Recensione – La Mummia, il film cult con Brendan Fraser

La Mummia recensione del film con Brendan Fraser

Articolo pubblicato il 28 Febbraio 2023 da Bruno Santini

Prima pellicola di un fortunato (ma discontinuo) franchise, La Mummia del 1999 è tutt’ora riconosciuto come il cult personale di Brandan Fraser, attore tornato alla ribalta grazie a The Whale di Darren Aronofsky per il quale è nominato all’Oscar come miglior attore protagonista. Di seguito, la trama e la recensione di La Mummia. 

La trama di La Mummia

Egitto, 1279 A.C.
Il sacerdote Imhotep (Arnold Vosloo) viene condannato alla più atroce delle maledizioni: l’Hom-Dai, un antico rituale dove la vittima viene mummificata viva e costretta ad un eterna esistenza sotto atroci sofferenze. La colpa di Imhotep è una soltanto: aver amato la donna sbagliata ovvero l’affascinante Ank-su-Namun, la preferita del Faraone Seti I.

 

Quasi tremila anni dopo, l’avventuriero Rick O’Donnell (Brendan Fraser) si unisce ad una spedizione per trovare l’antico tesoro di Hamunaptra, la città dei morti, insieme ai fratelli Evelyn (Rachel Weisz) e Jonathan Carnahan (John Hannah). Accidentalmente il gruppo risveglierà l’ira di Imhotep destandolo dal sonno eterno e scatenando le dieci piaghe d’Egitto legate al suo risveglio. Toccherà a Rick e ai suoi amici contrastare la minaccia dell’imminente apocalisse, tentando di fermare la furia della mummia del sacerdote.

La recensione di La Mummia, film con Brendan Fraser

Remake dell’omonimo film del 1932, La Mummia riprende il canovaccio narrativo della pellicola con Boris Karloff, mantenendo intatto il setting geografico e anagrafico del contesto ma spostando l’ago della bilancia verso un tono action-comedy, a sfavore dell’horror espressionista del capostipite. 


Il regista e sceneggiatore Stephen Sommers (Van Helsing, Deep Rising – Presenze dal profondo) ha fatto i compiti a casa: il suo script premia in gran parte la prova d’attore di un Brendan Fraser in stato di grazia, il suo Rick O’Donnell condivide con l’Indiana Jones (assoluto punto di riferimento, visivamente e caratterialmente) di Harrison Ford non solo la faccia da schiaffi ma anche il carisma e la spericolatezza.

 

Fraser, pur essendo protagonista indiscusso, non offusca le performance degli altri attori (Rachel Weisz in primis), dimostrazione di uno script ben equilibrato che premia tutti i personaggi in un perfetto archetipo dell’action movie anni 90: montaggio frenetico, massiccio uso di CGI (rivoluzionaria per gli standard dell’epoca), azione serrata degna del migliore John Woo (con doppie pistole che non si ricaricano mai) e tanta atmosfera.  Si respira Egitto in ogni angolo della pellicola, l’aver girato quasi la totalità delle scene nella terra dei Faraoni ha aiutato tanto gli attori (tutti assolutamente in parte) quanto gli spettatori: il film è un’immersione quasi totale in un’epoca dimenticata ma tutt’ora ricca di suggestione. Dal punto di vista visivo, quindi, La Mummia vince e convince.

La componente comica troppo marcata in La Mummia

Un film che sembrerebbe non avere difetti, eppure alla lunga qualche nodo viene al pettine. Seppur, nel complesso, la pellicola risulti divertente, la parte centrale dell’opera (esattamente dal risveglio di Imhotep in poi) viene diluita in troppe chiacchiere e gag sopra le righe, scadendo a volte nel grottesco e facendo perdere pathos per quella che dovrebbe essere una possibile fine del mondo. Inoltre l’eccessiva lunghezza della pellicola, due ore e dieci minuti, non aiuta la fruizione altalenante degli eventi: si passa dall’azione più sfrenata alle spiegazioni boriose di personaggi francamente dimenticabili, per poi concludersi con l’inevitabile scontro tra le parti in maniera un po’ troppo frettolosa.

 

Alla lista delle ammonizioni si aggiunge anche una deriva da commedia slapstick marcata ed eccessiva: spogliato dell’atmosfera puramente horror del capostipite, La Mummia perde di impatto emotivo e raramente fa venire il cosiddetto brivido lungo la schiena, caratteristica fondamentale per un prodotto di questo tipo. Non dei difetti veri e propri ma piccoli incidenti di percorso evitabili, con un taglio complessivo di venti minuti probabilmente si griderebbe al capolavoro, invece Sommers porta a casa solamente un buon film diventato nel tempo cult assoluto, più per il ricordo di un ritrovato Brendan Fraser (nelle sale in questo periodo con The Whale) che per il valore dell’opera di per sé. La Mummia, ad ogni modo, rimane a mani basse il miglior film di un onesto mestierante che non saprà mai più ripetersi a questi livelli.

Dove vedere La Mummia in streaming

 

Al netto dei piccoli intoppi di sceneggiatura, La Mummia divenne comunque un successo globale incassando 416 milioni complessivi.  Un successo che, inevitabilmente, darà vita ad un franchise con due sequel (La Mummia – Il Ritorno del 2001 e La Mummia – La tomba dell’imperatore dragone del 2008) e un prequel, Il Re Scorpione (con Dwayne “The Rock” Johnson uscito nel 2002), che a sua volta genererà altri quattro sequel, tutti usciti in direct to videoLa Mummia è disponibile su Netflix e su Amazon Prime Video per lo streaming.

Voto:
3.5/5
Sarah D'Amora
3.5/5