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Not Okay: Una satira sui social media, e non solo…

Not Okay è un film del 2022 scritto e diretto da Quinn Shephard, esordiente dietro la macchina da presa, rilasciato in questi giorni in Italia sulla piattaforma streaming Disney Plus (sezione Star).

 

La protagonista Danni Sanders, interpretata da Zoey Deutch, è una giovane foto-editor dall’aspetto eccentrico, alla disperata ricerca di amici e attenzione. Per ottenere più followers sui social e conquistare un suo collega si finge in viaggio a Parigi. Ma una piccola bugia diventa in poco tempo una complicazione inaspettata, quando la città francese subisce un attentato terroristico e la ragazza diviene uno dei pochi sopravvissuti durante l’attacco. Ciò la rende immediatamente popolare agli occhi dei media, ma la fama ha un prezzo da pagare…

 

Not Okay è ciò che definiremmo una pellicola dramedy: una commedia che tratta elementi drammatici della nostra società utilizzando un taglio satirico e al contempo di denuncia. Dietro l’apparenza da “film divertente” c’è una sceneggiatura riflessiva, con temi forti.

 

Danni viene caratterizzata sin da subito come personaggio detestabile, ossessionata dall’immagine che la gente ha di lei. Desidera essere popolare e notata dal famoso influencer Colin, interpretato da Dylan O’Brien (Maze Runner, Love And Monsters). Quando l’occasione si presenta, non esita un istante ad inscenare la sua partenza, incurante delle conseguenze che questa menzogna avrà sulla sua vita e soprattutto sulle vite altrui, particolarmente delle altre vittime di attentati con cui si troverà inevitabilmente ad interagire. È un ruolo con cui noi spettatori facciamo veramente fatica ad empatizzare. Quanto durerà la sua farsa? Ci sarà un lieto fine per lei?

E se il personaggio di Danni non fosse altro che un riflesso di noi stessi? Le nostre azioni sono così detestabili?

 

Inizialmente può sembrare che la pellicola punti il dito esclusivamente sull’andamento odierno dei mass media, sui concetti di fama e finzione sui social, ma in realtà la scrittura rivolge una critica (neache troppo velata) alla società e alla politica americana, citando il libero commercio delle armi e sottolineando la sofferenza dei superstiti di questi tristi accaduti, importante a tal proposito è il personaggio di Rowan. Persino la protagonista finisce per rimanere schiacciata dal dolore psicologico della sua stessa bugia, nonostante si renda conto dei suoi errori troppo tardi.

 

La pellicola è suddivisa in capitoli, e scorre molto velocemente. È un prodotto piccolo che può avere discreta risonanza grazie al modo interessante in cui sceglie di trattare determinate tematiche, mai date per scontate. La scrittura, apparentemente superficiale, è in realtà ben studiata, e tagliente dove necessario.

 

Un prodotto veramente carino che riflette anche sull’identità nascosta delle persone, e su cosa significhi “essere ok” e “non essere ok”, insomma assolutamente degno di essere discusso.

Niente male per essere un’opera prima.

Voto:
3.5/5
Andrea Barone
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Andrea Boggione
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Christian D'Avanzo
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Carlo Iarossi
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Paolo Innocenti
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Carmine Marzano
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Alessio Minorenti
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Giovanni Urgnani
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