Articolo pubblicato il 30 Gennaio 2023 da Bruno Santini
Nella storia degli Oscar, le prestigiose premiazioni annuali dell’Academy in ambito cinematografico, vi sono state indubbiamente alcune falle. Non tutti i prodotti audiovisivi vincitori, o tantomeno gli attori premiati, hanno meritato realmente la celebre statuetta; specialmente se posti a confronto con i cosiddetti “sconfitti” all’interno delle categorie in questione. Vale la pena considerare quali siano alcuni degli Oscar immeritati più clamorosi della storia, considerando attori, film e tanto altro.
Migliore Attore Non Protagonista a Joel Grey – Cabaret (1973)
Nel 1973, trionfò nella categoria “Migliore Attore Non Protagonista” l’attore Joel Grey, per la sua interpretazione in Cabaret. Nella stessa categoria, quell’anno, vi erano candidati ben tre attori all’interno de Il Padrino: James Caan, Robert Duvall e Al Pacino. Quest’ultimo candidato nella categoria “non protagonista”, nonostante il suo sia (a tutti gli effetti) il personaggio principale della celebre pellicola di Francis Ford Coppola. I tre attori citati erano di gran lunga più meritevoli di Grey. Il film vinse in totale otto premi ed è sicuramente tra i più immeritati della storia.
Migliore Attore Protagonista ad Art Carney – Harry e Tonto (1975)
Miglior Film – Gente Comune (1981)
Nel 1981, tra i titoli candidati a Miglior Film c’erano: Gente Comune di Robert Redford (al suo esordio alla regia), The Elephant Man di David Lynch, e Toro Scatenato di Martin Scorsese. Indubbio pensare che un esordio alla regia non potesse surclassare un film magistrale con la regia di un Lynch o di uno Scorsese. Entrambi i film citati, infatti, divennero presto veri e propri cult del Cinema.

Migliore Attrice Non Protagonista a Marisa Tomei – Mio Cugino Vincenzo (1993)
Un curioso aneddoto circonda la premiazione di Marisa Tomei come Migliore Attrice Non Protagonista per il film Mio Cugino Vincenzo. La sua vittoria sorprese tutti, al punto di pensare successivamente che si fosse trattato di un errore. La leggenda vuole che Jack Palance, incaricato di annunciare il vincitore della categoria, non riuscisse a leggere chiaramente il nome scritto sulla busta, e abbia così esclamato il nome della Tomei al posto della vera vincitrice. Effettivamente la performance della giovane attrice all’interno del film-commedia non è certo memorabile e rientra sicuramente a far parte dei Premi Oscar più immeritati della storia.
Miglior Film – Shakespeare In Love (1999)
Una delle vittorie più scandalose nella storia dell’Academy è quella degli Oscar del 1999 nella categoria “Miglior Film“. Shakespeare In Love dominò la serata portando a casa (inaspettatamente) ben sette premi, battendo nella categoria più importante film immensi quali Salvate Il Soldato Ryan di Steven Spielberg, Elizabeth con Cate Blanchett, La Sottile Linea Rossa di Terrence Malick e La Vita E’ Bella di Roberto Benigni. Mai come in quella edizione si prospettava la vittoria di un film di guerra.
Migliore Attrice Protagonista a Gwyneth Paltrow – Shakespeare In Love (1999)
Restando sempre sul titolo Shakespeare In Love, ancora più scandalosa della vittoria a “Miglior Film”, è probabilmente quella di una giovane Gwyneth Paltrow nella categoria “Migliore Attrice Protagonista“. L’attrice trionfò su Meryl Streep e sulla formidabile (nonché quotata) Cate Blanchett grazie al ruolo di Viola.

Miglior Film – Chicago (2003)
Nel 2003, il film Musical Chicago trionfò nella categoria “Miglior Film“, battendo Gangs Of New York di Martin Scorsese, Il Pianista di Roman Polanski, Il Signore Degli Anelli – Le Due Torri di Peter Jackson e The Hours di Stephen Daldry. Della cinquina, la vittoria è andata forse al film meno meritevole di tutti.
Miglior Film – Crash: Contatto Fisico (2006)
Insieme a Crash: Contatto Fisico, vincitore nella categoria “Miglior Film” del 2006, c’erano anche Munich di Steven Spielberg, I Segreti di Brokeback Mountain di Ang Lee e Truman Capote – A Sangue Freddo di Bennett Miller. Il più quotato dell’annata era senza ombra di dubbio I Segreti di Brokeback Mountain. Crash risultava molto basso in classifica, quando si trattava di pronostici sulla cerimonia. Ecco perché la sua vittoria fu inaspettata.
Miglior Attore Protagonista a Rami Malek – Bohemian Rhapsody (2019)
Da sempre, i biopic su artisti realmente esistiti hanno un ascendente particolare sull’Academy, la quale si dimostra molto propensa a premiarne gli attori protagonisti che lavorano spesso sull’imitazione.
Tuttavia, insieme al vincitore Rami Malek per Bohemian Rhapsody nella categoria “Miglior attore protagonista“, c’erano nel 2019 Christian Bale per Vice – L’uomo nell’ombra, Bradley Cooper per A Star Is Born, Willem Dafoe per Van Gogh – Sulla soglia dell’eternità e Viggo Mortensen per Green Book. Tutte interpretazioni di ampio spessore, ma si è preferito premiare il “Tale e Quale Show” di Freddie Mercury, tra gli Oscar più immeritati della storia.

Migliore Attrice Protagonista a Jessica Chastain – Gli Occhi Di Tammy Faye (2022)
Non si poteva non citare all’interno di questa lista, la premiazione immeritata più recente da parte dell’Academy, ovvero quella di Jessica Chastain come “Migliore Attrice Protagonista” nel biopic Gli Occhi Di Tammy Faye.
La Chastain è un’attrice estremamente talentuosa, ed è un peccato che l’Oscar le sia stato riconosciuto proprio per questa performance, indubbiamente bizzarra. Il film, d’altronde, è stato stroncato dal pubblico e dalla critica. Nella cinquina delle migliori attrici potevano trionfare interpretazioni nettamente superiori: Olivia Colman per La Figlia Oscura, Penelope Cruz per Madres Paralelas, Nicole Kidman per A Proposito Dei Ricardo e Kristen Stewart per Spencer.
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