Fase 1 del MCU: la classifica dei film dal peggiore al migliore

La classifica dei film della fase 1 del MCU: dal peggiore al migliore

Articolo pubblicato il 1 Dicembre 2022 da Bruno Santini

Con l’uscita di Black Panther: Wakanda Forever al cinema e di Guardiani della Galassia: Holiday Special direttamente su Disney+, si è conclusa ufficialmente la fase 4 del Marvel Cinematic Universe. Il grande progetto editoriale che ha sovvertito l’immagine del nerd rendendola pop e immettendo nell’immaginario collettivo il mondo dei fumetti supereroistici, ha avuto iniziato nel 2008 con il primo Iron Man e proseguito poi L’incredibile Hulk, la cui scena post-credit annunciò il collegamento col il film precedente. Da quel momento in poi, il produttore Kevin Feige ha dato vita ad un disegno dove tutto è collegato, tra film e ora anche serie tv. Allora, approfittando della transizione alla Fase 5, è giusto ricordare ai lettori la qualità degli altri film, tentando di stilare classifiche di vario tipo sui prodotti Marvel. Si parte dalla fase 1 che, di comune accordo, sembra essere la più amata nonché convincente per il modo di introdurre i personaggi, ben caratterizzandoli. Di seguito la classifica, dal peggiore al migliore, dei film della fase 1 del MCU:

Iron Man 2 (2010) di Jon Favreau

A ricoprire la posizione di peggiore in assoluto della fase 1 non poteva che essere Iron Man 2, ancora diretto da Jon Favreau dopo il convincente primo capitolo. Nel sequel c’è un Tony Stark in fin di vita che deve scoprire un nuovo elemento per potersi assicurare la sopravvivenza, dato che l’eccessivo utilizzo dell’armatura e del reattore arc lo sta consumando. L’importante passo narrativo presente nel film è l’introduzione dello Shield, di Nick Fury (Samuel L. Jackson) e della Vedova Nera (Scarlett Johansonn). L’unico elemento che si salva in una pellicola fallimentare è il tentativo di inserire tratti tipici della screwball comedy, che dà un tono di leggerezza al film.

 

Tolto questo, il resto è un quanto di più derivativo e banalizzante possibile, a partire dal villain interpretato da Mickey Rourke, eccessivo sin da principio: le azioni e le motivazioni sono rilegate alla mera vendetta, circumnavigando la possibilità di una caratterizzazione degna di un cattivo da blockbuster. La sregolatezza e la mancanza di delicatezza toccano anche il tema del femminismo, con Pepper Potts e Natasha Romanoff che nella messinscena tremendamente goffa risultano attaccate invece che difese; e anche quando si prova a mostrarne le abilità, le sequenze sono ridicole: Natasha stende tutti, la guardia del corpo di Stark ne esce malconcio. Perché esagerare senza mezze misure?

 

Iron Man 2 per il suo essere tremendamente sopra le righe si mostra fintamente introspettivo, soprattutto nella stupidità delle azioni del suo protagonista, e assolutamente fuori luogo nel veicolare contenuti, anche visivamente siccome la battaglia finale lascia indifferenti

La classifica dei film della fase 1 del MCU: dal peggiore al migliore

L’incredibile Hulk (2008) di Louis Leterrier

Il film sul gigante verde, alla seconda trasposizione sul grande schermo dopo la versione di Ang Lee, è tra i meno validi di questa prima fase. Certo, a differenza del sopracitato Iron Man 2 riesce comunque a intrattenere con il suo ritmo incalzante e con delle scene d’azione possibilmente da guardare su una televisione di pregevoli dimensioni e un buon impianto audio.

 

 

Ciò che manca è la continuità logica: la sospensione dell’incredulità va bene, ma fino ad un certo punto. Nei continui dialoghi tra i personaggi si fa finta di psicanalizzare chi parla, ma in realtà si resta statici con lo scorrere della narrazione: nonostante si provi a ragionare in una scena, i suddetti ragionamenti è come se non contassero niente in quella successiva. Il villain Abominio interpretato da Tim Roth è un semplice soldato assetato di potere, nulla di più.

 

 

Le scene d’azione con Hulk sono inserite col contagocce, perché è la star Edward Norton nel ruolo di Bruce Banner, insieme a Liv Tyler che interpreta la figlia del generale Ross, a cercare di spronare il film nel tentativo di incollare lo spettatore allo schermo. Le interpretazioni attoriali non sono così spiccate, anzi, spesso non risaltano. Peccato che il design del gigante verde non sia così tanto migliorato rispetto all’Hulk di Eric Bana, ma resta accattivante, sicuramente più credibile della versione bonacciona di Mark Ruffalo.

 

 

Il fatto che la Marvel non possa produrre altri film stand-alone, fa sì che lo sviluppo del personaggio sia in continua discesa all’interno del MCU, risultando uno dei peggiori in assoluto; dispiace, dato il potenziale.

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Thor (2011) di Kenneth Branagh

Il primo film stand-alone su Thor resta il migliore visto sul personaggio. In primis per la scelta valida di affidare la regia allo shakespeariano Kenneth Branagh, in grado di dirigere in maniera convincente Chris Hemsworth nel ruolo di Thor (cosa non riuscita ai suoi successori), ma anche la gran quantità di comprimari, da Loki (Tom Hiddleston) a Jane Foster (Natalie Portman). Il figlio di Odino viene mandato sulla Terra da suo padre, invitato a riflettere sulle sue azioni e a comprendere come deve comportarsi un vero leader, nonché futuro re di Asgard.


Thor è un film ambientato a metà tra la Terra ed Asgard, avvalorato di ottimi dialoghi aulici e un’azione ponderata a pochi momenti, ma buoni. Il villain non è veramente cattivo, ma Loki è più un personaggio che vive una crisi. Lo stesso Thor è a metà tra essere e non essere, in cerca del suo posto nell’Universo e della sua vera identità, dentro e fuori da Asgard.


Ci siamo avvicina al gran crossover, e vengono presentati nuovi personaggi facenti parte dello Shield, che qui entra già in azione. Thor scopre l’amore per una terrestre: la scienziata Jane Forster. La riflessione shakespeariana è credibile ed interessante in virtù di quanto appena scritto. 

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Captain America − Il primo Vendicatore (2011) di Joe Johnston

Captain America è, dopo Superman, l’icona statunitense per eccellenza nei fumetti. La sua introduzione nel MCU è assolutamente valida, forte dello scenario della Seconda Guerra Mondiale ed in una facilità di empatizzare con un protagonista inizialmente debole, ma valoroso, trasformato in un vero e proprio super soldato. I valori del Capitano (Chris Evans) sono prima di tutto morali, ma la caratterizzazione lo mostra alle prese con l’accettazione della nuova identità

 

Interessante che la società lo emargini, facendolo sentire inutile e respingendolo a semplice icona pubblicitaria di quegli anni. Peggy Carter (Hayley Arwell) riesce a diventare più di un contorno, ed assume una vera e propria identità da supereroina dietro le quinte, forte del rapporto innescato con Steve Rogers. Teschio Rosso (Hugo Weaving) è un Hitler fantascientifico, e già solo per questo è uno dei villain più di riusciti e realmente cattivi di questa fase 1, con un degno scontro ideologico e fisico con Captain America. 

 

Il ritmo c’è, si rispetta in pieno la filologia da comics con quel senso di avventura; in aggiunta c’è il look inedito da war movie fantascientifico. Uno degli origin story più convincenti di questa fase 1 e con tutta probabilità, dell’intera saga dell’infinito.

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Iron Man (2008) di Jon Favreau

Iron Man è l’inizio di tutto, ma è soprattutto un ottimo cinecomic che introduce il suo protagonista: Tony Stark. Tante volte si è detto quanto il Marvel Cinematic Universe sia risultato Stark centrico, e non è una supposizione sbagliata. Iron Man è il cuore della Marvel e degli Avengers, insieme a Captain America. L’origin story del 2008 tocca argomenti molto vicini alla politica americana: terrorismo, capitalismo legato alla vendite delle armi, sfruttamento dei popoli tramite la paura.

 

Il film diretto da Jon Favreau riesce ad esaltare sia la prima parte inizialmente da commedia, per poi sfociare nel dramma e nell’azione graduale; la seconda parte è infatti maggiormente action e carica di tensione, con il villain Obadiah Stane (Jeff Bridges) che non guarda in faccia alle vittime del giro di armi portato dalle Stark Industries. Irresistibile la Pepper Potts della Paltrow, in grado di tenere testa al suo capo e futuro marito.

 

Quando Stark riuscirà ad evadere, inventando e costruendo con pochi attrezzi il primo prototipo di armatura, rifletterà su sé stesso e sulle azioni della sua azienda. Presentato come un cinico dal buon gusto per lo humour, Tony Stark via via che il film procede sempre maggiormente consapevole dei suoi mezzi e delle sue potenzialità per tutelare il bene dell’umanità, nonostante una buona dose di egocentrismo ed autocompiacimento. 

La classifica dei film della fase 1 del MCU: dal peggiore al migliore

The Avengers (2012) di Joss Whedon

The Avengers è il film corale che chiude la fase 1 del MCU, entusiasmando i fan per l’unione di tutti i supereroi introdotti fino a quel momento. La minaccia alla Terra arriva dal capriccioso Loki, che con un esercito di Chitauri fornitogli da Thanos, qui introdotto per la prima volta nella scena post-credit annunciando la saga dell’Infinito

 

L’elemento grandioso del film è l’umanità presente in ogni personaggio che gradualmente viene tirata fuori tramite dialoghi e mini conflitti interni al team; Nick Fury gli fornirà solo un pretesto per collaborare. La narrazione è assolutamente equilibrata, nessun personaggio prevale sull’altro in termini di importanza e minutaggio. La comicità è ben bilanciata (uno dei rari casi interni al MCU) e i dialoghi sono introspettivi, come se ci si trovasse di fronte un sequel di ognuno degli eroi presenti. 

 

L’invasione aliena a New York è entusiasmante, ogni personaggio ha il suo spazio e il suo attimo trionfante, con la colonna sonora firmata da Alan Silvestri cucita magistralmente sulla tensione e gli scontri, ma anche nella ripresa dell’identità di Steve Rogers, Tony Stark e co. Joss Wheddon regala una delle migliori direzioni degli attori e delle sequenze d’azione di tutto l’MCU.

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