Articolo pubblicato il 13 Aprile 2022 da wp_13928789
Nel periodo di “Halloween” non possono mancare degli horror in sala, e quest’anno, a concorrere con il nuovo capitolo dedicato a Michael Myers, è arrivato “Antlers – Spirito Insaziabile”, diretto da Scott Cooper.
Ci troviamo nell’Oregon, dove una serie di inquietanti morti e sparizioni dovrebbe introdurre la figura del “Windigo”, una creatura leggendaria demoniaca, tutt’uno con la natura, pronta a cibarsi di esseri umani, per nutrire la sua fame atavica.
Se su carta il soggetto poteva sembrare interessante, ci si rende conto dopo la visione, di quanto potenziale sia stato sprecato, per concentrarsi su una perenne ridondanza di situazioni, che non portano a niente, se non ad allungare una sceneggiatura mal scritta, messa in scena in maniera mediocre, e con una fotografia talmente cupa e buia che quasi ti invita ad addormentarti.

Perché concentrarsi sulla “Natura” che si ribella all’uomo per le atrocità subite, grazie alla temibile creatura, quando ci si può rifare ad una storia di un bambino segnato da un passato difficile che, per un’ora e quaranta, non ha nessuno sviluppo psicologico o caratteriale? Non si capisce quale strada, regista e sceneggiatori, volessero seguire, ma sicuramente si nota quanto ogni aspetto metaforico e concettuale importante, sia stato lasciato in disparte, riproponendo la solita minestra riscaldata, trita e ritrita, con tanto di colpo di scena che già sai prima di acquistare il biglietto per la sala.

L’insegnante del piccolo Lucas, la nostra Julia, deciderà di investigare sul comportamento introverso e inquietante del bambino, ritrovandosi sempre più vicina alla verità, e quindi faccia a faccia col terribile mostro. I cliché dell’horror ci sono tutti, fra luci che non si accendono mai (e quando lo si fa non si nota la differenza col buio), jumpscares ridicoli (mano sulla spalla nel silenzio più totale e tipica frase “Ti ho Spaventato?”), ma soprattutto super eroismo, dal momento in cui ci si ritrova da soli a fronteggiare una creatura maligna, mezza umana, mezza demoniaca, ovviamente vincendo.
Noi spettatori, di fronte ai concetti buttati via, e allo spreco di una possibile trama intelligente, ecologista, e spaventosa, non possiamo far altro che tifare per il mostro dei boschi, così come avrebbe fatto Leopardi se avesse visto il film ai suoi tempi, e percepito la stupidità degli umani, definendo ancora prima del previsto la “Natura” benevola in tal caso.
Niente da fare, sono tornati gli sceneggiatori di “JuKai – La foresta dei suicidi”, e lo si capisce molto bene.
Che noia!
P.S. Vedetevi “Apostolo” su Netflix!
Paolo Innocenti
Voto : 3/10
Andrea Barone | |
Andrea Boggione | |
Christian D’Avanzo | |
Carlo Iarossi | |
Giovanni Urgnani |