Articolo pubblicato il 5 Dicembre 2022 da Bruno Santini
Con l’uscita al cinema di Black Panther: Wakanda Forever e quella su Disney Plus di Guardiani della Galassia: Holiday Special, la Fase 4 del Marvel Cinematic Universe è ufficialmente completata sia in sala che in streaming. Al di là dell’esperimento multimediale proposto nell’ultima fase del MCU, la Marvel si è impegnata nella realizzazione di ben 30 film che compongono l’intero universo condiviso, che ha preso il via nel 2008 con Iron Man. Tra film mediocri, prodotti di basso livello, firme discrete e anche grandi lavori, vale la pena prendere in considerazione i migliori 10 film del Marvel Cinematic Universe.
10) Doctor Strange
Al decimo posto tra i migliori film del Marvel Cinematic Universe c’è Doctor Strange: primo film che abbia osato scavare in una vita quotidiana, anche se di un professionista di altissimo livello, il prodotto cinematografico in questione presenta innanzitutto due attori dal grande calibro, come Benedict Cumberbatch e Tilda Swinton, oltre che un intero impianto cinematografico che appare costantemente piano e lineare, oltre che semplificato nelle sue forme.
La narrazione in tre atti avviene spedita, per mezzo della più classiche delle costruzioni personalistiche di un personaggio: rifiuto della vecchia vita, costruzione della nuova personalità, affermazione di quest’ultima. La caratterizzazione della dimensione specchio e di Normammu (anch’esso interpretato da Cumberbatch) regalano effetti visivi molto attrattivi, oltre che sicuramente ben resi.
9) Avengers: Endgame
Rispetto agli altri eventi corali del Marvel Cinematic Universe – fatta eccezione per Avengers: Age of Ultron, Endgame perde qualcosa in termini narrativi e strutturali, sostituendo questi ultimi con la grande portata emotiva che il film sa regalare. L’intero film si risolve in uno sfasamento temporale continuo, che porta i personaggi a tornare costantemente indietro nel tempo al fine di eliminare gli effetti del blip e dello scoppio delle dita da parte di Thanos. Lo scontro finale con l’esercito di quest’ultimo, caratterizzato dal Mjolnir afferrato da Captain America e dalla morte di Tony Stark, spicca sicuramente per la grandissima emozione che sa regalare allo spettatore, in un grande film-evento che, però, non ha il coraggio di osare fino in fondo.
8) Doctor Strange nel Multiverso della Follia
Uno dei film più ambiziosi della Fase 4 del Marvel Cinematic Universe è sicuramente Doctor Strange nel Multiverso della Follia, non soltanto perché riprende un tipologia di narrazione sostanzialmente buona – pur con pochi eccessi – del primo film, ampliandone i caratteri, ma anche perché sperimenta (forse più che ogni altro prodotto nell’ambito del MCU) il collegamento cross-mediale con WandaVision; nessun riassunto alla Thor: Love and Thunder, nessuno spiegone iniziale: chi non ha visto la serie TV su Disney Plus non può comprendere perché esista Scarlet Witch e perché compia determinati atti da villain.
L’idea di presentare un Multiverso totalmente differente rispetto a quelli che erano stati introdotti in Spiderman: No Way Home e Loki appare sicuramente più intelligente che negli altri prodotti, non essendo necessariamente legata all’utilizzo di uno strumento come il tesseract. Sia Benedict Cumberbatch che Elizabeth Holmes (nelle loro numerose versioni) funzionano perfettamente sullo schermo, anche grazie ad una regia sapiente che vede un Sam Raimi omaggiare se stesso.
7) Captain America: Civil War
Che i Fratelli Russo abbiano saputo realizzare prodotti in pieno spirito Marvel, nonché alcuni dei più grandi successi nell’ambito del MCU, non è assolutamente un mistero, e Captain America: Civil War ne è l’estrema conferma. Il prodotto cinematografico del 2016 introduce per la prima volta i supereroi contro se stessi, in pieno stile fumettistico: se la paura di realizzare un prodotto simile avrebbe potuto far tenere basse le aspettative della vigilia, il risultato è comunque soddisfacente. Lo scontro tra Steve Rogers e Tony Stark si traduce in un modo per approfondire la psicologia di alcuni personaggi e riscoprire se stessi: su tutti, Black Panther e Bucky, che qui trovano lo spazio non destinato dai rispettivi film di appartenenza.
6) Avengers: Infinity War
Per quanto sia difficile scindere questo film dal suo naturale successore, che chiude la Saga dell’Infinito del Marvel Cinematic Universe, Avengers: Infinity War presenta dei caratteri che non sono stati mantenuti allo stesso modo nella seconda pellicola diretta dai Fratelli Russo; il film crossover, che incontra in modo definitivo le vicende di Thanos e il grande scontro con il più potente villain di tutto il Marvel Cinematic Universe, spicca per una difficile – ma tutto sommato riuscita – compresenza sullo schermo di tutti i personaggi che erano stati precedentemente sviluppati all’interno della continuity della Marvel.
Dai supereroi alle comparse, passando anche per il ritorno di Bucky sullo schermo, i due registi riescono a concepire un’opera corale nella quale non mancano, appare piuttosto naturale, evasioni eccentriche e favoritismi in termini di montaggio e narrazione, ma che riesce comunque a racchiudere tutto entro una tipologia di racconto molto intelligente. Il finale, per la prima volta non lieto e per quando abbia shockato a suo tempo, è il perfetto cliffhanger che trascina verso Avengers: Endgame.
5) Eternals
L’esperimento di realizzare un film d’autore nel Marvel Cinematic Universe è apparso molto divisivo: Eternals di Chloé Zhao, già vincitrice di un Oscar per la regia di Nomadland, ha convinto in molti per la grande quantità di novità presenti all’interno del film, quando sia stato piuttosto folto il numero di persone che non hanno particolarmente apprezzato il lavoro cinematografico della regista cinese.
Al di là di giudizi soggettivi e/o di simpatia, non si può negare che il film preservi un certo modo di pensare e realizzare cinema d’autore, per mezzo di una concezione stilistica importante che rinuncia a complessi esercizi di stile, in virtù di una regia semplice e piana, che permette di giocare molto con l’introspezione dei personaggi. Gli elementi che richiamano alcuni grandi lavori nella storia del cinema, come 2001: Odissea nello spazio e Blade Runner, alzano il livello complessivo dell’opera, che non necessita di un vero villain per questo motivo.
4) The Avengers
Il primo grande evento crossover nel Marvel Cinematic Universe è diretto da Joss Whedon e distribuito al cinema nel 2012. Atteso praticamente da chiunque, a seguito di un’attenta costruzione dei personaggi a partire dal 2008, The Avengers riesce a fare più che un semplice film con supereroi possa ambire a creare: genera equilibrio, sostanza, linearità nonostante la macchina apparentemente caotica dei disastri di New York.
La regia è sapiente nel far emergere i topoi di ognuno dei supereroi rappresentati: Tony Stark è un uomo dal grande carisma (più che il semplice bad boy miliardario delle prime pellicole), Steve Rogers un uomo più debole di quanto la sua corazza possa far credere, in virtù del conflitto interiore ben rappresentato nel film. Hulk, infine, appare al suo meglio grazie ad un’interpretazione di Mark Ruffalo per cui, a posteriori, c’è molto da rimpiangere, dal momento che nessuno poteva aspettarsi fosse il suo apice. Ideale anche la rappresentazione del villain Loki, già in quell’ottica evolutiva che lo porterà ad abbandonare i soli caratteri nefasti del primo film.
3) Guardiani della Galassia
Se bastasse soltanto un prologo a definire un prodotto cinematografico, allora Guardiani della Galassia non avrebbe bisogno neanche di essere collocato in una classifica relativa ai migliori 10 film del Marvel Cinematic Universe. Il primo dei tre prodotti della saga mostra un incredibile valore (che, come dimostrato dal secondo film, appare anche potenziale) in termini di regia, narrazione e struttura. James Gunn dimostra di conoscere a fondo i meccanismi Marvel attraverso giochi di luci, suoni e brani rock che fanno da contorno ad un film il cui carattere costantemente ironico è garantito della caratterizzazione di ognuno dei personaggi. Ognuno dei Guardiani appare costantemente svampito, fuori posto e tutt’altro che eroico; ciò permette di far funzionare perfettamente la macchina di Guardiani della Galassia.
2) Guardiani della Galassia, vol. 2
Il genio e il grande valore di James Gunn diventano protagonisti di Guardiani della Galassia, vol. 2, i cui ampi meriti dimostrati nell’ambito della prima pellicola vengono addirittura sostenuti da un impianto che fa a meno del contrasto eroe/antieroe del primo film. Il film presenta quello che probabilmente è il miglior villain di tutto il Marvel Cinematic Universe, Ego, interpretato da un ispiratissimo Kurt Russell.
Nell’incredibile esplosione di colori del film, riescono a trovare collocazione le gag ironiche sulla scarsa comprensione di Groot, l’introduzione dei Celestiali, scene d’azione dense e perfettamente dirette (specie nello scontro finale), oltre che l’epica rappresentazione del personaggio di Yondu, che permette anche di inquadrare il tema del rapporto genitoriale con Peter, soprattutto nel contrasto con un Ego – il cui nome è d’antonomasia – cinico, perfido e apparentemente inafferrabile: una nuova concezione di villain che mostra tutta l’evoluzione della Marvel nella costruzione di ogni personaggio.
1) Captain America – The Winter Soldier
Il film migliore del Marvel Cinematic Universe non potrebbe che essere Captain America – The Winter Soldier, nonostante le firme molto illuminate di James Gunn per quel che concerne i suoi Guardiani. Il prodotto cinematografico in questione, che muove i passi in una Fase 2 che era apparsa ancora stentata per i suoi primi due film (Iron Man 3 e Thor: The Dark World), riesce a restituire tutti quei caratteri che erano già stati introdotti nell’ambito del primo Captain America: in primis il carattere dello spionaggio, a cui fanno seguito lo spirito di abnegazione di Steve Rogers (interpretato da Chris Evans), il confronto con gli orrori della seconda guerra mondiale, la lealtà in quanto valore fondante che si scontra con l’inganno.
In più, la trasformazione del personaggio di Bucky, che diventa il soldato d’inverno – i cui caratteri di “robotica aggressività” sono protagonisti fino al finale umano (in stile Terminator) del personaggio -, rappresenta sicuramente l’elemento più pregevole della pellicola, contornata anche dalle presenze di Falcon, Black Widow e Nick Fury. Narrazione ricca di pathos, approfondimento dei personaggi e valore, per un film che merita i grandi riconoscimenti critici che gli sono stati destinati.
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