Articolo pubblicato il 30 Ottobre 2022 da Bruno Santini
“Black Adam” è stato presentato come opera che avrebbe iniziato la rinascita del DC Extended Universe (da poco definitivamente e ufficialmente battezzato come DC Universe), tanto da essere definito il primo film della Fase 1 appartenente a questo universo. Tuttavia il cinecomic non è paragonabile ad “Iron Man“, dal momento che prima di esso ci sono stati già diversi film appartenenti alla linea narrativa del DCEU, tanto che diverse persone si sono ritrovate confuse con determinati collegamenti non ben gestiti proprio nella pellicola con Dwayne Johnson. C’è un modo di avere le idee chiare per questo universo condiviso? Ed in che modo va visto? Per comprendere il futuro della DC dopo Black Adam e la linea vera che questo universo sta prendendo, occorre conoscere come è nato tutto ciò e le varie trasformazioni che ha subito il concorrente dei Marvel Studios.
L’inizio dell’universo DC con Zack Snyder: da Man of Steel a Justice League
La volontà di realizzare un universo condiviso a tema DC per contrapporsi ancora prima che Kevin Feige esplodesse con “Avengers” nasce nel 2011 con “Lanterna Verde” di Martin Campbell, che aveva l’obiettivo di essere il primo capitolo di tale universo condiviso, tanto che l’eroe interpretato da Ryan Reynolds sarebbe dovuto apparire in una scena post-credit nel secondo tassello cinematografico avente però come protagonista Flash. Tuttavia le cose non vanno come previsto ed il film, oltre ad essere stroncato dalla critica, si rivela essere un gigantesco flop al botteghino. Un brutto tonfo ma non impossibile da riparare, dal momento che si tratta di un unico film e c’è tempo di ripartire da zero.
Mentre il film di Campbell esce nelle sale, nel frattempo alla Warner si sta preparando il rilancio di Superman con “L’Uomo D’Acciaio“, il quale si pone l’obiettivo di essere il primo capitolo di una trilogia autoriale diretta da Zack Snyder per seguire la scia del grande successo della trilogia di Batman di Christopher Nolan, il quale è anche produttore e soggettista del progetto di Snyder. Nel 2013 “L’Uomo D’Acciaio esce nei cinema, dividendo sia pubblico che critica a causa di una concezione seria e cupa nel vedere Superman e quindi lontano dai canoni con cui si era abituati a vedere il personaggio. Al botteghino fa un’ottima somma di 668 milioni, a fronte però di un budget di circa 250, poiché le aspettative della Warner erano più alte.
I film del DCEU appartenenti allo SnyderVerse
Quest’ultima tuttavia non è scoraggiata, anzi, decide di fare un passo più grande: invece di proseguire la trilogia di Zack Snyder come opera a sé stante, decide di sfruttare il primo capitolo come primo tassello del loro universo condiviso che finalmente sta per nascere, proponendo al regista di realizzare un crossover con Batman come opera successiva e che possa gettare le basi per tutto il grande disegno che sarebbe dovuto proseguire per anni. Snyder, dopo aver avuto l’approvazione creativa di Nolan, decide di accettare la supervisione di quello che nasce come DC Extended Universe. Si tratta della prima delle tre trasformazioni che divideranno questo universo e che è composta da questi film:
– “L’Uomo D’Acciaio” di Zack Snyder
– “Batman v Superman: Dawn Of Justice” di Zack Snyder
– “Suicide Squad” di David Ayer
– “Wonder Woman” di Patty Jenkins
– “Justice League” di Joss Whedon e Zack Snyder

L’obiettivo è puntare su un universo condiviso che però si distingua dal Marvel Cinematic Universe in due modi: realizzare opere con un tono serio oppure dark e senza l’utilizzo di troppe battute e non fare necessariamente un film alla volta per poi realizzare i crossover, ma presentare determinati personaggi importanti già in film evento prima di fare il film stand alone su di loro. Per esempio, presentare la metà dei membri in “Justice League” (Aquaman, Cyborg e Flash) è una tecnica adottata non solo per distinguersi dalla casa concorrente, ma anche per sperare che il pubblico si affezioni a personaggi che vedrà già in opere che dovrebbero incassare tanto per incentivare automaticamente il botteghino delle future opere stand alone, in modo da raddoppiare gli introiti di personaggi che, al grande pubblico, sono ancora sconosciuti cinematograficamente parlando rispetto a Batman e Superman.
Le delusioni della DC al botteghino
Nonostante però Zack Snyder sia il supervisore dell’Universo DC ed abbia una linea editoriale in mente, è obbligato comunque a rispondere direttamente alla Warner, la quale non la prende bene quando “Batman V Superman” esce nel 2016 e, pur facendo oltre 800 milioni, non riesce a raggiungere il miliardo e va sotto le aspettative. Il pubblico infatti trova l’opera eccessivamente lenta, troppo cupa e non ha apprezzato soprattutto il rapporto tra i due protagonisti. Questo porta la Warner a ordinare una riscrittura improvvisa di “Suicide Squad“, il quale diventa molto più comico e colorato e si rivela invece essere un grande successo al botteghino superiore alle aspettative iniziali nonostante critiche ancora peggiori del film precedente. Il flop morale di “Batman v Superman” ed il successo di “Suicide Squad” causa una divisione interna nella Warner, con una metà dei dirigenti che vogliono Zack Snyder ancora a bordo e l’altra metà che vuole invece cacciarlo, ma alla fine si decide comunque di affidargli la produzione dell’evento “Justice League“.
Tuttavia, durante le riprese dell’opera, la produzione decide di intervenire per chiedere a Zack Snyder un maggior inserimento di battute e scene che possano per loro intrattenere e divertire il pubblico maggiormente, tanto da chiamare Joss Whedon, regista dei primi due Avengers, a riscrivere la sceneggiatura durante le riprese. Quando tuttavia Zack Snyder subisce un grave lutto familiare a causa del suicidio di sua figlia Atumn, lui decide di lasciare il set a riprese quasi finite. Joss Whedon è incaricato di finire le riprese, ma la Warner gli chiede di rifare almeno metà del film 6 mesi prima della sua uscita nel 2017. Del film originale rimangono solo 40 minuti su 120 e la Warner non acconsente alle richieste di Whedon per rimandare l’uscita in modo da gestire meglio la struttura e la post produzione. L’inizio della trilogia della Justice League, con l’arrivo di Whedon, ha delle idee nuove per il futuro dei personaggi e la Warner Bros è ottimista dal momento che, dopo Suicide Squad, il film su Wonder Woman ottiene un grande successo mondiale e, per la prima volta, il consenso positivo della critica senza spaccature.

Tuttavia, con grande sorpresa, “Justice League” non solo ha un’accoglienza negativa da parte della critica che attacca soprattutto una messinscena rovinata da effetti visivi non all’altezza delle aspettative, ma non riesce a conquistare il pubblico perché, pur essendo comunque in molti ad andare a vederlo, la cifra è persino inferiore a quella di “Batman V Superman”, totalizzando un incasso di 657 milioni e che quindi non solo delude le aspettative, dal momento che l’obiettivo era quello di rivaleggiare con i risultati di “The Avengers”, ma causa una perdita economica fortissima dal momento che il budget, lievitato per colpa dei vari problemi di produzione, ammonta a 300 milioni di dollari. A causa di questo disastro inaspettato, la Warner decide di cestinare tutti i futuri film programmati del DC Extended Universe, iniziando una nuova linea editoriale profondamente diversa da quella prefissata in precedenza.
L’intervento di Walter Hamada: tutti i film e le serie TV uscite dopo Justice League
I pochi capitoli che vengono ripresi dal disegno originale subiscono un profondo cambiamento e vanno su una direzione completamente diversa… fatta eccezione per “Aquaman“, il quale è l’unico progetto a salvarsi realmente solo perché la produzione è iniziata proprio durante l’uscita di “Justice League”. La Warner lo distribuisce giusto per rientrare nei costi e senza crederci davvero, ma, sorprendentemente, il film non viene recepito male ed anzi, il pubblico lo accoglie calorosamente facendo arrivare il film alla cifra di un miliardo di dollari. Questo successo non ha quasi nulla a che vedere con i collegamenti dei film precedenti, dal momento che “Justice League” è andato molto peggio. Grazie al successo di “Aquaman”, il nuovo presidente della DC, Walter Hamada, decide di partire con un’altra linea che decreta l’inizio della seconda trasformazione dell’universo DC formata da questi progetti:
– “Aquaman” di James Wan
– “Shazam!” di David F. Sandberg
– “Joker” di Todd Phillips (ambientato al di fuori del DCEU)
– “Birds of Prey e La Fantasmagorica Rinascita di Harley Quinn” di Cathy Yan
– “Wonder Woman 1984” di Patty Jenkins
– “The Suicide Squad – Missione Suicida” di James Gunn
– “The Peacemaker” (Serie TV) di James Gunn
– “The Batman” di Matt Reeves (ambientato al di fuori del DCEU)
– “Black Adam” di Jaume Collet-Serra
– “Shazam! La Furia Degli Dei” di David F. Sandberg
– “The Flash” di Andy Muschietti
– “Blue Beetle” di Angel Manuel Soto
– “Aquaman: Il Regno Perduto” di James Wan

Sicuramente si potrebbe confusi, perché si leggono alcuni titoli che non tornano, specialmente gli ultimi cinque, ma bisogna proseguire con ordine. Walter Hamada si ritrova in difficoltà nel far ripartire l’universo condiviso ed allo stesso tempo far capire al pubblico che la direzione da prendere si allontana dall’organizzazione iniziale di Zack Snyder. Così, con una mossa che riesce a prendere del tempo per riorganizzare il tutto, Hamada sceglie di produrre dei film ambientati nel DC Extended Universe ma che allo stesso tempo non hanno, momentaneamente, alcuna pretesa di arrivare ad un gigantesco crossover evento in stile Avengers, senza considerare alcuni personaggi di cui si programma l’incontro ma senza andare oltre, come per esempio Shazam che è programmato a scontrarsi con Black Adam. Questa mancata linea per il DC Extended Universe permette ad Hamada di investire anche in progetti che sono ambientati in universi separati, con “Joker” e “The Batman” che ottengono un grande successo di pubblico e di critica.
Gli abbandoni di Ben Affleck ed Henry Cavill
A tal proposito, la realizzazione di “The Batman” nasce da una cosa singolare: siccome Ben Affleck, interprete del personaggio nei film di Snyder, rifiuta (fatta eccezione dell’obbligo di contratto con “The Flash”) di tornare a vestire i panni dell’uomo pipistrello a causa della gestione avuta con “Justice League” e personali problemi legati all’alcool, Hamada decide di dare il via alla creazione di una nuova versione di Bruce Wayne in un universo alternativo piuttosto che puntare ad un recasting.
Stessa cosa succede con Henry Cavill, il quale non è ben voluto da Hamada per paura che il pubblico associ il suo volto alle opere di Snyder non accolte quanto si sperava, così l’allora capo della DC decide di progettare un ulteriore elseworld con protagonista un Superman afroamericano. Invece Ray Fisher, che interpreta il ruolo di Cyborg, decide di abbandonare ogni progetto della DC che sia prodotto da Hamada, il quale è accusato dall’attore di aver trattato quest’ultimo con ingiustizia e di aver protetto dei razzisti durante la produzione di “Justice League”, ma tale accusa non ha mai trovato una reale conclusione a favore di Fisher contro Hamada.
Il flop al botteghino dei film del DCEU
Tale nuova linea editoriale non ha però il tempo di testare tutto come si vorrebbe, dal momento che “Shazam!” incassa 366 milioni su un budget di 100 e l’anno dopo “Birds Of Prey” floppa con 200 milioni di dollari su un budget di 100 milioni circa. Tali incassi dell’opera con Margot Robbie tuttavia vengono influenzati anche perché, nel resto del mondo, comincia ad espandersi l’epidemia Covid, la quale rallenterà le successive decisioni di Hamada. A fine 2020 infatti “Wonder Woman 1984” è costretto ad uscire in contemporanea su HBO Max ed in poche sale in tutto il mondo.
L’uscita in contemporanea sulla piattaforma streaming penalizza anche “The Suicide Squad” di James Gunn che è uno dei primi titoli nel 2021 per riprendersi dalla pandemia e che totalizza il peggior risultato al botteghino del DCEU (168 milioni su un budget di 180), anche se il film di Gunn, grazie anche alla straordinaria accoglienza della critica, diventerà un cult con l’enorme passaparola positivo che si diffonde all’uscita del film su HBO Max. Al contrario, i film al di fuori del DC Extended Universe, come già detto, ottengono grande successo di critica e di pubblico: “Joker” di Todd Phillips supera il miliardo su un budget di 65 milioni nel 2019 e “The Batman” di Matt Reeves arriva a 770 milioni su un budget di 200.
Salvare la DC con il Multiverso?
Molti si chiederanno, a questo punto, come mai Walter Hamada non abbia deciso di reebottare tutto il DC Extended Universe da zero. La risposta è proprio nel successo di “Wonder Woman” e di “Aquaman”. La decisione della dirigenza è infatti quella di mandare avanti gli unici personaggi che hanno generato tantissimi introiti rispetto ad altri ed allo stesso tempo creare dei nuovi che espandano l’immaginario collettivo della DC. Ma creare universi separati può essere una strategia a lungo termine? E come si possono ignorare gli altri personaggi apparsi nei primi film precedenti? La risposta Hamada la trova grazie agli albi a fumetti, perché in essi esiste una celebre storia chiamata “Flashpoint“, la quale vede Flash tornare indietro nel tempo per salvare sua madre, ma, facendolo, causa una frattura del multiverso che, al termine della storia, sostituirà alcuni personaggi con delle varianti.

Tramite questa storia, Walter Hamada decide di basare la sua intera gestione produttiva sul film “The Flash“. In questo film infatti la trama è esattamente la stessa ed il progetto prevede che Flash incontri il Batman di Michael Keaton proveniente dai film di Tim Burton. L’obiettivo della nuova dirigenza è quello di conservare i personaggi che hanno incassato insieme a quelli futuri come Black Adam cancellando allo stesso tempo i primi film di Zack Snyder. Grazie a “The Flash”, il Batman di Ben Affleck sarebbe stato sostituito dal Batman di Michael Keaton che sarebbe diventato il Batman ufficiale del DCEU, tanto da apparire nel film “Batgirl” che avrebbe conservato tutto l’universo precedente ma con Keaton come Batman principale. Oltre ad Affleck, il Superman di Cavill sarebbe stato sostituito da una nuova Supergirl interpretata da Sasha Calle. Dopo “The Flash” si sarebbe ripresa la linea editoriale per ricostruire il DCEU attraverso tasselli consoni ad universo condiviso, puntando ad un evento con “Crisi Sulle Terre Infinite” il quale, secondo dei rumor, avrebbe addirittura permesso che il Batman interpretato da Robert Pattinson sostituisse quello di Michael Keaton. Le cose tuttavia andranno diversamente e tra poco ci arriveremo.
Una strana parentesi: Zack Snyder’s Justice League
Durante tutta questa complessa riorganizzazione, nel frattempo su Internet scoppia un movimento molto particolare chiamato #releasethesnydercut. Si tratta di un’iniziativa presa da diversi fan, tra vecchi sostenitori e persone che hanno rivalutato le precedenti opere, che creano un vero e proprio movimento sui social che esorti la Warner Bros a rilasciare il montaggio originale di “Justice League” diretta da Zack Snyder. Nel 2020, a causa dell’impossibilità di rilasciare delle opere per colpa della pandemia, la Warner si lascia trasportare da questo movimento diventato sempre più insistente e, con una mossa a sorpresa, fa annunciare al regista “Zack Snyder’s Justice League“, un film quasi completamente diverso dal predecessore con 3 ore e 10 inedite ed i restanti 40 minuti rimontati. L’investimento, voluto da Warner Media, è di 75 milioni di dollari e si tratta della prima director’s cut di un regista (per quanto diversa) ad essere pubblicizzata come un film totalmente nuovo.
L’opera, uscita su HBO Max nel 2021, riesce ad avere un buon andamento di ascolti ed un’accoglienza critica di gran lunga superiore ai film di Snyder precedenti, compresa la versione di Joss Whedon. Diverse persone sono rimaste colpite, al di là della qualità della pellicola, dalla linea narrativa su cui Zack Snyder voleva puntare per il proseguimento del DC Extended Universe. L’accoglienza positiva del film ha generato, da parte di diversi fan, il desiderio di proseguire con l’idea originale di Zack Snyder facendo tornare il regista per i sequel, ma la dirigenza di Hamada non considera la Snyder Cut canonica ed anzi, trova fastidioso il fatto che figure come Henry Cavill e Ben Affleck nei panni dei personaggi DC siano tornate nella cresta dell’onda sul web quando l’obiettivo principale è di allontanare queste ultime dall’universo condiviso. Se per la dirigenza di Hamada questa versione non è canonica, non è ancora chiaro cosa invece voglia decidere la nuova dirigenza riguardo a questo… e ne parliamo proprio ora.

L’arrivo di David Zaslav
Mentre Hamada prosegue con il suo piano, improvvisamente succede una grande svolta: la Warner Bros si fonde con Discovery e si trasforma in Warner Bros Discovery il 17 Maggio 2021. Con questa fusione, a prendere le redini dell’azienda è David Zaslav, presidente inizialmente a capo di Discovery ed adesso a capo dell’intera gestione cinematografica. Quando Zaslav, un anno dopo aver ultimato tutte le burocrazie, verifica l’andamento della Warner Bros, pur non disprezzando le produzioni di Hamada che hanno comunque generato degli introiti, critica enormemente il fatto che non ci siano piani per avere Batman, Wonder Woman e soprattutto Superman al centro del DC Extended Universe. L’obiettivo di Zaslav è infatti quello di riformare l’universo condiviso attraverso una struttura programmata di 10 anni e che segua il modello della Marvel. In un piano così a lungo termine, sembra che Zaslav preferisca che il Batman del DCEU non abbia un tempo limitato (perché un Batman settantenne ha per forza un periodo limitato), tanto che decide persino di cancellare “Batgirl”, che introduceva il Batman di Keaton come Batman ufficiale della timeline, a riprese finite (una mossa estrema ritenuta da molti controversa) e di richiamare Ben Affleck (che si è ripreso completamente) per sostituire Keaton in “Aquaman: Il Regno Perduto“.
L’operato di “The Flash”, con l’arrivo di Zaslav, perde così il suo obiettivo di reboottare il DC Extended Universe da zero cambiando in maniera drastica la maggior parte dei suoi componenti. Probabilmente tale scelta è legata alle tempistiche: per quanto siamo ancora nel periodo d’oro dei cinecomic, la paura che prima o poi si raggiunga la saturazione ed il pubblico si stanchi è estremamente alta e quindi far ripartire il DC Extended Universe da una base già creata anni fa, pur rimodellandola con nuovi obiettivi, è un modo per risparmiare tempo, perché il pubblico, se catturato dalle prossime storie in lavorazione, ci mette poco a riabituarsi ad una timeline precisa ed a continuarla. Da qui, ecco le grandi decisioni: non solo, come affermato prima, il Batman di Ben Affleck riappare dopo “The Flash”, ma è ufficiale il ritorno di Henry Cavill come Superman per un sequel di “L’Uomo D’Acciaio”. Si continua quindi il vecchio universo ma con la promessa di sviluppare i personaggi con una caratterizzazione alternativa. In tutto questo Walter Hamada, in totale disaccordo con l’operato di Zaslav, decide di lasciare la DC e questo potrebbe aprire le porte anche ad un ritorno di Ray Fisher, ma ciò non ha nulla di ufficiale al momento. Ecco quindi che parte la terza ed ultima trasformazione del DCEU formata da questi progetti:
– “Black Adam” di Jaume Collet-Serra
– “Shazam! La Furia Degli Dei” di David F. Sandberg
– “The Flash” di Andy Muschietti
– “Blue Beetle” di Angel Manuel Soto
– “Aquaman: Il Regno Perduto” di James Wan
– “The Penguin” di Craig Zobel (serie TV ambientata al di fuori del DCEU)
– “Joker: Folie A Deux” di Todd Phillips (ambientato al di fuori del DCEU)
– “Constantine 2” di Francis Lawrence (ambientato al di fuori del DCEU)
– “Wonder Woman 3” di Patty Jenkins
– “L’Uomo D’Acciaio 2” (non si conosce ancora il regista)
– “The Batman 2” di Matt Reeves (ambientato al di fuori del DCEU)

E adesso si potrebbe dire: ma i primi progetti in questo elenco non appartenevano al disegno di Walter Hamada? La questione è che David Zaslav arriva a ristrutturare tutto quando tali progetti ancora non sono usciti ed essendo, da “Black Adam” ad “Aquaman: Il Regno Perduto“, dei blockbuster costati quasi tutti oltre 150 milioni di dollari, non possono di certo cancellarli, anche perché già “Batgirl”, costato 90 milioni di dollari, è stato già un bel colpo. Allo stesso tempo però non si può aspettare due anni prima di presentare al pubblico un disegno, quindi è bene, da parte della major, sfruttare questi nuovi titoli che comunque, pur appartenendo alla vecchia dirigenza, presentano molti personaggi che sono nati dalle prime opere del DC Extended Universe.
Tuttavia, essendo questi film già stati girati, è inevitabile che presentino ancora dei problemi di continuity, dal momento che in “Black Adam” compare la Justice Society, squadra che sembra esistere da molti anni ma di cui non ci viene presentato alcun dettaglio dei motivi per cui non si siano palesati nei film precedenti, proprio perché inizialmente il film con Dwayne Johnson sarebbe dovuto uscire nel periodo in cui la continuity non sarebbe stata una preoccupazione fino al totale riavvio di “The Flash” (motivo per cui anche “Wonder Woman 1984” presenta elementi in continuo contrasto con le opere di Snyder). Tuttavia tutti questi film hanno avuto dei reshoot, in modo che parte delle scene possano adattarsi ad una continuity in programmazione che non entri più in contrasto con i pezzi dei puzzle da attaccare per avere qualcosa di più grande e lo stesso “Black Adam” presenta degli elementi importantissimi per il futuro che analizzeremo tra poco.
La contemporaneità dei film al di fuori del DCEU
Avrete notato che, nonostante il volere ripartire con un universo condiviso in stile Marvel, la produzione di film realizzati in una realtà narrativa a sé stante non si ferma. Questo perché, nonostante la linea editoriale da seguire con costanza, Zaslav non ignora che sia “Joker” che “The Batman” abbiano portato un fatturato importante. Per questo è anche priorità dello studio mandare avanti questi progetti puntando sull’iconicità delle pellicole precedenti, sulla libertà degli autori (a patto che continuino il fatturato ovviamente). Inoltre c’è fiducia che il film “The Flash”, nonostante non abbia più l’importanza fondamentale di prima, metta comunque nella testa del pubblico l’idea chiara di multiverso, in modo che le persone non appaiano disorientate nel vedere film scollegati dal DC Extended Universe. In programmazione c’è infatti persino il sequel di “Constantine“, cult con Keanu Reeves, anche se ci sono dei rumor che vorrebbero vedere questi personaggi integrati con il DCEU adottando quindi una soluzione simile al Constantine dell’Arrowerse, ma non c’è ancora ufficialità per una decisione del genere.

Ed a proposito dell’Arrowerse: si vocifera che la terza stagione di “Superman e Lois” sia l’ultima proprio per non esagerare con la saturazione ed i modo che il ritorno di Henry Cavill come Superman al cinema sia salutato come un evento unico. Se la cosa fosse vera allora stupirebbe come mai allo stesso tempo la Warner stia approvando, oltre a “The Penguin“, altre due serie TV ambientate nell’universo del Batman di Reeves insieme ad altri spin-off sui villain di quest’ultimo in arrivo. E tutto questo lancio del Batman di Pattinson è interessante nel vedere come gestiranno l’evoluzione del Batman interpretato da Ben Affleck. Che il DC Extended Universe tratti il crociato incappucciato raccontando la prosecuzione delle sue storie solo attraverso film con protagonisti altri eroi ed attraverso futuri crossover come è successo per lungo tempo con Hulk e con la Vedova Nera nel Marvel Cinematic Universe? Molto probabile.
La fondazione dei DC Studios
Come abbiamo detto all’inizio, il DC Extended Universe ha preso ufficialmente il nome di DC Universe e Zaslav ha ribattezzato la DC Film in DC Studios, in modo da creare finalmente una sezione che abbia esclusivamente il compito di occuparsi della gestione dei cinecomic basati sulle opere della Detective Comics. Per mesi sono stati alla ricerca di un capo in stile Kevin Feige che si occupi del progetto… e ne hanno trovati due: James Gunn e Peter Safran. Quest’ultimo, che si occupa della gestione produttiva dello studio, ha nel curriculum non solo la produzione dell’universo di “The Conjuring”, ma anche diversi film della DC come “Shazam” e le stesse opere dello stesso Gunn che sono “The Suicide Squad” e “Peacemaker”. Se il lato produttivo lo prende Safran, a James Gunn spettano tutte le decisioni creative.
Non è un caso la scelta di Gunn per un tale peso: pur essendo stato un flop al botteghino, “The Suicide Squad” è divenuto velocemente un cult ed è universalmente considerato uno dei più grandi cinecomic degli ultimi 10 anni. Tuttavia la spinta decisiva è stata “Peacemaker“, serie TV con protagonista l’omonimo personaggio interpretato da John Cena, che non solo è il primo progetto a presentare dei veri collegamenti con la continuity precedente, ma è anche stato un grande successo di pubblico ed è considerata una serie TV supereroistica al pari delle acclamate “Daredevil”, “The Boys” e “Wandavision”. In più, senza contare la già citata grande abilità di autore di James Gunn, quest’ultimo ha una grande esperienza lavorativa nel Marvel Cinematic Universe, non solo per la regia di tutti i prodotti con protagonisti i Guardiani Della Galassia, ma anche come supervisore dei progetti legati a questi ultimi. Nessun uomo poteva quindi essere migliore di Gunn per un progetto del genere.

Black Adam contro Superman nel futuro della DC
Chiunque abbia visto “Black Adam” sa che nella scena post credit compare Superman che mette in guardia l’anti eroe interpretato da Dwayne Johnson, perché se lui oserà applicare le sue regole macabre sul resto del mondo, allora l’uomo d’acciaio interverrà. Questo getta le basi per un futuro interessante: è scontato che Black Adam non rimarrà al suo posto ed è decisamente un avversario molto potente e pericoloso. Quando combatterà, la Justice League interverrà e lui diventerà il grande antagonista della prima fase? Ed in che modo un incontro/scontro tra questi eroi prevarrà sull’evoluzione del personaggio?
Non si conosce ancora l’obiettivo principale a cui vuole puntare James Gunn, non si sa a quale evento si arriverà verso la fine di questa prima fase e non si sa se Zack Snyder tornerà o meno per una consulenza dei vecchi personaggi (ricordiamo che è amico dello stesso Gunn ed Hamada non c’è più, quindi tutto è possibile), ma una cosa è sicura: indipendentemente dalle scelte che prenderanno per il futuro di questi personaggi, non si avvertiva la volontà di dare alla DC la vera struttura di un universo condiviso da tanto tempo. Ci saranno delle cose da aggiustare e non sarà tutto perfetto, ma preparatevi, perché si può davvero dire che i grandi eventi con la Justice League programmati con costanza stanno finalmente tornando.