Articolo pubblicato il 19 Marzo 2022 da wp_13928789
Dopo che nel secondo ottimo episodio di “Chucky” abbiamo visto l’evoluzione del rapporto tra la bambola malefica e Jake, come saranno andate le cose una volta che quest’ultimo sembra aver raggiunto il limite di tolleranza con tutte le cattiverie che gli si sono rivolte contro a causa dell’ambiente negativo tossico intorno a lui? Vediamo come è andata.
Dal punto di vista registico, l’opera è migliore rispetto alla puntata precedente e si avverte di più la presenza di guizzi interessanti. La cosa avviene in particolar modo nei flashback che raccontano il passato di Charles Lee Ray, realizzati con un formato a 4:3 che richiama non solo a tempi più lontani, ma aumenta la claustrofobia della cattiveria attorno a Charles, aiutata da dei tocchi geometrici che inquadrano dettagli molto interessanti rifacendosi anche a dei classici del passato. Ma non sono solo i flashback: le parti che mostrano Chucky in prima persona sono migliorate nella tecnica e la macchina da presa gioca bene sull’altezza del personaggio, mentre gli effetti speciali sono migliorati. Chucky è ancora limitato nei movimenti facciali in diversi punti, ma la varietà delle espressioni aumenta di più ed è lodevole un punto in cui l’animatronic si muove in maniera velocissima nello stesso campo in cui è presente un essere umano che interagisce con lui senza mai perdere credibilità. L’unica grossa ingenuità è presente in una breve inquadratura di pochi secondi in cui invece la bambola è troppo lenta e non si avverte bene la lama che affonda nel punto, ma in generale sono stati compiuti passi avanti.

Stavolta abbiamo però un terzo episodio particolarmente dinamico, perché si tratta fino ad ora della puntata in cui più si da spazio alle azioni di Chucky ed alla pianificazione di un omicidio. Questo rallenta un po’ la caratterizzazione dei personaggi rispetto alle puntate precedenti, ma non per questo l’episodio perda particolarmente d’impatto anzi. Si vede infatti costantemente Jake che viene sempre più tentato dalle azioni di Chucky, dando spazio alla sua continua rabbia. Per quanto il ragazzo sia sempre incerto nel seguire il cammino su cui la bambola lo sta indirizzando, si nota sempre di più una frustrazione giovanile che non vorrebbe fare altro che tagliare in mille pezzi quelli che lui reputa i villain. Spesso il filo sottile della sua lucidità rischia più volte di essere infranto e questo sottolinea enormemente l’insicurezza del ragazzo che non ha il coraggio di affrontare i suoi demoni o di andare avanti, rappresentando una potente paura adolescenziale e non: piuttosto che andare avanti a testa alta, è meglio lasciarsi andare e fare in modo che le cose brutte, anche se abbiamo il potere di fermarle, facciano il loro corso. L’abbandono più totale da parte del mondo crea quindi una mancanza di coraggio e ciò rappresenta in modo estremamente intelligente il vuoto giovanile.
Con questo vuoto, colpisce la totale fraternità di Chucky, il quale anche quando non è presente Jake sembra quasi ricordarsi che sta facendo questo “anche per lui”. Probabile che faccia tutto solo per seminare discordia, ma ormai si vede che questa sua posizione di diavolo tentatore gli piaccia particolarmente e più la puntata va avanti più si nota sempre di più che la bambola è ormai un simbolo del mostro che cresce in ogni anima dell’essere umano, come un qualcosa che era destinato a nascere fin dal principio. L’inquietudine nei confronti della bambola crescono, anche se non mancano le simpatiche battute da parte del personaggio che tuttavia sono sempre dosate al punto giusto e non cozzano mai con i momenti estremamente drammatici, contribuendo a rendere Chucky davvero carismatico e confermandolo una delle icone horror più straordinarie che questo genere abbia mai avuto. Ma nonostante l’episodio diventi più dinamico, quest’ultimo riesce comunque a mostrare la positività seminata nonostante la disperazione di Jake: un amico che cerca di essergli vicino nonostante la paura della madre ed un’insegnante che vuole cercare di trovare un punto di incontro tra lui e chi lo bullizza. Ed a proposito: per quanto stavolta non venga mostrata troppo la fragilità di Lexi a causa dei genitori, l’episodio ci tiene comunque a mostrare il suo rapporto con la sorella nonostante la gelosia ed a ricordare che si tratta pur sempre di una ragazza come tutti gli altri.
Attraverso una presenza maggiore di guizzi che aumentano la tensione (a tal proposito, molto cattiva ma funzionante la parte dei giovani eccessivamente trascinati dalla musica) ed una malvagità del personaggio che diventa sempre più forte, la terza puntata di Chucky conferma la qualità davvero inaspettata ed interessante della serie. Chissà se una strada così forte continuerà una volta giunti a metà dell’opera con il prossimo episodio.
Andrea Barone