Oscar 2023: perché Avatar è stato snobbato?

oscar Avatar escluso

Articolo pubblicato il 27 Gennaio 2023 da Bruno Santini

Dopo aver parlato dei grandi esclusi agli Oscar 2023, sembrava giusto dedicare un capitolo a parte per “Avatar: La Via Dell’Acqua“, perché dopotutto si tratta di un’opera rivoluzionaria sul fronte della tecnica visiva ed il suo successo di pubblico è abnorme, dimostrando ancora una volta che James Cameron è ancora oggi l’indiscutibile re discusso per i film destinati al grande pubblico, spesso destinati a fare la storia.

Il sequel tanto atteso ed amato di James Cameron ha ottenuto quattro nomination da parte dell’Academy quest’anno: le categorie riguardano i migliori effetti speciali, il miglior sonoro, la migliore scenografia e soprattutto il miglior film. Per quanto quest’ultima sia la più importante categoria di tutte, è indubbio che il numero di nomination sia pesantemente diminuito rispetto al primo capitolo (che ne aveva 9) e che tutte le altre siano categorie tecniche che non abbiano la stessa rilevanza di altre che invece il film precedente aveva ricevuto (basti pensare alla miglior regia e alla miglior fotografia). Ma come mai il kolossal sci-fi è stato “limitato” rispetto ad altri titoli?

Avatar ed il genere “eccessivo” per gli Oscar

Da molto tempo l’Academy appare restia a premiare opere che hanno avuto grande successo nei confronti del grande pubblico e solamente negli ultimi anni sembra aver aperto un minimo di apertura mentale con delle nomination importanti per i blockbuster (si pensi a “Mad Max: Fury Road“, a “Black Panther” o a “Dune“). Per capire il ridimensionamento di “Avatar: La Via Dell’Acqua”, bisogna pensare che, prima dell’opera di James Cameron, è uscito un altro kolossal che ha ricevuto straordinari applausi dalla critica specializzata ed allo stesso tempo è stato un grandissimo successo al botteghino, ovvero “Top Gun: Maverick“.

Inoltre il kolossal con Tom Cruise è solo un’altra faccia della medaglia: bisogna infatti considerare anche la presenza di “Everything Everywhere All At Once“. Per quanto non classificato come blockbuster (anche se è il pubblico è stato fondamentale per il suo successo dal momento che è il film indipendente con il maggior incasso del 2022), non bisogna dimenticare che si tratta di un film fantascientifico d’arti marziali, due generi che solitamente gli oscar tendono spesso a scartare, specialmente se contengono elementi che, durante la visione, possano apparire estremi o demenziali come in questo caso.

oscar Avatar la via dell'acqua

Se quindi le 6 candidature per il film di Kosinski e le 11 candidature per il film dei Daniels possono già rappresentare delle decisioni molto forti per gli Oscar, che solitamente intraprendono strade diverse, non c’è da sorprendersi che abbiano preferito dosare un minimo la cosa, evitando di dare altre nomination ad “Avatar: La Via Dell’Acqua”. Certamente rimangono comunque estremamente discutibili le decisioni di lasciare mancanze in categorie come la fotografia. Se poi si pensa che il 2023 è l’anno in cui per la prima volta un’attrice viene nominata per la performance di un blockbuster Marvel (Angela Bassett per “Black Panther: Wakanda Forever”), la ricerca di equilibrio si fa sempre più intricata.

Il metodo Peter Jackson agli Oscar per Avatar

James Cameron non ha mai nascosto di voler realizzare una saga che arrivi fino al quinto capitolo (recentemente è stato rivelato un elemento importante del terzo film), per questo un’altra ipotesi è quella del “metodo Peter Jackson“, ovvero premiare al massimo alcune categorie tecniche per poi scatenare la celebrazione totale all’ultimo film, come è capitato con “Il Signore Degli Anelli: Il Ritorno Del Re“. Il parallelismo viene fatto soprattutto con “Il Signore Degli Anelli: Le Due Torri“, il quale è sceso a 6 nomination (la miglior regia non è tra queste) rispetto alle 13 ricevute da “La Compagnia Dell’Anello” prima dell’esplosione definitiva con il terzo capitolo.

oscar avatar la via dell'acqua snobbato

Il politicamente corretto non c’entra con le esclusioni di Avatar agli Oscar

Se i principali motivi dell’esclusione di “Avatar: La Via Dell’Acqua” sono stati offerti, occorre precisare un’ultima cosa: c’è chi ha pensato che il film non sia stato calcolato per la mancanza del “politicamente corretto“. Tale contestazione è ridicola, dal momento che nel film di Cameron sono presenti attori e attrici di varie etnie diverse e tra i temi più importanti del film vi sono quelli del razzismo e dell’inclusione, senza contare la sempre forte tematica ambientalista. Tale questione appare ancora più risibile se si pensa che lo stesso “Top Gun: Maverick”, il quale ha più nomination del sequel sci-fi, non presenta invece nessuno degli argomenti citati. Il politicamente corretto (se così lo si vuole chiamare) non è automaticamente un lasciapassare per gli Oscar.