UN FILM FATTO “CON TUTTO IL CUORE”!

Articolo pubblicato il 13 Aprile 2022 da wp_13928789

Adattando cinematograficamente la sua commedia teatrale di successo, Vincenzo Salemme torna dietro la macchina da presa per dirigere “Con tutto il cuore”, film dall’impronta surreale, ma che comunque voglia lasciarci porre delle domande.

Vincenzo interpreta Ottavio Camaldoli, insegnante di latino e greco ignorato da tutti, figlio compreso, quasi come fosse estraneo al quartiere napoletano in cui vive. Quando il killer “O barbiere” verrà ucciso, il nostro malcapitato protagonista, in lista per un trapianto di cuore, riceverà proprio quello del temibile camorrista, e da lì la sua vita subirà un cambiamento, dal momento in cui si ritroverà costretto dalla madre del boss a vendicare il figlio scomparso.

Se di per sé la trama può risultare paradossale, il film gioca dall’inizio alla fine sul porsi il quesito : ” come si fa a cambiare la coscienza collettiva di un popolo, se già quella individuale è compromessa?”, presentandoci personaggi emblematici che trovano difficoltoso far combaciare ciò che sono rispetto a ciò che fanno.

Avvalendosi di un nutrito gruppo di attori teatrali, da Maurizio Casagrande, Antonio Guerriero, fino a Vincenzo Borrino, il film si dipana per un’ora e mezzo, regalandoci sorrisi e riflessioni.

La bravura del cast è uno dei punti di forza di un film che, tentando di replicare al cinema la forza teatrale, si perde certe volte nel ritmo, così diverso fra cinema e palcoscenico, e che manca di un montaggio più serrato per non dilungarsi in tempi troppo dilatati.

Il cuore lo si percepisce, lo si evince, nella trama, e nelle intenzioni di Vincenzo Salemme, che tenta di replicare in chiave filmica un suo successo teatrale.

Al netto dei problemi sopra citati, si resta sempre piacevolmente intrattenuti dalla verve comica dei protagonisti, dalla loro recitazione brillante in punta di forchetta, e dal voler rendere omaggio alla tradizione napoletana.

Seppur a teatro sicuramente il tutto risulti pienamente riuscito, e dove magari ogni personaggio abbia la sua giusta introspezione, a differenza del film dove ad un tratto appare una Serena Autieri totalmente evitabile, mi sento lo stesso di consigliarvi questa piccola ma sentita pellicola, godibile, coinvolgente, e al netto dei suoi difetti, interessante.

Per convincervi basterebbe solo la frase che scrive il protagonista in una lettera e che recita così : ” NON SI PUO’ AMARE PER ESSERE FELICI, MA BISOGNA ESSERE FELICI PER POTER AMARE”.

Paolo Innocenti

6/10

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Christian D’Avanzo:
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