Les Enfants des autres: cosa ci fa in concorso a Venezia?

Articolo pubblicato il 7 Settembre 2022 da Andrea Barone

Film diretto da Rebecca Zlotowski, con protagonista Virginie Efira, in concorso a Venezia 79. La trama è incentrata su Rachel, una donna di quarant’anni, senza figli. Ama la sua vita: gli studenti del liceo in cui insegna, gli amici, il suo ex, le lezioni di chitarra. Quando si innamora di Ali, stringe un legame profondo anche con Leila, la figlia di quattro anni dell’uomo. Le rimbocca le coperte prima di dormire, se ne prende cura, le vuole bene come se fosse sua. Ma amare i figli degli altri è un grosso rischio.

Senza troppi giri di parole: cosa ci fa in concorso a Venezia? Una risposta è difficile da dare, ma parliamone. Semplicissimo nella forma con iridi nel montaggio ad aprire e chiudere diverse scene, come se ci trovassimo di fronte una favola moderna. In un certo senso è così poiché Rachel rappresenta il senso materno alla ricerca continua d’amore da dare e ricevere. Più volte si ritroverà in situazioni in cui lo scambio sarà richiesto ma non forzato, talvolta avrà soddisfazioni e altre resterà delusa. La piccola Leila, figlia del suo compagno Alì, inizialmente farà sì che lei rimanga segnata negativamente dall’esperienza, desiderando una propria prole; c’è sempre grande rispetto femminile però tra lei e la madre biologica della piccola, non scandendo mai un ritmo battagliero non richiesto, anzi.

Siccome non possiamo fare spoiler, è difficile poter commentare senza scrivere della trama, ma si può apprezzare una certa scelta snodo portante che porterà ad un finale buono per intenzione, meno per costruzione scenica. Se si va oltre la goffaggine di certi momenti, Les Enfants des autres è anche piacevole a tratti da guardare, con trame e sottotrame lineari, intrattiene. Tra l’altro è da apprezzare che il senso materno prevalga al di là del rischio di amare figli altrui e al di là dell’uomo che si ha al proprio fianco, l’unica cosa che conta è trasmettere puro amore. Rachel in questo riuscirà a segnare la vita di una bimba e di uno studente.

Film che inspiegabilmente è in concorso perché può essere ritenuto senza problemi come una pellicola da domenica pomeriggio, da guardare in tutta comodità e pigrizia sul divano oppure mentre si sta facendo altro, come sottofondo, alla ricerca della lacrima.

Voto:
3/5
Andrea Barone
2.5/5
Andrea Boggione
0/5
Carlo Iarossi
0/5
Paolo Innocenti
0/5
Carmine Marzano
0/5
Alessio Minorenti
3/5
Paola Perri
0/5
Giovanni Urgnani
0/5
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