Recensione – Diabolik: Ginko all’attacco!

Recensione Diabolik - Ginko all'attacco, secondo film della trilogia dei Manetti Bros.

Articolo pubblicato il 28 Ottobre 2023 da Bruno Santini

Diabolik – Ginko all’attacco!”, il tanto atteso secondo capitolo della trilogia firmata da Marco e Antonio Manetti (Manetti Bros.), è disponibile in sala dal 17 Novembre 2022 pronto a raccontare una nuova avventura del famoso antieroe fumettistico. Un personaggio creato nel 1962 da Angela e Luciana Giussani e protagonista della sua omonima testata. Dopo la prima trasposizione cinematografica diretta da Mario Bava nel 1968, i Manetti Bros. hanno deciso di riportare il personaggio sul grande schermo con il loro “Diabolik” (2021). Il primo tassello di una trilogia che si concentra e pone l’attenzione sul primo incontro tra il celebre ed iconico ladro gentiluomo e la sua futura complice Eva Kant. Un progetto che prosegue con l’uscita nei cinema del sequel, nonostante tante critiche contrastanti a fronte di un buon incasso al botteghino. Ecco tutto ciò che c’è da sapere a proposito della recensione del film Diabolik – Ginko all’attacco!

La trama del sequel di Diabolik

L’ispettore Ginko (Valerio Mastandrea) è ancora sulle tracce di Diabolik (questa volta interpretato da Giacomo Gianniotti) e della sua consorte e complice Eva Kant (Miriam Leone). Tra nuovi elaborati piani di rapine e fughe, i due ladri tentano nuovamente di sfuggire in tutti i modi dalle grinfie dell’ispettore, il quale ancora una volta si trova ad un passo dalla loro cattura nel tentativo di fermare i due fuorilegge.

“Stavo per catturarlo, quando accadrà la nostra vita cambierà.”

La recensione di Diabolik – Ginko all’attacco!

Gli accattivanti titoli di testa con cui si apre il pellicola, con una performance dal vivo di Antonio Diodato in perfetto stile bondiano, cattura subito l’occhio dello spettatore che si immerge fin da subito nella storia. Questa volta l’attenzione dei Manetti, come ricorda il titolo stesso, si pone anche su altre questioni e su altri personaggi: l’Ispettore Ginko, ancora una volta interpretato da un’ottimo Mastandrea più contenuto e malinconico, ma ancora più calato nel suo personaggio, è alle prese con la realizzazione di un piano elaborato per incastrare la sfuggente coppia di ladri. Se il primo film si concentrava sulla nascita del rapporto Diabolik-Kant

 

Questa volta Ginko è un protagonista a tutti gli effetti, non manca infatti un gran approfondimento sul futuro di uno dei personaggi più convincenti dell’intero progetto fino ad ora. Un po’ più sottotono risultano, invece, il “nuovo” Diabolik interpretato dalla new entry Giacomo Gianniotti, il quale sostituisce Luca Marinelli, e Miriam Leone nei panni di una Eva Kant meno appariscente ed, anch’essa, più contenuta quasi come se i registi vogliano riservare il meglio dei vari personaggi e della storia per il capitolo finale. Un’operazione che ovviamente ha i suoi pro e i suoi contro: da un lato la messa in scena dei Manetti resta di alto livello poiché proseguono su una regia tagliente, a tratti fredda, con un ritmo spesso compassato, ma che risulta la giusta cornice all’interno della quale ambientare questa nuova avventura. Oltre a nuovi colpi e rapine, piani di fuga e doppio gioco, viene portato sul grande schermo un’evoluzione dei vari protagonisti, con l’aggiunta di nuovi personaggi alcuni più riusciti altri meno. Impossibile non citare la Monica Bellucci nei panni della Duchessa Altea di Vallemberg, una scelta di casting azzeccata per un personaggio che pare inizialmente una semplice comparsa, ma che potrebbe risultare più rilevante in ottica futura.

“Niente viene prima di Diabolik e della sua cattura, niente.”

Tutti i limiti di Diabolik – Ginko all’attacco dei Manetti Bros. 

In “Diabolik – Ginko all’attacco!” c’è molta più umanità, a partire dal rapporto della coppia Diabolik-Kant che passa dalla sensualità e riservatezza del primo film ad un confronto più confidenziale , quasi come se la relazione abbia già raggiunto lo step successivo. Entrambi vengono messi alla prova dal proprio vissuto e da quello che stanno per affrontare, ma se Eva Kant cerca di andare oltre il mero obiettivo di perseguire la vita da criminale, Diabolik è molto più restio ad abbandonare la sua strada, mettendo in gioco entrambi le proprie priorità. Non aiutano le linee di dialogo che rimandano allo stile della già citata messa in scena, ma che rendono il loro rapporto più distaccato e, di conseguenza, si avverte sempre meno la forza e l’attrazione mostrata fin dal loro primo incontro. Proprio come lo stesso protagonista che per via di un’interpretazione sottotono finisce per restare una sorta di entità, a differenza del resto del cast che funziona molto di più e pare più “reale” nella grande sospensione dell’incredulità che pervade l’intera pellicola. 


Quello che resta nel passaggio tra il primo film ed il sequel è, ovviamente, l’atmosfera poliziesca della storia, l’uso dello split screen, l’ossessione dei vari personaggi, cercando di mantenere viva l’attenzione del pubblico attraverso una riflessione sul tema dell’attrazione, abbandonata da un lato, ma che torna sempre nel continuo avvicinarsi ed allo stesso tempo allontanarsi tra Ginko e Diabolik, una corsa continua che pare ancora lontana dal traguardo. Il risultato è un cinecomic all’italiana che dimostra i limiti del cinema di un Paese dove due registi come i Manetti Bros. fanno quel che possono con quello che hanno a disposizione: confezionato un prodotto interessante, ma che avrebbe potuto dare molto di più, magari regalando al pubblico una degna conclusione a questa trilogia perché la storia non finisce qui, la caccia continua…

Voto:
3/5
Andrea Barone
3/5
Paolo Innocenti
3.5/5
Alessio Minorenti
3/5
Gabriele Maccauro
1/5
0,0
0,0 out of 5 stars (based on 0 reviews)
Voto del redattore:
Data di rilascio:
Regia:
Cast:
Genere:

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