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Recensione – Fairytale di Aleksandr Sokurov

Recensione di Fairytail di Sokurov

Sette anni dopo Francofonia, torna al cinema il regista russo Aleksandr Sokurov con la sua nuova opera, Fairytale, presentata lo scorso agosto alla 75esima edizione del Festival di Locarno ed in uscita il prossimo 22 dicembre. Un’opera molto personale, ma avrà soddisfatto le aspettative? Tutto ciò che c’è da sapere a proposito della trama e della recensione di Fairytale.

Trama e concept di Fairytale: film o installazione ?

Il nuovo film di Sokurov è, come suggerisce il titolo, una fiaba: Adolf Hitler, Benito Mussolini, Yosef Stalin, Winston Churchill e Napoleone Bonaparte sono i protagonisti di quello che è a tutti gli effetti un film d’animazione (che non è un genere, ma una tecnica), in cui i personaggi sopracitati si incontrano in una sorta di limbo, in attesa di scoprire il proprio destino, se gli si apriranno le porte del paradiso o se saranno invece condannati a scendere per l’eternità all’inferno. In attesa di ottenere un verdetto, essi si relazionano tra loro, parlano, scherzano e litigano. 

 

Più che un film, Fairytale sembra essere l’installazione di un museo (magari dell’Hermitage, a Sokurov tanto caro) piuttosto che un film per come lo intendiamo solitamente. L’opera infatti è realizzata con sfondi che ricordano addirittura i primissimi e cupissimi lavori della Disney, applicando su di essi i personaggi che, come ci viene detto da un disclaimer ad inizio film, non sono soggetti a deep fake ma sono materiale di repertorio, come anche la grandissima maggioranza dei discorsi che gli stessi personaggi storici hanno tenuto nella loro vita e carriera. Immagini e discorsi vengo così utilizzati per farli relazionare tra loro in attesa di un giudizio da parte di Dio che starà a voi scoprire se arriverà e quale sarà.

Recensione di Fairytale, il nuvo film di Aleksandr Sokurov, presentato alla 75esima edizione del Festival di Locarno

Dall’idea alla sua realizzazione: Fairytale è un film riuscito ?

Come detto, Fairytale è un film molto particolare, sul filo sottile che divide cinema ed installazione artistica, un’opera che nasce dall’idea, se vogliamo geniale e certamente interessante, di uno dei registi più capaci della sua epoca e che non è nuovo ad opere di questo tipo (basti pensare al suo Arca Russa). Quest’opera però viene spinta al limite ed è per questo un’opera cinematograficamente divisiva, che lo spettatore può adorare o da cui può essere annoiato nell’arco dei suoi soli 78 minuti di durata. Se da un lato abbiamo degli sfondi meravigliosi con un chiaro rimando alla Divina Commedia di Dante, dall’altro l’applicazione dei suoi protagonisti su schermo e l’animazione delle loro bocche è grossolana e fallace. 

 

Da un punto di vista squisitamente linguistico, è molto interessante il modo in cui essi dialogano, perchè ognuno parla la propria lingua, eppure si comprendono senza problemi, come a sottolineare come in questo limbo tutti siano uguali : concetto sicuramente interessante se applicato ai suoi protagonisti ma che, in senso generale, lascia qualche dubbio.  Viene quindi da chiedersi: basta un’ottima idea, a prescindere dal modo in cui essa viene realizzata, per dire che un film è riuscito? In senso generale, la risposta sembra essere no.

L’importanza della memoria storica : perchè è importante ricordare

Un altro aspetto importante è sicuramente il modo in cui i protagonisti, attraverso discorsi da loro davvero tenuti, vengono mostrati come deboli, insicuri, invidiosi. Figure che vagano in questo non-luogo, un posto illusorio dove le persone sono una massa indistinta di anime e le uniche figure a fuoco sono gli uomini che hanno segnato la nostra Storia. Inoltre, il film esce in un momento storico molto delicato per il mondo ma soprattutto per la “sua” Russia. Sokurov è infatti molto legato alle radici, alla tradizione ed in questa opera estremizza un concetto che ha sempre portato avanti nella sua carriera, ovvero quello di ricordare, di essere a conoscenza di cosa è successo nella nostra Storia e di chi sono stati gli artefici di alcuni dei momenti più bui di sempre. Come già detto però, la realizzazione lascia a desiderare sotto diversi punti di vista ma, nonostante questo, riesce in quello che poi, alla fin fine, era uno degli obiettivi del film, cioè appunto ricordarci di come dietro avvenimenti così grandi e storicamente rilevanti, non ci fossero altro che piccole persone. 


Un’opera che merita comunque la visione ma che non rappresenta assolutamente una svolta per la carriera di Sokurov e che, nonostante gli ottimi intenti, resta riuscita solo a metà. 

Voto:
2.5/5
Bruno Santini
3/5
Riccardo Marchese
3/5
Vittorio Pigini
4.5/5
0,0
Rated 0,0 out of 5
0,0 su 5 stelle (basato su 0 recensioni)
Voto del redattore:
Data di rilascio:
Regia:
Cast:
Genere:

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