Articolo pubblicato il 1 Gennaio 2023 da Andrea Barone
Che lo si voglia o no, i cinepanettoni hanno rappresentato per numerosi anni i costumi italiani presenti soprattutto nella società dell’uomo medio e nella presunzione della borghesia, dove ad essere protagonisti erano soprattutto personaggi egoisti che venivano costantemente derisi, lasciando un sacco di risate e spensieratezza a chi voleva passare una serata leggera andando al cinema. Molti di loro sono inevitabilmente invecchiati nella loro scorrettezza (anche per la mentalità dell’epoca) ma, se si contestualizza, si possono trovare ancora diverse opere interessanti o almeno divertenti. Ecco perché, nella fine dell’anno, si è deciso di stilare la classifica dei 10 migliori cinepanettoni mai realizzati.
10) Tifosi (1999) di Neri Parenti
Un esilarante rappresentazione della tifoseria calcistica nelle sue forme più estreme, attaccando con il sorriso l’assurda rivalità e ossessione presente in numerosi personaggi, tra chi riesce a contenersi pensando al piacere del gioco e tra chi invece ne farà sempre una malattia. Da ricordare soprattutto i siparietti tra Christian De Sica ed Enzo Iacchetti: il primo nel ruolo di un medico che si rifiuta di operare un romano ed il secondo nel ruolo di un pilota che non fa atterrare subito un aereoplano pieno di gente perché la radio non prende bene una partita.
9) Body Guards: Guardie Del Corpo (2000) di Neri Parenti
Andando in una struttura diversa rispetto alla formula classica cinepanettonesca, il film va soprattutto visto per i continui errori fatti da parte di poliziotti incapaci di stare in un contesto che li vedrebbe fare da protettori di star, causando più danni che altro. Da ricordare l’inseguimento di una spericolata Megan Gale che cerca di sfuggire alle guardie del corpo che non hanno compreso bene la situazione, insieme ad altri cameo davvero divertenti come quello di Luca Laurenti preso in ostaggio da criminali per colpa di un folle Biaggio Izzo.
8) Vacanze Di Natale ’95 (1995) di Neri Parenti
E finalmente si cita la struttura classica del genere, attraverso equivoci esilaranti e particolari padri apprensivi a causa delle mode pregiudiziose di vedere gli adolescenti, mentre c’è una bizzarra crescita di percorso tra la comprensione della nuova generazione ed il costante tentativo di cercare una redenzione mentre il passato torna a bussare alla porta. Da ricordare la scena in cui Massimo Boldi utilizza un gabinetto come slitta sulle montagne.
7) A Spasso Nel Tempo (1996) di Carlo Vanzina
A chiunque sia venuta l’idea di trascinare Christian De Sica e Massimo Boldi in tante epoche diverse bisogna fare i complimenti, perché l’idea di vedere l’italiano medio contaminare i luoghi della storia più raffinati (fatta eccezione per la preistoria ovviamente) ha tirato fuori momenti davvero buffi e demenziali senza estremismi (diversamente dal secondo che la butterà totalmente di fuori). Da ricordare la creazione anticipata del calcio accompagnata da un divertito Marco Messeri nel ruolo di Lorenzo il Magnifico.
6) Natale Sul Nilo (2002) di Neri Parenti
Come non si può menzionare questa divertente gita in crociera, dove viene attaccata la continua incomunicabilità tra un padre ed una figlia poiché quest’ultimo è chiuso mentalmente e si rifiuta di ascoltare i sogni di una ragazza, mentre dall’altra parte c’è un individuo che preferisce manipolare sia la moglie che l’amante piuttosto che confessare i suoi errori, finché entrambi non si incontreranno in situazioni che trasformeranno l’opera in un’avventura. Da ricordare la scena della doccia in cui Christian De Sica e Massimo Boldi rimangono intrappolati e rischiano di annegare.
5) Vacanze Di Natale 2000 (1999) di Carlo Vanzina
La celebrazione dell’inizio del ventunesimo secolo viene accolta con grande spensieratezza, mostrando soprattutto il continuo pregiudizio dell’aristocrazia a differenza di persone che, pur avendo fortuna, non dimenticano mai i ceti bassi da dove provengono ed anzi, ne vanno fieri con gioia. Da ricordare il momento in cui Nino D’Angelo e la famiglia del suo personaggio offrono una pizza a Megan Gale con grande calore e felicità.
4) S. P. Q. R: Un Milione e 1/2 Anni Fa (1994) di Carlo Vanzina
si tratta del cinepanettone più politico di Vanzina, poiché attacca attraverso una pungente satira un contesto sociale in cui chi governa Roma non fa altro che pensare a sé stesso cercando di fare affogare altri avversari innocenti rubando dal paese, creando un parallelismo con la figura dell’italiano moderno che, dopo l’antica Roma, non è mai cambiato. Da ricordare il finale in cui Massimo Boldi e Christian De Sica cercano di ingannare un senatore interpretato da un eccellente Leslie Nielsen.
3) Vacanze Di Natale A Cortina (2011) di Neri Parenti
Probabilmente il cinepanettone più sottovalutato di tutti, è un tentativo da parte di Neri Parenti di addolcire per una volta i suoi personaggi più estremi, cercando una rinascita da parte di chi ha commesso in passato continui errori ed una lode per le persone umili contro chi invece dà continua attenzione all’apparenza ed al denaro, dimenticandosi i veri sentimenti. Da ricordare la scena in cui Christian De Sica urla disperato mentre cerca di calare i pantaloni di un dolcissimo Dario Bandiera involontariamente sotto gli occhi di una splendida Sabrina Ferilli.
2) Vacanze Di Natale (1983) di Carlo Vanzina
Non poteva mancare il primo cult che ha iniziato questo filone, evidenziando una borghesia che si lascia sempre più fagocitare dalla mancanza di attenzioni verso il prossimo, vedendo il Natale come un semplice passatempo, mentre dall’altra parte la nuova generazione cerca in più modi di colmare un vuoto interno, cercando spensieratezza ed amore. Da ricordare Riccardo Garrone che fa un “commovente” discorso sul Natale che riassume tutta la superficialità del ricco italiano nei confronti degli eventi familiari.
1) Vacanze Di Natale ’91 (1991) di Enrico Oldoini
Il miglior cinepanettone che riesce perfettamente ad equilibrare dolcezza e cattiveria, dove il capitalismo spazza via qualunque cosa e non ha rispetto per il passato (il povero cameriere interpretato da un grande Alberto Sordi di cui capacità vengono subito dimenticate dal nuovo direttore ne è il simbolo principale) ed il maschio alfa viene completamente ridicolizzato nella sua ipocrisia attraverso cui lui può essere libero di mettere le corna a sua moglie ma guai a fare il contrario. Da ricordare il momento in cui Christian De Sica sfonda un muro dalla rabbia per poi lanciare un termosifone contro un povero Massimo Boldi.
