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Red: la ricerca dell’equilibrio nel cambiamento

Venticinquesima pellicola targata Pixar Animation Studios (Turning Red in originale), distribuito globalmente nella piattaforma streaming Disney+ a partire dal 11 marzo 2022. Co-scritto e diretto dall’esordiente in un lungometraggio: Domee Shi, vincitrice del premio Oscar al Miglior Cortometraggio D’Animazione per Bao. La colonna sonora è composta dal premio Oscar Ludwing Goransson.

Toronto, 2002, Meilin Lee, per gli amici “Mei”, vive nel quartiere di Chinatown della città ed è appena diventata una teenager, la sua vita sta per cambiare come per ogni coetaneo. Il passaggio che deve affrontare è una vera e propria tempesta, soprattutto per una ragazzina impeccabile e devota come lei, con tanta voglia di mostrare al mondo chi è, condividere le proprie passioni e provare emozioni mai conosciute prima. Mediante la fantasia e il misticismo si mette in scena una fase essenziale della vita di qualsiasi essere umano, una fase difficile sotto ogni punto di vista, sia del figlio che del genitore. Se per un lungo periodo la figura genitoriale è vista come il nostro salvagente, un appiglio da cui non vorremmo staccarci mai, da un certo punto in poi scatta una metamorfosi, mamma e papà con la loro presenza sono percepiti come opprimenti e causa d’imbarazzo con la conseguente nascita della tipica ribellione adolescenziale, caratterizzata da incoscienza ed impulsività. I punti di riferimento quindi diventano gli amici, con cui si affrontano le difficoltà, si passa il proprio tempo, si è complici nel trasgredire e si svolgono le attività che più piacciono. Il quartetto presentatoci è una vera forza della natura, un gruppo vulcanico. Mei con le sue amiche: Miriam, Priya e Abby formano una squadra affiatata, “una per tutte e tutte per una”, diverse ma uguali, capaci di regalarci momenti emozionanti e divertenti.

Questo stadio di crescita è cruciale anche per i genitori, soprattutto per la madre Ming, l’istinto materno cresce in maniera esponenziale in rapporto al tentativo della figlia di staccarsi dalla sua ala. Come per tutti i cambiamenti, nell’immediato periodo cresce la sensazione di perdita del controllo generando imponderabilmente un sentimento iperprotettivo da cui possono nascere incomprensioni e divisioni. Da adulti spesso ci si dimentica di aver provato le stesse emozioni e gli stessi turbamenti, desiderare una libertà irraggiungibile, vivere nel presentimento di prigionia in una bolla invisibile. Ma ciò è perfettamente normale e fisiologico, quando si passa dall’altra parte della barricata si comprende appieno il senso di responsabilità a cui si è legati mettendo al mondo una creatura, senza contare che la nostra famiglia protagonista vive in un paese straniero, perciò, la difesa delle tradizioni e l’attaccamento al focolare domestico è nettamente più marcato. Per intraprendere questo percorso nel migliore dei modi, le sfere coinvolte devono collaborare l’uno con l’altro, ognuno può imparare dall’altro rispettando i propri ruoli. Solo così si può godere della bellezza del cambiamento e del passare del tempo, trovando quell’equilibrio che ci permette di affrontare le paure e gli step che la vita ci pone davanti tutti i giorni.

Con una componente tecnica di pregevole fattura (ma dai?) siamo dinanzi ad un prodotto che si conferma adatto ad ogni tipo di spettatore, consolidando naturalmente quello di riferimento, perché quando si parla di umanità, di tappe della vita è necessario raggiungere una totale trasversalità; infatti, da tale punto di vista non delude per niente. Peccato forse per una mancanza di “contenimento” nel raccontare gli eventi, un’eccessiva componente catastrofica che probabilmente stona con l’ossatura intima e circoscritta dell’opera stessa. Complimenti alla Pixar come sempre.

P.S.

Il padre è la conferma che un personaggio non è importante a seconda del minutaggio dedicato.

 Voto 8/10

Giovanni Urgnani

Andrea Barone9,5
Andrea Boggione7
Christian D’Avanzo8
Carlo Iarossi
Paolo Innocenti
Alessio Minorenti
Paola Perri9
0,0
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Voto del redattore:
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