Articolo pubblicato il 6 Giugno 2022 da Andrea Boggione
Il 20 Maggio arriverà su Disney+ il reboot/revival “Cip & Ciop Agenti Speciali” o “Chip ‘n Dale: Rescue Rangers”, un film realizzato mediante la tecnica mista e diretto da Akiva Schaffer (“Vicini del Terzo Tipo” e “Vite da Popstar”). Si tratta in realtà di un vero e proprio sequel che racconta di come trent’anni dopo la cancellazione dell’omonimo programma l’iconico duo si riunisce per una nuova e improbabile indagine. Cip (in originale John Mulaney) lavora da tempo come venditore di assicurazioni, mentre Ciop (Andy Sanberg), dopo un’intervento chirurgico di CGI, prende parte a diverse convention a tema nella speranza di rivivere i momenti di gloria raggiunti con la serie. Il motivo per cui i due scoiattoli si rivedono è la misteriosa scomparsa di Monterey Jack (Eric Bana), uno dei loro ex compagni e co-protagonisti dei Rescue Rangers. Ma lui non è l’unico personaggio dei cartoni animati scomparso ed il mistero si infittisce sempre di più. Cip e Ciop sono quindi costretti ad unire le forze, ma questa volta non più sul set della serie che li ha resi famosi. I due si ritrovano quindi a dover ricostruire la loro amicizia, un rapporto speciale spezzato con la cancellazione del programma e con l’inizio della carriera in solitaria dello stesso Ciop nel mondo del cinema. I due personaggi rappresentano due approcci differenti al tema della crescita: Cip sceglie di chiudere con il suo passato ma senza evolversi, Ciop, invece, preferisce andare avanti alla ricerca di nuovi obiettivi per raggiungere il successo. Inoltre all’interno del film c’è un lieve critica al mondo dello show business e dello star system di Hollywood, mondo di cui entrambi hanno fatto parte, ma come molti altri hanno fatto il loro tempo e sono passati di moda.

“Vuoi dire che sono tornati gli agenti speciali?”
Cit. Ciop (Andy Samberg, in italiano Giampaolo Morelli)
Naturalmente non manca il fan service: il film è pieno zeppo di camei e/o riferimenti a prodotti di ogni genere cinematografico o televisivo, dai classici Disney ai titoli di casa Pixar, passando per “Chi ha Incastrato Roger Rabbit?” prodotto da cui questo film trae ben più di qualche ispirazione, proprio per la tecnica utilizzata per portare in scena personaggi animati e in carne ed ossa, i quali interagiscono all’interno di un mondo dove tutto ciò, fin dal primo istante, rappresenta la normalità. Inoltre le citazioni non si limitano all’universo Disney, ma ci sono innumerevoli personaggi della Warner, della Universal e di tanti altri studi cinematografici. Non mancano naturalmente anche quelli dello stesso programma da cui è tratto il film, tra personaggi, situazioni e scelte degli stessi protagonisti. Una serie di elementi che non risultano per niente pesanti perché riescono a far parte della stessa narrazione e della storia principale. “Cip & Ciop Agenti Speciali” risulta quindi un’operazione riuscita: la prima parte include introduzione e sviluppo di storia e personaggi all’interno di una dimensione quasi parodistica e molto contemporanea, mentre nella seconda parte, quando si arriva verso il finale, rallenta vistosamente perdendosi in qualche cliché di troppo che, però, non intaccano la riuscita dell’intero progetto. Qui entrano in gioco gli effetti speciali: la Moving Picture Company riesce, attraverso la già citata tecnica mista, a realizzare un ottimo mix tra le versioni dei tanti personaggi in animazione 2D in contrapposizione con quelli in CGI o in carne ed ossa. Un grande prodotto in live action a cui hanno collaborato, oltre alla Walt Disney Pictures, anche la Mandeville Films, i The Lonely Island e la Flying Bark Productions.
“Cip & Ciop Agenti Speciali” è più di un semplice reboot o sequel. E’ un film straordinario capace di riportare “in vita” dei personaggi ed una serie cult, di più di qualche anno fa, attraverso una storia moderna realizzata, come già detto, in tecnica mista: elemento che regala quel pizzico di magia in più ad un prodotto che gioca, come molti altri prodotti cinematografici e/o televisivi, sui camei o riferimenti a prodotti della cultura pop. Nonostante un gran fan service, il film grazie ad una semplice detective story riesce nell’impresa di dar vita ad un prodotto originale. I protagonisti sono incredibili grazie, soprattuto, ad un cast di doppiatori in lingua originale perfetto e che regala performance incredibilmente divertenti (peccato per il doppiaggio italiano). Insomma si tratta di una grande e grossa operazione commerciale più che riuscita perché, tra una citazione e l’altra e tra un cameo e l’altro, viene portata in scena una storia d’amicizia che, sopratutto per la generazione che ha vissuto la serie animata, riesce, grazie a molta autoironia, a risultare credibile giocando su elementi incredibili attraverso la rappresentazione di un grande omaggio ad un prodotto cult.