Articolo pubblicato il 13 Aprile 2022 da wp_13928789
Nella giornata del 20 Gennaio 2022 si è tenuta, su piattaforma streaming, la conferenza stampa di presentazione del film drammatico-biografico Ero in guerra ma non lo sapevo, distribuito da 01Distribution e prodotto da Rai Cinema ed Eliseo Entertainment.
Per la regia di Fabio Resinaro, con gli attori Francesco Montanari e Laura Chiatti, il film è ispirato al libro omonimo di Alberto Torregiani e Stefano Rabozzi, e narra di un evento di cronaca nera italiana in cui venne coinvolto l’orefice milanese Pierluigi Torregiani alla fine degli anni ’70.
La pellicola verrà rilasciata in sala nelle giornate 24-25-26 Gennaio, e godrà probabilmente in futuro di programmazione televisiva, tuttavia quest’ultima data non è ancora di pubblico dominio.
Grazie all’opportunità dell’anteprima stampa, la redazione di Quart4 Parete ha potuto già visionare il prodotto in questione. Pertanto ve ne proponiamo qui un breve sunto e un piccolo parere.
Ero in guerra ma non lo sapevo tratta essenzialmente della malavita milanese, concentrandosi particolarmente sulla vita di Pierluigi Torregiani, un orefice di successo e di classe borghese che si pone volontariamente in conflitto contro la delinquenza cittadina.
<<Fidarmi del meccanismo.>> Queste sono le parole del Torregiani, messo alle strette nella sua stessa casa, nel suo stesso ambiente lavorativo, in continuo pericolo e sotto scorta per aver tentato resistenza alle minaccie dei malviventi rapinatori nel mondo dei commercianti.


È interessante come la regia (insieme ad alcuni giochi visivi in fase di montaggio) si soffermi in parecchie inquadrature sul parallelo meccanismo tecnologico degli orologi, il cui ticchettio pervade la narrazione e scandisce il tempo rimasto al nostro protagonista, prima dell’avvenimento fatale.
Pierluigi è marito e padre di famiglia di tre figli adottati. Ci appare sin da subito come un uomo “tutto d’un pezzo”, sicuro di sé, duro ed impenetrabile, a tratti distaccato. In un’Italia d’epoca in cui i valori e i ruoli sociali sono ancora ben definiti e divisi fra i generi. L’uomo porta avanti le finanze della famiglia, dedicandosi pienamente al lavoro. La donna è anch’essa dedita alla famiglia, ma resta relegata alle faccende domestiche e alla cura dei figli. Seppure ci sia un limitato accenno di femminismo, il film sceglie di prendere un’altra strada.
La stabilità familiare crolla inesorabilmente. Le responsabilità pesano sulle scelte impavide e ribelli del Torreggiani, il quale tenta a tutti i costi di non mostrare le proprie paure. Invano. D’altronde è difficile resistere quando vedi tutto ciò che hai costruito distruggersi dinnanzi a te.
In conclusione, si sottolinea che la pellicola parte con presupposti interessanti e analizza un estratto quotidiano emblematico del nostro tempo, ma la trattazione delle tematiche risulta un po’ pesante e sottotono. Complice anche una leggera recitazione monocorde.
Durante la conferenza, il team produttivo ha posto l’accento sull’importanza della fruizione cinematografica, in un periodo in cui gli italiani hanno smesso di andare in sala, sia per disinteresse sia per le condizioni sanitarie che ben conosciamo da due anni a questa parte.
Il figlio di Pierluigi, Alberto Torregiani ha esposto la sua piena soddisfazione riguardo la qualità del prodotto finale, basato proprio sul suo racconto.
Infine, i due attori protagonisti, Montanari e Chiatti, hanno analizzato con trasporto l’intimità della coppia da loro interpretata, concentrandosi sull’aspetto privato della famiglia e il reciproco rispetto dei coniugi.
Paola Perri
Voto: 6,5/10
Andrea Barone | |
Andrea Boggione | |
Christian D’Avanzo | |
Carlo Iarossi | |
Paolo Innocenti | 8 |
Alessio Minorenti | |
Giovanni Urgnani |