Articolo pubblicato il 14 Ottobre 2022 da Bruno Santini
Si è giunti al finale di stagione della serie TV “She-Hulk: Attorney At Law” e nella recensione in questione (con i dovuti spoiler) si tenterà di analizzare se tale conclusione abbia alzato o abbassato la qualità della serie. Di seguito, viene offerta la recensione dell’episodio finale di She Hulk, la serie Marvel presente su Disney+.
She Hulk: la trama dell’ultimo episodio presente su Disney+
Nell’ultimo episodio di She Hulk, relativamente alla trama della puntata presente su Disney+, Jennifer è stata licenziata ed arrestata per aver perso la calma dopo aver visto i filmati del suo rapporto sessuale con Josh diffusi in rete da un gruppo di estremisti fondato per distruggere la sua reputazione. Dopo essere stata rilasciata, alla protagonista è assolutamente proibito di tornare ad essere She-Hulk così, mentre lei si abbandona alla disperazione, i suoi amici cercheranno di scoprire la prossima riunione organizzata da Hulk King, il capo del gruppo estremista, per intrufolarsi e portare prove, sempre se non vengono scoperti.
Gli antagonisti di She Hulk: Abominio, Titania e il revenge porn
Finalmente si vedono rivelati per bene gli antagonisti della serie, i quali non presentano nessun colpo di scena particolare che detta il futuro del Marvel Cinematic Universe e danno solo una conferma: si tratta di un gruppo di invasati che non sopportano che i poteri di Hulk siano in mano ad una donna e faranno di tutto per metterla in cattiva luce. Le frasi riportate da tali estremisti rispecchiano le stesse identiche frasi che spesso si leggono su Internet per giustificare un proprio pensiero sessista illudendosi che quest’ultimo non lo sia. La cosa è superficiale e non approfondisce in maniera particolare tali temi, così come non vengono ripresi le gravità del revenge porn mostrate nell’ottimo finale dell’episodio precedente, ma, nel loro piccolo, tali stilemi sessisti vengono comunque mostrati con negatività senza sminuirli mai ed è divertente il vedere quanto sia ridicolizzata la figura del maschio alfa che si sente l’unico umano sulla terra che ad essere degno di avere super poteri in base al suo genere di appartenenza.
Delude invece la figura di Emil Blownsky: nell’episodio si tenta di creare un colpo di scena come se avesse un lato oscuro nascosto, ma subito dopo la rivelazione del colpo di scena, il personaggio sembra immediatamente tornare lo stesso di sempre che è stato visto per tutta la serie, mostrando sempre una natura pacifica ed un voler bene a Jennifer, tanto da proteggerla dagli attacchi di Hulk King. Ma allora perché essere presente, in più trasformato da Abominio, ad un gruppo di estremisti contro di lei? Questa cosa non verrà mai spiegata e rovina parte di ciò che era stato costruito sul personaggio, rendendo lo spettatore forzatamente indeciso se accettare o meno le reazioni negative di Jennifer dopo averlo rivisto di nuovo trasformato. Inoltre scopriamo che Abominio è alto il doppio rispetto a quanto sia alto Hulk, quando in “L’Incredibile Hulk” avevano la stessa identica altezza: un cambiamento non necessario che toglie totalmente il dualismo visivo tra i due personaggi. Risulta inoltre inutile il personaggio di Titania, che si ritrova a passare dalla parte di Jennifer senza alcun motivo.
La rottura della quarta parete in She Hulk: elemento di troppo o scelta corretta?
A questo punto, si può considerare l’elemento più discusso di questo finale: la rottura della quarta parete. Quando Jennifer si rende conto che il finale della puntata non la sta soddisfacendo, decide di trasformarsi in She-Hulk e di sfondare letteralmente i banner di Disney Plus, uscendo dalla piattaforma ed entrando negli uffici dei Marvel Studios, cercando il presidente Kevin Feige, il quale si rivela essere una forma di vita artificiale. Tale scelta visiva è una parodia del concetto internettiano dei detrattori della Marvel che dicono che le scelte dei loro prodotti non sono fatte in base alla creatività ma solo in base agli algoritmi commerciali.
Tali stilema diverte insieme a gag come lo stesso Kevin che chiede a Jennifer di ritrasformarsi perché troppo costosa o che le chiede di non esagerare con le scene di sesso perché la Marvel si è spinta più di quanto potesse concedere, oppure alla domanda di Jennifer riguardante il futuro degli X-Men che, ovviamente, non riceverà risposta. Al di là delle gag, è interessante vedere come Jennifer chieda al presidente di modificare la storia perché Kevin l’ha incentrata troppo in base al numero di comparse senza dare un senso logico alla sua caratterizzazione o agli eventi della trama. Tale scelta narrativa, estremamente anarchica e delirante, è stata interpretata in più modi: c’è chi l’ha vista come autocritica e c’è chi l’ha vista come autocelebrazione della Marvel.
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Nel caso di chi scrive, la si può vedere come una semplice consapevolezza che nell’Universo Marvel non è tutto perfetto e che lo stesso Kevin Feige voglia ridere di sé stesso insieme ai propri fan attraverso questo giochino divertente che ricorda al pubblico che tutte le storie Marvel sono frutto di un team che cercherà sempre di trovare il massimo divertimento possibile. Le cose miglioreranno nell’universo Marvel?
Recensione dell’episodio finale di She Hulk su Disney+
Può essere un sì o un no, ma la volontà di divertire continuerà ad esserci. Inoltre è affascinante vedere una rottura così forte della quarta parete che omaggia i fumetti anni 60 dove She-Hulk più volte criticava i suoi stessi scrittori che appunto, ridevano di loro stessi. Certo, non tutto ciò che funziona su carta funziona necessariamente su schermo e qualcuno potrebbe trovare straniante il pensiero che un personaggio dell’universo Marvel sia consapevole di essere creato da qualcuno, ma, al di là del fatto che nei futuri crossover (salvo sorprese) She-Hulk non romperà la quarta parete per adattarsi al contesto come hanno fatto altri personaggi prima di lei, questo elemento aumenta la varietà nel Marvel Cinematic Universe e conferma sempre di più l’intento sperimentale della fase 4.
Dopo che le scelte di She-Hulk vengono accettate, si vedono improvvisamente i criminali arrestati ed è semplicemente intuibile che Jennifer abbia chiamato la polizia dopo averli scoperti, diversamente dal cambiamento di Abominio poco chiaro su diversi punti di vista. Molto carina la ricomparsa di Daredevil ed è bello vedere il personaggio che interagisce con i personaggi in modo più sereno, mentre è criticabile l’impostazione visiva piatta del colpo di scena riguardante il figlio di Hulk. Infine è da lodare il riassunto della puntata 8 che viene realizzato omaggiando la serie TV “L’Incredibile Hulk” degli anni 70 con Lou Ferrigno e Bill Bibxy, con inquadrature che ricalcano fedelmente il vecchio celebre pilot, un utilizzo di trucchi prostetici per simulare la trasformazione e persino la presenza di un’attrice culturista che interpreta She-Hulk in questo simpatico flashback che risulta essere una delle citazioni più belle che siano mai state partorita dai Marvel Studios.
Arrivati quindi alla fine, si può dire che la serie “She-Hulk: Attorney At Law” abbia degli elementi molto superficiali ed a tratti ridicoli con effetti visivi molto altalenanti, ma la caratterizzazione di Jennifer, diverse simpatiche gag, la trattazione del supereroe in un contesto quotidiano, l’impostazione narrativa originale rispetto ad altri prodotti Marvel ed i continui omaggi fumettistici inseriti nel giusto contesto rendono tutto ciò un prodotto televisivo d’intrattenimento senza infamia e senza lode che può far trascorrere un simpatico pomeriggio spensierato.