Articolo pubblicato il 16 Agosto 2022 da Andrea Barone
Per la prima volta dopo la raccolta “Marvel One Shot“, i Marvel Studios tornano a produrre cortometraggi ambientati nel Marvel Cinematic Universe, con la differenza che in questo caso si tratta di 5 prodotti animati che variano dai 3 ai 5 minuti. Il nome di questa raccolta è “I Am Groot” e racconta appunto di Groot, l’albero parlante in forma di bambino, alle prese con le sue avventure casalinghe mentre cerca di passare il tempo nei modi più originali prima degli eventi di “Guardiani Della Galassia Vol. 2“. Tutti i cortometraggi sono ovviamente disponibili sulla piattaforma Disney Plus.
A differenza del cel shading utilizzato nella serie “Marvel’s What If“, questo nuovo prodotto punta su un’animazione fotorealistica che risulta molto convincente, specialmente nell’utilizzo di luci e colori che riescono a dare un buon spettacolo. Probabilmente la parte che più lascia di stucco è il cortometraggio “Il Passatempo Di Groot“, dove l’alieno mutaforma con cui Groot ha a che fare riesce ad essere spunto per sequenze particolarmente bizzarre e dinamiche. Niente male nemmeno l’utilizzo della prospettiva, aumentato dalla varietà dei suoni a seconda delle dimensioni, nel cortometraggio “Il Piccoletto“, dove Groot conosce una civiltà di alieni minuscoli. La regia di Kristen Lepore si può dirsi quindi soddisfacente.
Se la forma funziona, il contenuto è basato tutto sul carisma di Groot e del modo in cui si rapporta con altre forme di vita: questo piccolo albero riesce nell’obiettivo di risultare adorabile agli occhi dello spettatore, rendendo molto divertenti i suoi approcci al mondo esterno, come il modo in cui si sbizzarrisce particolarmente con le sue nuove forme assunte attraverso lo shampoo del corto “Il Bagno di Groot“. L’ispirazione ai cortometraggi dei Looney Tunes degli anni 30 è abbastanza evidente e Groot a volte è protagonista anche di gag particolarmente cattive che risaltano un black humour abbastanza inaspettato e di cui lo stesso James Gunn (che fa anche un cameo vocale) andrebbe fiero.

Con questo black humour risulta ancora più divertente la visione adottata nell’ultimo cortometraggio intitolato “Magnus Opus“, in cui viene evidenziato che, nonostante Groot combini molti disastri, alla fine è impossibile non volergli bene anche quando sembra perseverare, perché la sua figura tenera, per quanto dispettosa, cattura troppo gli occhi del pubblico. A tal proposito: c’è questa continua voce, diffusa dallo stesso James Gunn, che la serie non sia canonica nella timeline del Marvel Cinematic Universe. In realtà è ufficialmente inserita in tale universo e le parole di James Gunn sono semplicemente riferite al fatto che i corti non presentano momenti importanti che saranno indispensabili da ricordare nei film successivi.
La volontà di “I Am Groot” è quindi quella di essere una raccolta di prodotti senza pretese particolarmente approfondite né nei messaggi e né nella trama, ma non per questo rinuncia ad essere un divertimento che fa passare più di 15 minuti gradevoli che più volte riescono a strappare un sorriso grazie ad una serie di gag simpatiche accompagnate da un’animazione più che buona da vedere.