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Dragon Ball Super – Super Hero: la recensione della commedia action di Toriyama

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La saga di “Dragon Ball” torna a ruggire sul grande schermo con “Dragon Ball Super: Super Hero“, il ventunesimo lungometraggio cinematografico del franchise ed il quarto ad essere realmente canonico per la saga che è stata definitivamente rilanciata da quando il proseguimento della storia ha assunto il nome di “Dragon Ball Super” curato da Akira Toriyama, autore non solo dell’opera originale ma anche della sceneggiatura di questo film di cui ora vi presentiamo la recensione.

L’opera parla del ritorno del Fiocco Rosso, stavolta a capo dell’erede Magenta, che decide di assumere il Dr. Hedo, nipote del defunto Dr. Gero, per costruire degli androidi con l’obiettivo e la capacità di sconfiggere Goku ed i loro alleati. Tuttavia, essendo Goku e Vegeta lontano dal pianeta Terra e momentaneamente irraggiungibili, toccherà a Gohan e Piccolo fronteggiare la minaccia di questi cyborg dalle bizzarre sembianze di supereroi.

Dal punto di vista dell’animazione, per la prima volta un’opera di sul celebre fumetto orientale decide di affidarsi esclusivamente alla CGI (con l’eccezione di flashback creati in tecnica tradizionale) attraverso l’uso del Cel-Shading. Se l’annuncio ha creato delle perplessità tra gli appassionati affezionati all’animazione 2D, il risultato è incredibile: la fluidità dei combattimenti fa percepire ogni singolo colpo ricevuto ed i movimenti sono chiarissimi senza mai perdere la sensazione di velocità, la quale è unita a dei movimenti di macchina che seguono senza sosta le mosse dei personaggi finché lo stesso impatto dei colpi non si schianta col suolo, avvertendo quasi la sala tremare.

I colori sono estremamente accesi richiamando alle copertine artistiche dei manga o alle stesse pagine in riedizione ricolorata, senza contare le parti che riproducono in modo esatto le scritte a fumetti dei colpi dei manga letterari comici a tema supereroistico (con tanto di rottura della quarta parete). Il doppiaggio italiano inoltre si riconferma essere sempre eccellente, mentre le musiche di Naoki Satō (lo stesso autore della colonna sonora di “The End Of Evangelion” e della trilogia heisei su Gamera) sono ben fuse con l’atmosfera ridanciana per poi raggiungere toni epici nei momenti più avvincenti.

Se si parla invece dell’impostazione narrativa, il film torna alle origini puntando su momenti comici che vogliono far conoscere la quotidianità di personaggi con capacità speciali durante i momenti di tranquillità. Infatti è davvero divertente vedere un personaggio come Piccolo, da sempre catapultato in un contesto serioso, occuparsi di andare a prendere a scuola la nipote Pan o rispondere ad un cellulare, in modo da vedere un lato umano inedito nei personaggi ma senza mai che essi vengano ridicolizzati. La comicità tuttavia si fonde con l’epica e succede per esempio nella caratterizzazione di Gohan: lui infatti ritorna ad essere il giovane ragazzo studioso che combatte solo quando è necessario, ma è bello vedere l’istinto protettivo che attiva la furia più scatenata dentro ad un essere umano nel momento del bisogno, per quanto sembri una riproposizione del suo arco raccontato durante gli allenamenti del torneo del potere nella serie televisiva.

I nuovi personaggi sono carismatici, in particolare gli androidi Gamma 1 e Gamma 2 che omaggiano il genere supereroistico orientale e reincarnano la figura dell’eroe che non si ferma davanti a niente di fronte alla giustizia, purché tali azioni non facciano del male agli innocenti. La cosa non è particolarmente originale perché si tratta di un’impostazione generica dei supereroi abbastanza classica, ma è comunque bello vedere come Toriyama prenda sul serio tale mitologia evidenziando la sua importanza, seppur l’idea di un antagonista manipolato da un dittatore a scopi egoistici fosse già stata utilizzata in “Dragon Ball Super: Broly“.

Se il ritorno del Fiocco Rosso è un ottimo pretesto per inserire personaggi nuovi, dall’altro lato il momento più nostalgico del film è proprio quello che delude maggiormente, perché viene richiamato un espediente narrativo amatissimo dai cultori dell’opera, ma questo espediente narrativo risulta depotenziato a causa di una mancata caratterizzazione. Inoltre, l’opera rinuncia a sviluppare particolari temi profondi che sono stati tipici dell’opera originale, dando molto spazio ai combattimenti ed alle gag ma senza mai alzare l’asticella se non quella puramente visiva. Nonostante ciò, “Dragon Ball Super: Super Hero” risulta comunque essere uno spettacolo che intrattiene bene e, nonostante il mancato approfondimento, l’impostazione narrativa che destruttura eroi epici in un contesto quotidiano fornisce comunque la sensazione di aver preso una boccata d’aria fresca, seppur Toriyama abbia raggiunto vette più alte di queste.

Voto:
3/5
Andrea Boggione:
0/5
Christian D'Avanzo:
0/5
Paolo Innocenti:
3/5
Alessio Minorenti:
0/5
Paola Perri:
0/5
Vittorio Pigini:
0/5
Giovanni Urgnani:
0/5
0,0
Rated 0,0 out of 5
0,0 su 5 stelle (basato su 0 recensioni)
Voto del redattore:
Data di rilascio:
Regia:
Cast:
Genere:

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