Il grosso dibattito intorno allo stato dell’industria cinematografica, in particolare italiana, sembra soffermarsi nella grande maggioranza dei casi sulla carenza della domanda, o addirittura la scomparsa di essa, da parte di una certa sezione, piuttosto corposa, del pubblico che prima popolava le sale. Il momento di grande fiacca che sta vivendo il box office statunitense, dopo un’estate impreziosita da una lunga sequela di dati incoraggianti, dimostra efficacemente come il peggior nemico di questo settore è al momento la carenza di film proposti, configurando dunque un chiaro deficit sul lato dell’offerta. I migliori weekend del botteghino US nel trascorso periodo estivo sono stati caratterizzati da un mix ben equilibrato di pellicole in grado di soddisfare i desideri di un pubblico molto sfaccettato. Ci troviamo ora invece in una contingenza nella quale bisognerà aspettare sostanzialmente metà ottobre per vedere riaffacciarsi nelle sale un numero di pellicole sufficienti per rimettere in moto il tutto, questo a eccezione di sorprese che sfortunatamente sembrano lungi dall’arrivare.
Partiamo con i dati settimanali:
“Minions 2- Come Gru diventa cattivissimo” ha retto decentemente bene nel nostro mercato e si avvia a superare agevolmente i 10 milioni, con la speranza che possa avvicinarsi se non perfino superare i 15, mentre nel resto del Mondo è ormai destinato a sfondare il muro dei 900 milioni.
“Bullet Train” ha avuto un esordio piuttosto fiacco ma non sorprendente visto anche il non grande riscontro che per esempio i film della saga di John Wick hanno avuto nel nostro Paese.
Questa settimana comincia il festival di Venezia che ogni anno viene considerato dall’industria come un palcoscenico per lanciare soprattutto i film italiani della nuova stagione, nonostante questa correlazione sia bassa se non totalmente inesistente.
