una volta, dimostrando quanto possa essere diverso dietro la macchina da presa, rispetto a quando ci si trova davanti, spesso in film leggeri, e di altro spirito, ritagliandosi pure un cameo simpatico e inaspettato.

Un bel film da vedere, da sostenere, e da consigliare, capace anche di sorprendere con un terzo atto che ci mostra esplicitamente la pura realtà dei fatti, facendoci fare i conti con la durezza della vita, che non fa sconti a nessuno.
Paolo Innocenti
7/10
Andrea Barone: |
Andrea Boggione: |
Carlo Iarossi: |
Christian D’Avanzo : |
Giovanni Urgnani: |