Articolo pubblicato il 2 Gennaio 2023 da Bruno Santini
Dopo tanto tempo torna a far parlare di sé una delle famiglie più conosciute e iconiche del mondo cinematografico e televisivo: gli Addams, un gruppo di personaggi nati dalla penna di Charles Addams nel 1938, protagonisti di una serie di vignette che hanno ispirato e da cui sono state tratte diverse trasposizioni. Dal ’64 al ’66 andò in onda sul network statunitense ABC la prima serie tv a loro dedicata, in seguito, dopo una serie di speciali, vennero realizzati tre film in live-action rendendo ancor più iconica la famiglia. Senza dimenticare tutta una produzione nel mondo dell’animazione tra le varie serie televisive targate Hanna-Barbera ed i due lungometraggi più moderni prodotti dalla MGM. Insomma un pacchetto completo che, però, Netflix ha deciso di esplorare ancor di più realizzando un teen drama dai tratti investigativi dedicato interamente alla piccola quanto cinica e macabra Mercoledì Addams. Ecco la recensione della serie disponibile da oggi 23 Novembre sulla piattaforma streaming statunitense.
La storia del teen drama diretto da Tim Burton
Mercoledì Addams, interpretata dall’ottima Jenna Ortega, dopo l’ennesima espulsione da una scuola, viene costretta dai suoi genitori Morticia e Gomez Addams (rispettivamente Catherine Zeta Jones e Luis Guzman) ad iscriversi alla Nevermore Academy, lo stesso liceo frequentato da mamma e papà. Una struttura dedicata ai cosiddetti “reietti” ovvero ragazzi dotati di poteri sovrannaturali, come licantropi, vampiri, sirene o gargoyle. Nel tentativo di controllare e gestire i suoi poteri e la sua incredibile personalità, la giovane Mercoledì si trova invischiata in una serie di omicidi che portano alla luce un mistero che ha coinvolto molti anni prima anche i suoi genitori.

“Questa storia sta per avere una svolta macabra, fortunatamente non ho paura del buio.”
Cit. Mercoledì Addams (Jenna Ortega)
La recensione di Mercoledì: il racconto di un’emarginata
La serie tv, sponsorizzata come il nuovo progetto di Tim Burton, è in realtà un prodotto creato e sviluppato da Alfred Gough e Miles Millar, conosciuti ai più come i creatori di “Smalville”. Il celebre regista statunitense figura, invece, come uno dei produttori esecutivi e come regista dei soli primi quattro episodi. Guarda caso sono proprio le prime quattro puntate dello show che risultano interessanti ed intriganti, quelle che incuriosiscono lo spettatore e che vanno a creare la struttura del progetto. Si tratta, infatti, in primis di un vero e proprio teen drama dedicato interamente alla protagonista e alla sua avventura. Il resto della famiglia ha un ruolo importante, ma spesso rimane sfortunatamente fin troppo marginale. Probabilmente uno dei difetti più grandi poiché solo la loro presenza avrebbe aggiunto ancor più curiosità ad un prodotto che tenta di vivere di vita propria non riuscendoci appieno.
Fortunatamente la Mercoledì interpretata da Jenna Ortega regge ogni singolo episodio sulle sue spalle, regalando al pubblico un personaggio profondamente legato alla sua caratterizzazione, ma che nel corso delle puntate pian piano si evolve relazionandosi con i suoi simili ed affrontando situazioni ai limiti dell’incredibile. Alla base del racconto si sviluppa un grande mistero da risolvere: la giovane protagonista decide, quindi, di indagare su queste serie di omicidi che pare la riguardino. Ogni episodio mostra qualche indizio in più e, nonostante un finale prevedibile, costruisce un enigma molto interessante legato al passato della famiglia Addams. Non mancano delle ingenuità a livello di scrittura e tra le relazioni dei vari personaggi, alcuni di loro vengono più approfonditi mentre altri molto meno.
La stessa Mercoledì, fin dal suo primo giorno alle Nevermore, si imbatte in una sfilza di personaggi: dalla bizzarra e coloratissima compagna di stanza Enid Sinclair (Emma Myers) al resto degli altri studenti come Xavier, Bianca e Eugene (rispettivamente interpretati da Percy Hynes White, Joy Sunday e Moosa Mostafa). Importante è anche la figura di Tyler (Hunter Doohan), un ragazzo che lavora in un caffè di Jericho, la cittadina nei pressi dell’Istituto, ma lo sono anche la preside Larissa Weems (Gwendoline Christie) e la professoressa di botanica e responsabile del dormitorio della scuola Marilyn Thornhill, interpretata da Christina Ricci, uno splendido cameo dell’attrice che negli anni ’90 ha raggiunto la fama proprio con il ruolo di Mercoledì nei due film sulla famiglia Addams diretti da Barry Sonnenfeld. Infatti non mancano diversi rimandi alle opere precedenti sull’iconico gruppo di personaggi, i quali hanno saputo unire alla grande un lato comico ad uno spirito decisamente più macabro.
Una caratteristica su cui spinge molto l’intero show, a volte insistendo un po’ troppo, ma trovando alla fine il giusto equilibrio per un prodotto da otto episodi che riescono a chiudere un cerchio, lasciando più di qualche spiraglio per una successiva stagione. I creatori strizzano l’occhio non solo alle precedenti trasposizioni, ma anche a diversi titoli che spaziano tra le commedie nere al classico giallo dai tratti investigativi, passando per l’horror e la fantascienza legata al già citato sovrannaturale. Elementi che regalano alla serie tv uno sprint in più, un progetto che soprattuto nelle puntate realizzate e dirette da Tim Burton dà il meglio di sé. Se poi a condire il tutto ci pensa una colonna sonora composta da Danny Elfman, storico collaboratore del regista statunitense e grande compositore, allora il gioco è fatto.

“Se mi senti gridare a squarciagola è molto probabile che mi stia solo divertendo.”
Cit. Mercoledì Addams (Jenna Ortega)
Mercoledì è un giorno triste, ma non per lo spettatore
Insomma “Mercoledì”, questo nuovo show televisivo targato Netflix, riporta in auge una delle faglie più iconiche del cinema e della televisione attraverso un racconto giallo, ma allo stesso tempo di formazione che gira intorno alla figura di un adolescente. Una protagonista che si imbatte nei classici problemi che spesso si presentano a quell’età: si parla di relazioni, problemi di comunicazioni tra genitori e figli, ma anche di solitudine, del sentirsi degli emarginati considerati “diversi” dagli altri. A questo si aggiungono una serie di momenti e situazioni ai limiti del sovrannaturale, le quali si sviluppano in ambientazioni cupe e macabre, tra creature fantastiche e una sfilza di enigmi da risolvere che fanno da cornice ad un progetto che non delude le attese.
Non si tratta di un capolavoro, ma di una piacevole serie tv d’intrattenimento che riporta in auge, per quanto riguarda il live action, il nome degli Addams in delle vesti decisamente più moderne e contemporanee che non snaturano in nessun modo lo spirito che da sempre contraddistingue la famiglia. “Mercoledì è un giorno triste”, così si intitola il primo episodio, ma non lo è per il pubblico che si trova di fronte ad un progetto più che interessante, una storia dai tratti inquietanti, ma allo stesso tempo capace di strappare una risata. La serie, che debutta guarda caso proprio nel penultimo mercoledì di Novembre, è l’occasione perfetta per passare qualche ora di buon intrattenimento, ricco di colpi di scena in un mix di generi che riesce a far emergere la protagonista e la sua grandissima personalità. La speranza è che, in vista di una possibile seconda stagione, venga lasciato ancora più spazio alla genialità e creatività di Tim Burton, autore tra i più riconosciuti, che sta attraversando una fase calante, per alcuni molto di più, della sua straordinaria carriera.