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Moon Knight: 01×02 (Spoiler)

Il secondo episodio della nuova serie tv intitolata “Moon Knight” prosegue il discorso della precedente puntata e va ad analizzare un po’ più a fondo tutti i vari elementi narrativi scatenati dalle azioni e dalle scelte del protagonista. Steven (Oscar Isaac) ha oramai scoperto la presenza di Marc Spector nella sua mente. Un personaggio ancora dal passato misterioso, ma di cui poco a poco sia il protagonista sia lo spettatore vengono a conoscenza di ulteriori dettagli. Se il primo episodio è in tutto e per tutto l’inizio di una storia d’origini, all’interno del quale sono stati introdotti i vari personaggi, questo secondo episodio gira tutto intorno a Steven: la sua particolare routine incuriosisce e porta il pubblico a voler scoprire sempre di più sul personaggio, visto il lato unico ed inedito. La miniserie prende sempre più una piega cupa e misteriosa, un percorso diverso dal racconto dai risvolti simil thriller di “WandaVision”, l’azione in “Falcon and the Winter Soldiers”, la fantascienza che si trova in “Loki” oppure l’atmosfera più leggera a tema natalizio di “Hawkeye”, le altre serie tv targate Marvel Studios già citate nell’articolo sul primo episodio e già disponibili sulla piattaforma streaming Disney+. In questa nuova serie si gioca sul continuo senso di ansia del “povero” Steven inizialmente ignaro, ma sempre più consapevole e cosciente di far parte di qualcosa che nemmeno lui stesso conosce. Inoltre l’umorismo che spesso contraddistingue i prodotti Mcu qui è presente ma in maniera estremamente più diluita andando a mescolarsi ed amalgamarsi bene con il resto dei toni della miniserie. 

“Steven che diavolo stiamo indossando?” - “Io non lo so, lei ha detto che mi serviva un costume” - “Si l’armatura cerimoniale del tempio di Khonshu, non la versione psicopatica del colonnello Sanders” - “Non so come funziona questa roba, io.. sono molto elegante comunque.”

Un altro aspetto sempre più importante è quello che riguarda il personaggio di Steven/Marc in relazione con la divinità Khonshu (in originale con la voce di F. Murray Abraham, mentre nella versione italiana è doppiato da Ennio Coltorti). Presenza nascosta inizialmente nell’ombra che interagisce pian piano sempre di più con Steven nella speranza di poter scatenare il mercenario Marc Spector e del suo alter ego Moon Knight. Finalmente vediamo il supereroe in azione, anche in una versione differente. Primi spunti che mostrano l’ambizione di una serie che punta su contenuti più originali cercando di non perdere lo spirito vincente del franchise. La curiosità di vedere il proseguo della storia e del futuro possibile inserimento a livello cinematografico è tanta. Gli indizi in tal senso sono bene visibili fin da subito, nonostante una storia che fino a questo momento si è limitata a parlare solo ed unicamente del suo protagonista, senza ingombranti riferimenti o possibili collegamenti con altri prodotti Mcu. Entrambi gli episodi visionati fino ad ora dimostrano le grandi potenzialità, nonostante dei ritmi che tentano in tutti i modi di limitare le rivelazioni così da poter distribuire le risposte ai tanti quesiti lungo le sei puntate.

 

Insomma la seconda puntata di “Moon Knight” intitolata “Evoca il Costume” si rivela in linea con la precedente, le atmosfere sono ancora una volta intriganti e lo sviluppo delle personalità del protagonista la fanno da padrone anche in questo secondo episodio. In più, come già detto, si fa sempre più evidente lo scontro con il villain della situazione: Ethan Hawke pare fino ad ora che si stia trovando proprio a suo agio nel rivestire i panni di Arthur Harrow. La speranza è che il ritmo resti questo e che la serie tv riesca a non soffrire della cosiddetta “sindrome da terzo episodio” che hanno affrontato alcuni dei precedenti prodotti televisivi dei Marvel Studios. Tocca aspettare un’altra settimana per scoprire se sarà così oppure no. Sicuramente per il momento il responso in generale sulla miniserie è più che positivo visto un personaggio fino ad oggi sconosciuto al grande pubblico. Questa volta c’è più azione, più dettagli riguardo il conflitto delle personalità e la cgi è decisamente migliore del precedente episodio: un mix che funziona nella sua grande e modesta semplicità di un prodotto che si appresta ad accontentare più target di pubblico possibili.

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