Articolo pubblicato il 19 Marzo 2022 da wp_13928789
Per dare una misura di quanto lo scorso weekend sia stato assolutamente disastroso basta notare come “Assassinio sul Nilo”, del novello candidato al premio Oscar Kenneth Branagh, sia riuscito da solo ad eguagliarne l’incasso complessivo. In un periodo di tale magra un risultato del genere è senza dubbio positivo e fan ben sperare in vista delle prossime uscite di rilievo sottolineando ancora una volta come, nonostante la domanda faccia fatica a tornare ai livelli precedenti, il vulnus più grave di questo inizio 2022 è stata la carenza di titoli forti distribuiti nelle sale cinematografiche. Risulta allora ancora una volta più incomprensibile il rinvio per esempio del film di Leonardo Pieraccioni a fine marzo, laddove invece il weekend di San Valentino sarebbe stata la collocazione ideale per un prodotto del genere.
Vediamo ora i dati della settimana:

Il primo capitolo della saga tratta dai romanzi di Agatha Christie e diretta da Branagh era stato un successo notevole nel nostro mercato, anche aiutato da una oculata uscita natalizia, riuscendo a staccare più di 2 milioni di biglietti e incassando 15 milioni di euro. Il film incassò in tutto il mondo 351 milioni di dollari e possiamo già anticipare che, visto l’esordio e il periodo dell’anno, questo non riuscirà ad eguagliare tale risultato, tuttavia ogni prodotto di questo genere (ossia rivolto tendenzialmente ad un pubblico più adulto della media) che riesce, come accadrà in questo caso, a superare i 100 milioni è una buona notizia per la sopravvivenza in sala di una certa categoria di opere. Peraltro Branagh sta vivendo un periodo florido commercialmente, infatti il suo film “Belfast” sta riscuotendo un grande successo al box office del Regno Unito (dove potrebbe superare i 20 milioni di dollari) e se il film dovesse ottenere dei premi durante la cerimonia del 27 Marzo al Dolby Theatre, allora si può ben immaginare che anche in tutto il resto del mondo il film acquisirebbe una rilevanza ben più ampia. Per pellicole così piccole infatti questi palcoscenici sono occasioni da non snobbare in quantoo possono permettere, come nel caso di “Nomadland” l’anno scorso o “Jojo Rabbit” due anni fa, di ottenere incassi altrimenti inimmaginabili. Nel nostro mercato “Assassinio sul Nilo”, se riuscirà ad incontrare un gradimento simile a quello del suo predecessore presso il pubblico cosidetto generalista, potrebbe ottenere un risultato complessivo tra i 6 e i 7 milioni. E’ ragionevole ipotizzare comunque che sarà in grado di superare il totale di “House of Gucci”, nonostante bisognerà aspettare i dati del secondo weekend per avere informazioni più precise in tal senso.
Da segnalare poi l’esordio di “Marry Me”, la commedia romantica con protagonisti Owen Wilson e Jennifer Lopez, che sfortunatamente non è riuscita a lasciare il segno vendendo appena 50mila biglietti laddove “Hustlers”, l’ultimo film con protagonista la Lopez, nel 2019 era riuscito nel nostro mercato a venderne complessivamente 600mila. Le rom-com, comunque entrate in crisi da inizio anni 2000 in poi, in sala sembrano non più riuscire ad abbracciare un pubblico vasto come invece accade quando le stesse sono distribuite su piattaforme digitali e questa tendenza sembra non apprestarsi a fermare nonostante vada riconosciuto che, soprattutto nel mercato statunitense e quello UK, alcuni esempi di successo negli ultimi anni ci sono stati. Per il resto sfortunatamente rimane un ampio divario con il pre-pandemia che va rintracciato in particolare nei film dalla quinta alla decima posizione, oltre ai picchi è necessario che vi sia una schiera, che per ora latita, di titoli che pur non facendo faville riescono comunque ad attirare in sala una quantità di spettatori ben superiore a quella attuale.
–Alessio Minorenti