She-Hulk 1×07: la recensione della seduta di Jennifer

She-Hulk recensione episodio 1x07 serie su Disney+

Articolo pubblicato il 30 Settembre 2022 da Andrea Barone

La serie TV “She-Hulk: Attorney At Law” è giunta al settimo episodio (1×07) di cui si offre una recensione! In questa puntata si vede Jennifer che ha delle difficoltà con la sua nuova relazione mentre un imprevisto la costringe a raggiungere la nuova casa di Emil Blownski, il quale ha aperto un centro per accogliere tutte le persone con un passato difficile che cercano la calma e la redenzione. Questa visita a sorpresa con Blownski sarà tuttavia più lunga del previsto e Jennifer conoscerà diversi tipi bizzarri che presentano anche dei superpoteri. Ecco tutto ciò che c’è da sapere a proposito della recensione del settimo episodio di She-Hulk su Disney+!

 

Recensione della puntata 1×07 di She-Hulk su Disney+


Si inizia subito parlando del ritorno di Emil Blownski: numerose persone avevano criticato la sua nuova caratterizzazione nella serie, accusandolo di essere un fannullone acchiappa-donne che vede tutta la vita con relax ingiustificato e che cozza troppo con ciò che abbiamo visto in “L’Incredibile Hulk”. Con questo nuovo episodio, salvo sorprese future, la rappresentazione di Blonwski risulta essere chiara: il suo scopo è aiutare la gente ad uscire dai brutti momenti come l’ebbrezza di potere da lui passata nel film appena menzionato. Il fatto che l’ex Abominio, dopo dieci anni passati in carcere, si sia ravveduto e cerchi di aiutare le persone diventando una specie di psicologo, è un tipo di redenzione che non rovina il personaggio ed anzi, lo inserisce tra le evoluzioni meno scontate che abbia avuto un villain nel Marvel Cinematic Universe.

Anzi, la cosa viene arricchita dai “pazienti” del personaggio che vediamo sfogarsi qui: sono per lo più persone con impulsività difficili da controllare ed elementi strani come delle deformità avute a causa di esperimenti genetici subiti, ma nonostante ciò, cercano in tutti i modi di aiutare Jennifer e comprendere le sue debolezze che la rendono insicura e timida. Il fatto che tali persone, tra cui anche chi ha fatto azioni violente in passato, cercano di redimersi o di sfogarsi aiutando Jennifer e che la cosa aiuti anche loro stessi ad aprirsi, è un elemento delicato ed inaspettato da vedere in un prodotto del genere. Tutto ciò è la dimostrazione che anche persone apparentemente poco raccomandabili cerchino in realtà una luce interna e possano essere un’ancora di salvezza se qualcuno decide di aprirsi. Tale delicatezza dei personaggi si riflette poi sull’evoluzione di Blonwski e dimostra che la redenzione è un elemento attuabile per chiunque.

Inoltre tutti i pazienti dell’ex villain sono degli uomini e la cosa conferma che la serie in realtà non è assolutamente misandrica. L’unica nota stonata di tutto ciò sono i costumi di questi bizzarri personaggi che sono più facile da mandare giù grazie al tono continuamente camp e sopra le righe, però tale tono non giustifica una realizzazione che fa sembrare i pazienti delle persone appena uscite da un cosplay di un comic-con della Marvel organizzato negli anni 60. Ed a proposito di tono, avremmo evitato la battuta della puzza che, anche se è fatta per sdrammatizzare, rovina la bella atmosfera di accoglienza creatasi con la loro apertura interiore, diversamente da altre gag comiche che invece non risultano troppo esagerate e si sposano meglio con il contesto, come quella della tacca di internet.

Non ci si è tuttavia dimenticati di Jennifer, perché la puntata si incentra nuovamente sul suo rapporto tra lei ed il suo alter ego She-Hulk e di come quest’ultimo rappresenti in lei sia una scomodità, perché molti pensano solo alla sua versione super, e sia uno scudo protettivo da usare quando non vuole che gli altri la feriscano interiormente. Per quanto la cosa possa essere ripetitiva, il fatto che Jennifer raggiunga un’evoluzione che le permetta di smettere di farsi problemi causati dalla sua insicurezza è una cosa positiva che mette un punto fermo al personaggio ed il rapporto con i pazienti coi superpoteri descritto in precedenza aiuta a dare sia scorrevolezza all’episodio e sia una nuova prospettiva dettata appunto dalla redenzione che riflette poi la stessa risalita di Jennifer.

Si dà per scontato che gli ultimi due episodi porteranno la scossa definitiva alla trama, ma al di là di quello che ci riserva il futuro, quest’ultima puntata è riuscita a dare un tocco interessante e tenero alla caratterizzazione di Jennifer ed anche se a volte il camp non è gestito nel migliore dei modi, questa introspezione psicologica mischiata alla commedia, per quanto semplice, ha dato una boccata d’aria fresca alla serie rendendo tutto ciò il migliore episodio dai tempi del pilot.

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