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“The Batman”: il ritorno in grande stile dell’uomo pipistrello

Sono già due anni che Bruce Wayne (Robert Pattinson) si trova a rivestire i panni di Batman tra le strade di Ghotam City. Il vendicatore mascherato pattuglia la città incutendo timore nel cuore dei criminali, muovendosi nel profondo delle tenebre ed affermandosi come l’incarnazione della vendetta. La svolta arriva, però, con l’arrivo di un nuovo serial killer: l’Enigmista, il quale attraverso una serie di stratagemmi ed enigmi prende di mira l’élite di Gotham. Questo spinge il vigilante a collaborare con i suoi unici due alleati di cui si può fidare, il tenente James Gordon ed il suo maggiordomo Alfred Pennyworth, per indagare tra i bassifondi della città nel tentativo di scoprire la verità e fermare il super criminale. Si tratta quindi di una detective story, il protagonista si ritrova continuamente messo alla prova attraverso una serie di indizi che lo portano sempre più vicino alla risoluzione del mistero. Non mancano gli ostacoli, Ghotam è profondamente corrotta e non è per niente facile capire di chi fidarsi e di chi no. La scelta di Robert Pattinson nei panni di un personaggio così iconico è perfetta, sicuramente una delle incarnazioni più originali che, col passare del tempo ed magari dei possibili sequel, ha tutte le carte per poter spodestare sia Michael Keaton sia Christian Bale per quanto riguarda la miglior interpretazione del vigilante mascherato. Matt Reeves, l’autore a cui è stata affidata la regia, riesce a costruire intorno al suo attore protagonista un personaggio incredibile di cui si analizza ogni aspetto del presente, del passato e del possibile futuro. Inoltre la scrittura degli altri vari personaggi è altrettanto eccezionale, su tutti spicca l’Enigmista, un super cattivo che affronta un vero è proprio duello con il vigilante che funge da colonna portante del film, grazie anche alla formidabile prova di Paul Dano. In più vengono introdotti Pinguino, interpretato da un visivamente irriconoscibile Colin Farrell, ma anche il noto gangster Carmine Falcone ovvero John Turturro. Da non dimenticare, però, i già citati Gordon interpretato da Jeffrey Wright, spalla perfetta per il giovane Batman, ed il maggiordomo Alfred  (Andy Serkis), oltre ad una sorprendete Zoë Kravitz nei panni di Selina Kyle.

“Se continua così, presto rimarrà senza niente.” - “Non importa cosa succede a me.”

Nella giornata di domani, il 3 Marzo, arriverà in sala questa nuova trasposizione sulle gesta di Batman, nonostante una produzione travagliata ed una fase di riprese che ha subito, come molti altri film, l’interruzione per via dello scoppio della pandemia. Il prodotto cinematografico finale che arriverà sul grande schermo non è il solito cinecomic che, solitamente, si muove tra azione, commedia e drammaticità. Non si avvicina per niente né ai prodotti targati Dc degli ultimi anni né a quei titoli facenti parte del Marvel Cinematic Universe. Questa volta la strada intrapresa dalla Warner, affidando il progetto ad un autore come Matt Reeves, porta alla realizzazione di un vero e proprio thriller, dai risvolti horror, ma senza spargimenti di sangue o splatter che sarebbe risultati eccessivi. Durante la visione risulta difficile non pensare a film come “Seven”, “Zodiac” ovvero a quella visione “fincheriana” per la costruzione della storia e la caratterizzazione dei suoi protagonisti. L’aspetto che da più forza allo spirito scelto per la realizzazione di questo progetto è naturalmente la fotografia, la quale crea continui giochi di ombre al cui interno si sposta il supereroe. Lo splendido lavoro di Greig Fraser (“Zero Dark Thirty”, “Rogue One”, “Dune”) modella la forza e il timore che provoca l’uomo pipistrello nelle menti e nei cuori della grande criminalità di Ghotam City. La sorprendete detective story che non viene giustamente mai abbandonata funge da filo conduttore dell’intera narrazione. Ovviamente non manca l’azione, alcune sequenze action sono inserite perfettamente all’interno della storia, senza risultare però l’elemento principale della scena. L’indagine catapulta lo spettatore tra gli ingranaggi di una sceneggiatura che risulta semplice, ma allo stesso tempo studiata nel minimo dettaglio. Forse qualcosa di un pelo più complesso avrebbe reso ancor più interessante il film, ma avendo già in sé elementi lontani dall’immaginario collettivo sul personaggio, questa volta, si è optato per concentrare l’attenzione più sui protagonisti rispetto alla narrazione. 

“La paura è uno strumento. Quella luce nel cielo… non è solo un richiamo. E’ un avvertimento.”

The Batman” riesce nell’intento di creare una nuova storia molto originale su uno dei personaggi fumettistici più noti. Matt Reeves porta sul grande schermo un vero e proprio film d’autore, non esente da difetti, ma spesso questi ultimi si manifestano in dettagli che avrebbero stravolto il film che, a sua volta, avrebbe perso quell’essenza che si nasconde in ogni singolo fotogramma. L’introspezione dei personaggi, il percorso che seguono e gli ostacoli che si ritrovano a dover affrontare sono costruiti ai limiti della perfezione. Sicuramente nel finale si poteva osare un po’ di più, ma nel complesso l’operazione è senz’ombra di dubbio un successo. La dimostrazione sacrosanta che anche all’interno dell’universo Dc le scommesse possono risultare ancor più riuscite dei cosiddetti prodotti dall’incasso facile. La Warner questa volta punta su qualcosa di nuovo e, attraverso un cineasta capace di osare con un proprio stile, riesce a tirar fuori dal cilindro una perla cinematografica. La pellicola farà senz’altro discutere, il personaggio di per se è alla sua sesta trasposizione nel giro di trent’anni, un percorso che ha affrontato lo stesso Spider-Man in questi ultimi tempi. Batman però è un personaggio diverso, la forza e la genialità delle interpretazioni di Michael Keaton, nei due film diretti da Tim Burton, oppure la trilogia di Christopher Nolan con protagonista Christian Bale, si cela nell’aver riproposto lo stesso personaggio, il vigilante mascherato, ma sempre in maniera diversa, realizzando ogni volta un prodotto figlio del proprio tempo. Osare e scommettere anche questa volta su qualcosa di originale all’interno di un mercato così saturo di remake, spin-off, reboot, è il vero punto forte di un film capace di interagire con lo spettatore attraverso l’analisi e la scoperta di indizi o frammenti non solo dell’indagine in sé, ma soprattutto dei vari personaggi e, in particolare modo, del protagonista segnando un vero e proprio ritorno in grande stile dell’uomo pipistrello.

Voto:
4.5/5
Christian D'Avanzo
4.2/5
Andrea Barone
5/5
Paola Perri
4.5/5
Giovanni Urgnani
4/5
Paolo Innocenti
4.2/5
Carlo Iarossi
4/5
Alessio Minorenti
4.5/5
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Voto del redattore:
Data di rilascio:
Regia:
Cast:
Genere:

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