Perché Top Gun Maverick Non È Reaganiano

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Articolo pubblicato il 27 Novembre 2022 da Andrea Barone

Top Gun: Maverick” è, attualmente, il maggior incasso del 2022 (in attesa di “Avatar: La Via Dell’Acqua”) e non solo ha battuto ogni previsione degli analisti al box office, ma è anche stato uno straordinario successo di critica tanto che molti sono sicuri che l’opera abbia ottime chance di essere candidata a numerosi premi oscar, tra cui il miglior film. Nonostante il lungometraggio di Joseph Kosinski abbia messo d’accordo tutti, negli ultimi giorni, sul web italiano, c’è stato un lento sollevamento da parte di alcuni cinefili che hanno accusato il film di essere reaganiano, ovvero un’opera che mira ad esaltare la grandezza dei militari, il patriottismo americano, la potenza delle armi e la supremazia assoluta sugli altri, sia fisicamente che economicamente. Tale propaganda è stata molto diffusa nel cinema action degli anni 80 durante la presidenza di Ronald Reagan (da cui nome deriva il termine) negli Stati Uniti D’America, stesso cinema da cui deriva il primo “Top Gun” di cui l’opera di Kosinski è sequel. Avendo già recensito il film, la domanda è una sola: “Top Gun: Maverick” è reaganiano?

Il reaganismo del primo Top Gun

Effettivamente il primo film diretto da Tony Scott, al di là del grande successo ottenuto e dello status di cult di cui è tutt’ora investito, era figlio di quella propaganda: gli aerei nemici hanno il simbolo della Russia, il protagonista è continuamente evidenziato come un ragazzo che ha sempre l’obiettivo di arrivare al primo posto, i corpi fisici dei personaggi sono calcati come se fossero statue scolpite da ammirare ed i soldati vedono il volo quasi come se fosse un gioco (fatta eccezione per la parte finale più drammatica seppur sempre celebrativa rispetto a tutto il resto del film). Ma per quanto “Top Gun” sia certamente figlio del suo tempo, è giusto applicare lo stesso ragionamento anche al sequel che, al contrario, è uscito nel 2022?

federico frusciante Top Gun Maverick

L’America in Top Gun: Maverick

Una delle accuse che vengono date al film è l’esaltazione dell’America, nonostante la mancanza di discorsi patriottici ed il fatto che la bandiera americana si veda come decorazione della scuola e della bara di un senatore. La produzione cinematografica è americana… e quindi è perfettamente naturale che, in un film americano ambientato in una scuola aereonautica, gli avvenimenti si svolgano in America con protagonisti soldati americani. Sarebbe come accusare un film italiano di propaganda nordista perché quest’ultimo è ambientato a Milano. Raccontare la storia di soldati o eroi americani non significa automaticamente fare da propaganda all’America, ancora di più se si pensa che, a differenza del primo film, non viene mai specificato chi sia il nemico in questo capitolo e quindi, a maggior ragione, non c’è nessun tentativo di fare apparire gli Stati Uniti migliori rispetto ad altri. Se si vuole guardare un film moderno realmente propagandistico, è consigliata la visione di “800 Eroi“.

La guerra in Top Gun: Maverick

Come era stato detto, nella maggior parte del primo capitolo il personaggio di Pete Maverick era principalmente un arrogante divertito ad apparire sempre migliore di tutti, mentre gli altri suoi colleghi, nella maggior parte del film, trattavano il loro mestiere come se fosse un gioco. In questo secondo capitolo invece viene evidenziata l’enorme difficoltà nel guidare aerei da guerra ed il pensiero principale di Maverick è quello di salvare le vite dei suoi allievi aiutandoli a superare i limiti per sopravvivere e mai per arrivare al primo posto in qualcosa. In numerosi momenti viene sottolineata la pericolosità dei combattimenti ed i rischi di morire anche durante un addestramento. Certamente ci sono dei momenti in cui si esulta dopo un’azione, ma questi momenti sono evidenziati per aver messo in salvo la propria vita e per aver salvato altre persone, non per aver vinto. Gli eroi della storia sono tali perché vivono e migliorano in sé stessi, quindi, a fronte di tutto, non c’è alcuna esaltazione della guerra.

top gun maverick significato politico

Il progresso americano in Top Gun: Maverick

Una delle più grandi caratteristiche della propaganda reaganiana è quella di evidenziare l’avanzamento del progresso tecnologico ed economico degli Stati Uniti che diventa una potenza economica sempre maggiore e, di conseguenza, tale progresso viene visto come la salvezza che manderà avanti il mondo. In “Top Gun: Maverick” invece è criticato l’eccessivo affidamento che i superiori hanno nei confronti delle tecnologie, le quali finiscono per togliere lavoro a dei dipendenti. Tali superiori sono anche accusati di non prestare attenzione alle abilità degli esseri umani che, a dispetto di ogni avanzamento tecnologico o politico, hanno ancora tanto da dire e possono dare una mano nei momenti più importanti con la loro furbizia ed abilità. Non trionfa il progresso se non trionfa prima l’uomo.

A fronte di tutti questi elementi è quindi doveroso sottolineare che qualunque accusa di reaganismo fatta a “Top Gun: Maverick” è dovuta solo perché la sua realizzazione deriva dal successo del primo film…. che questo sequel cita in continuazione ma solo in superficie, perché nella sostanza si allontana totalmente. Nel sequel di Kosinski quindi non c’è alcuna traccia dell’era reaganiana la quale rimane, almeno per quanto riguarda il film con Tom Cruise, solo un lontano ricordo.