Articolo pubblicato il 30 Gennaio 2023 da Gabriele Maccauro
Disponibile da poche ore su Sky Atlantic ed in streaming su NOW “Long Long Time”, il terzo episodio di The Last Of Us, la serie tv HBO tratta dall’omonimo videogioco Naughty Dog del 2013. Inoltre si ricorda, per chi fosse interessato, che sono disponibili con una settimana di ritardo rispetto all’uscita in contemporanea con gli Stati Uniti, anche gli episodi doppiati in italiano. Come nel caso del primo episodio, anche questo ha una durata importante – ben 75 minuti – ma che non risulta in nessun modo noioso e che anzi, riesce a tenere lo spettatore incollato allo schermo per tutta la sua durata. Giunti quindi al terzo episodio e con il viaggio di Joel ed Ellie ormai ufficialmente iniziato, la serie sarà stata in grado di mantenere l’altissimo livello dei primi due episodi? Di seguito, la trama e la recensione del terzo episodio di The Last Of Us.
La Trama di Long Long Time, Il Terzo Episodio Di The Last Of Us
Dopo il tragico finale del secondo episodio, è ormai iniziato ufficialmente il viaggio di Joel ed Ellie, che avanzano in direzione di Lincoln, il paese dove si trovano Bill e Frank che, come sappiamo dall’episodio precedente, è la loro attuale meta. Durante il tragitto, i due parlano o, sarebbe meglio dire, Ellie fa domande a Joel che, pur rispondendo, continua a mostrarsi un uomo silenzioso ed ancora per niente sicuro di ciò che sta facendo.
In ogni caso, prima di recarsi a Lincoln, i due si fermano in un negozio dove Joel dice di aver nascosto delle provviste due anni prima e, mentre le cerca, Ellie trova una botola in cui entra senza dire niente e dove trova un infetto bloccato da delle macerie che, evidentemente, gli sono crollate addosso tempo addietro. Ellie lo osserva, quasi lo studia incidendogli la fronte, ma poi lo uccide. Riprendono quindi il cammino fino a quando Joel non le dice di voler cambiare strada perchè c’è qualcosa che non vuole che lei veda. Ellie però, come sua indole e come qualsiasi giovane adolescente, mossa dalla curiosità, avanza comunque fino a trovarsi vicino ad una fossa piena di scheletri ed ossa. Joel le racconta quindi di come il governo della FEDRA avesse deciso di evacuare le campagne ma, evidentemente, infetti o persone ritenute a rischio, sono state uccise. Dal dettaglio di alcune vesti poste tra un cumulo d’ossa, vi è un flashback ambientato nel 2003 e ad una donna e la sua bambina che indossano gli stessi vestiti.
Mentre la FEDRA sgombera il paese però, c’è un uomo all’interno di un bunker ed armato fino ai denti, che osserva ciò che avviene fuori da alcuni monitor. Successivamente, decide di uscire fuori da quello che sembra lo scantinato di casa sua e si rende conto di essere rimasto da solo. Quest’uomo è Bill. Egli inizia a saccheggiare case e negozi e barricare il paese con recinzioni elettriche e trappole di ogni tipo. La sua vita procede così, nella più assoluta solitudine fino a quando, un giorno del 2007, un uomo che dichiara di non essere infetto, cade in una delle sue trappole. Si tratta di Frank. Dopo essersi accertato che non sia infetto utilizzando lo strumento già visto nel primo episodio, acconsente a farlo entrare a Lincoln, dargli cibo, vestiti e permettergli di fare una doccia. Insomma, prepararlo per un viaggio che, però, non ci sarà mai. Tra i due nasce un forte legame che col tempo si trasformerà in amore e, tramite diversi flashback ambientati in momenti storici diversi, ci viene raccontata la loro storia.
Ci si sposta nel 2010, con i due che litigano perchè, se da un lato Bill sembra arreso e senza un futuro davanti, Frank invece vuole annaffiare le piante, tagliare l’erba ed avere amici, come in una qualsiasi normalissima vita. D’altronde, nonostante Bill non creda sia possibile, Frank ha parlato con una donna alla radio. Quella donna è Tess, che insieme a Joel, andrà poi a Lincoln a pranzare con i due. Bill e Joel non sono amici ma, nonostante il loro modo di fare burbero e scontroso, sanno di non essere nemici e che anzi, potrebbero aiutarsi a vicenda. Passiamo al 2013 e ad una delle scene più belle dell’episodio, con Bill e Frank che fanno jogging e ques’ultimo che gli fa una sorpresa e gli mostra le fragole che ha piantato. Successivamente, nella notte, un gruppo di uomini cerca di entrare a Lincoln ma viene sorpreso dall’attivazione delle trappole. Il rumore sveglia Frank, che trova Bill fuori di casa, sotto la pioggia, a fronteggiarli. Egli viene però colpito e la scena si conclude con Frank che lo medica.
Arriviamo dunque al giorno d’oggi, nel 2023. Frank è ormai malato e siede su una sedia a rotelle. I dolori si fanno sempre più forti. Un mattino, decide di parlare con Bill e dirgli che quello sarà il suo ultimo giorno. Bill non riesce ad accettare l’idea ma Frank lo prega di rispettare il suo volere e di pensare soltanto a passare una bellissima giornata insieme. Le ore passano, i due si siedono a tavola per cena, con Bill che ha preparato lo stesso piatto del loro primo incontro e, una volta terminato, Bill fa ciò che Frank gli aveva chiesto: versa moltissime pasticche tritate nel suo bicchiere di vino, visto che il suo ultimo desiderio è quello di addormentarsi, per sempre, tra le sue braccia. Bill però non poteva davvero accettare che finisse così e dunque, solo dopo aver entrambi bevuto, capiamo come le avesse inserite anche nell’intera bottiglia di vino. La scena termina dunque con i due che si apprestano ad andare a letto.
L’attenzione si sposta su Joel ed Ellie. I due sono appena arrivati a Lincoln ma Joel capisce subito che c’è qualcosa che non va dalle piante appassite e dalle condizioni della casa. Ellie trova una lettera di Bill indirizzata a lui dove dice di non entrare in camera da letto e, lasciandogli anche una chiave, può avere accesso a tutto ciò che desidera, sperando possa servirgli per difendere la propria vita e quella di Tess. Joel, colpito dal contenuto della lettera, dopo averci riflettuto, decide di andare a cercare Tommy ma, ponendo delle condizioni, vuole che Ellie vada con lui perchè vuole aiutarla e vuole capirne di più. Infine, dopo essersi fatti una doccia e dopo che Ellie, di nascosto, ha trovato e rubato la pistola di Frank mettendosela nello zaino, i due prendono il furgone di Bill e riprendono il loro viaggio.

La Recensione Del Terzo Episodio Di The Last Of Us: Il Ruolo Della Musica All’Interno Della Narrazione
Nel 1986 i The Smiths pubblicano “The Queen Is Dead”, disco capolavoro all’interno del quale troviamo “There Is A Light That Never Goes Out”, che sembra descrivere perfettamente questo episodio di 75 minuti di The Last Of Us. Si perchè “Long Long Time” è quel tipo di episodio, ancor più di “Infected” e di come raccontavamo parlando del secondo, che in un’altra serie tv avrebbe rappresentato semplicemente un riempitivo, un episodio necessario per legare tra loro altre puntate e poter passare da un avvenimento all’ altro. Eppure The Last Of Us, dopo poco più di tre ore, ha già dimostrato di essere su un altro livello. Si tratta infatti di un episodio in cui le minacce reali sono praticamente assenti e quello su cui si lavora non è il nemico, ma chi abbiamo c’è ed abbiamo a cuore.
L’episodio è chiaramente incentrato sulla storia di Bill e Frank e, per fare ciò, si utilizzano diversi flashback, ma la costante è l’utilizzo della musica. Come abbiamo imparato dal primo episodio, vi è infatti un codice per parlare tramite radio per cui musica anni ’60 significa “niente in arrivo”, anni ’70 “nuovo carico” ed anni ’80 problemi. L’intero episodio, in un modo o nell’altro, inserisce musica che serve per connotare il momento che si sta vivendo o lo stesso stato d’animo dei personaggi. Si passa da “I’m Coming Home To Stay” dei Fleetwood Mac e “White Room” dei Cream, entrambi brani degli anni ’60, alla musica anni ’80 che parte dai computer di Bill, fino al pezzo che dà il titolo all’intero episodio, “Long Long Time” di Linda Ronstadt, brano targato 1970.
Nonostante l’episodio si concludi con questo brano, con Joel ed Ellie che lo ascoltano una volta aver ripreso il loro viaggio con il furgone di Bill, sembra esserci una sorta di gioco con lo spettatore che, tra l’altro, non fa altro che sottolineare non solo la qualità ma anche la sicurezza e convinzione che Mazin e Druckmann hanno nei riguardi di ciò che raccontano, che prima viene avvertito del grande ed imminente pericolo con la meravigliosa “Never Let Me Down” dei Depeche Mode sul finale del primo episodio, mentre adesso gli spettatori sembrano dargli una speranza per un futuro che però appare sempre molto incerto.
In questo senso, il brano dei The Smiths sembra calzare non solo per il significato che ha, ma anche per il suo anno di pubblicazione.

L’Amore Come Unica Possibile Salvezza
Druckmann e Mazin sono stati chiari fin dall’inizio: non esiste cura, non esiste vaccino, abbiamo perso.
Eppure gli esseri umani ancora ci sono. Eppure, nonostante ne siano rimasti pochi, gli esseri umani non si sono estinti. Esseri umani come Bill, che resta completamente solo per anni, in un paese intero e, nonostante un carattere duro ma che duro è diventato anche per forza con il passare del tempo in un mondo come questo, trova una ragione di vita nel momento in cui incontra Frank.
Bill che suona al pianoforte proprio “Long Long Time” per Frank, richiamando quello che forse può sembrare un paragone forzato visto il tipo di film, ma che ricorda “Il Pianista” di Roman Polanski ed il modo in cui anche lui sfrutta la musica per veicolare messaggi universali e l’amore è un valore universale che riguarda e colpisce tutto e tutti, senza nessun stupido tipo di distinzione. Frank restituisce a Bill la vita che lui ormai pensava di aver perso tanto che, in quella meravigliosa scena delle fragole, Bill dice a Frank che ormai sta invecchiando e Frank gli risponde “se invecchiamo, significa che ci siamo ancora” e Bill, inoltre, gli risponde che prima di conoscerlo non aveva paura, cui segue un pianto ed un bacio tra i due. Bill, che è rimasto solo per anni in un paese desolato e con infetti ovunque, inizia ad aver paura solo nel momento in cui conosce Frank, conosce l’amore.
Amore che porterà Bill a prendere una decisione drastica decidendo, dopo che Frank si è ammalato e gli chiede di aiutarlo a farla finita perchè soffre troppo, di farla finita anche lui e morire insieme, a letto, l’uno fra le braccia dell’altro. Esseri umani come Joel, che ci è sempre stato mostrato silenzioso, burbero. Un uomo a cui muore la figlia fra le braccia, che perde un fratello e che non riesce a proteggere e salvare Tess.
In questo senso, ha un ruolo cruciale la lettera che Bill gli lascia: la lettera di Bill è un testamento spirituale fondamentale, per Joel come per ogni singolo spettatore. Bill odiava il mondo, era felice che fossero morti tutti, ma solo dopo ha capito di sbagliarsi e che esisteva una ragione di vita, qualcuno da salvare e da proteggere. Perchè è questo che uomini come lui e Joel fanno, è questo il loro compito. Gli lascia inoltre la chiave del suo bunker augurandosi che lui possa usare armi e tutto il necessario per proteggere Tess. Tess, però, non c’è più, non è riuscito a salvarla.
Nonostante questo, nonostante sembri non esserci una vera ragione di vita se non mero istinto di sopravvivenza, Joel decide di prendere definitivamente con sè Ellie, renderla la sua ragione di vita, proteggerla. Perchè è questo che uomini come lui e Bill fanno. Questo però, è quello che dovremmo fare tutti. Lasciar perdere tutto ciò che c’è di superfluo, smetterla di discutere e litigare su quale film, canzone o libro sia migliore e quale peggiore. Smetterla di guardare il prossimo con diffidenza, con odio e renderci conto che anche la persona apparentemente più lontana da noi, è al mondo per il nostro stesso motivo. Dovremmo dunque mettere da parte ogni sovrastruttura, ogni accessorio ed essere finalmente liberi di fare la cosa più naturale che accomuna tutti, ma proprio tutti noi: amare.