Recensione – Attack On Titan (4×29), prima parte della Final Season Part 3

Recensione - Attack On Titan (4x29), prima parte della Final Season Part 3

Articolo pubblicato il 4 Marzo 2023 da Bruno Santini

La terza parte della quarta stagione di Attack On Titan, denominata Final Season, si è aperta con un episodio di un’ora (il 29esimo della quarta), a sua volta suddiviso in due capitoli: Il boato della terra e Peccatori. In attesa di scoprire quale sarà il finale dell’anime, che arriverà nell’autunno in una data non ancora precisata, viene indicata la trama e la recensione dell’episodio 4×29, che costituisce la prima delle due parti del Conclusion Arc della Final Season Part 3

La trama di Il boato della terra (4×29, prima parte)

ATTENZIONE! SPOILER!

 

Il boato della terra è il primo dei due capitoli presenti all’interno dell’episodio 4×29 di Attack On Titan, primo dei due che concludono l’anime e la Final Season. A seguito di una scena iniziale che riprende uno dei primi momenti della serie, si giunge direttamente al momento in cui i giganti, risvegliati dalle mura, devastano il continente, distruggendo tutto ciò che trovano davanti a loro senza alcuna esclusione. 

 

A trovare la morte sono anche due bambini, di cui uno che Eren aveva potuto conoscere quando era giunto, per la prima volta, a Marley: pur conoscendo perfettamente il modo in cui sarebbe morto (avendolo visto nei ricordi del suo futuro), Eren decide di salvarlo da un pestaggio per scusarsi con lui a proposito di tutto ciò che gli sarebbe successo. Mentre la distruzione del mondo da parte del Gigante Fondatore appare infermabile, il gruppo composto dal corpo di ricerca, Pieck, Falco, Gabi, Annie e Onyankopon giunge finalmente all’idrovolante, da dove gli sarà possibile partire per raggiungere il Gigante Fondatore e tentare di fermare la sua caccia.

 

Dopo aver ringraziato Armin per averle parlato negli anni del suo indurimento, Annie decide di tirarsi fuori dal progetto del gruppo, non ritenendo realmente valida l’idea di salvare l’umanità. Proprio quando il gruppo sta per partire, Floch (che si era aggrappato alla nave pur di sventare i piani di tutti) danneggia il serbatoio dell’idrovolante, prima di essere ucciso da Mikasa. Ciò fa rallentare il gruppo, che viene raggiunto dai giganti: per temporeggiare e permettere ai suoi sottoposti di salvarsi, Hange decide di sacrificarsi. Dopo un iniziale abbattimento di diversi giganti, il comandante del gruppo di ricerca (che intanto ha nominato Armin suo successore) muore a causa del calore causato dai giganti, per poi incontrare Erwin e tutti coloro che sono morti nel corso degli anni, che la accolgono in un ideale paradiso mentre l’idrovolante è riuscito a partire. 

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La trama di Peccatori (4×29, seconda parte)

A seguito del sacrificio di Hange, il gruppo è diretto verso il forte, luogo dove il Gigante Fondatore cercherà di approdare per distruggere le ultime risorse belliche contro l’avanzata dei giganti. Cercando di riflettere a proposito del modo per fermare Eren, Levi intuisce che la possibilità potrebbe essere rappresentata dall’abbattimento del Gigante Bestia (assimilato da Eren), responsabile dell’esistenza del fondatore. Per questo motivo, sarà proprio Levi a cercare di batterlo; Reiner riflette su alcune parole che Eren gli ha detto in passato, in occasione dell’attacco a Liberio: Eren soffre più di tutti gli altri per il genocidio dell’intera razza umana ed è per questo che sta implicitamente chiedendo aiuto da parte degli altri. Il potere del Gigante Fondatore, infatti, gli consentirebbe di controllare tutti gli eldiani e impedire la trasformazione degli altri in giganti, ma ciò a quanto pare non avviene. 

 

Nel momento in cui tutti pensano che ci sia uno spiraglio per convincere Eren, però, quest’ultimo li richiama nei sentieri: qui, spiega che ha deciso di lasciare loro la libertà di agire come credono, così come la sua lo porta a voler sterminare il mondo intero per salvare l’isola di Paradis. Qualora queste due libertà cozzino, sarà necessario combattere, ma ciò non avverrà privando loro dei mezzi e di tutte le abilità che potranno utilizzare. Intanto, un treno di eldiani è diretto verso il forte, lì dove gli ultimi dirigibili sono partiti per cercare di fermare i giganti in arrivo.

 

Dopo aver parlato ai suoi soldati, scusandosi per l’odio che ha causato la situazione che sono costretti a vivere, il generale dell’ultima difesa globale autorizza un attacco contro i giganti e contro il Fondatore che, però, attiva il Gigante Bestia, fermando ogni tentativo bellico. Intanto, sulla nave dove si trovano Annie, Gabi e Falco, quest’ultimo rivela di aver fatto un sogno (un ricordo del Gigante Martello) in cui riusciva a volare: così come il Gigante Femmina di Annie riesce ad assimilare parti di altri giganti, anche Falco possiede anche parte del Gigante Bestia di Zeke (avendo bevuto il suo liquido spinale), oltre che quello di Galliard, dunque potrebbe essere legato in qualche modo al Gigante Fondatore. 

 

Il dirigibile guidato da Onyankopon raggiunge il Gigante Fondatore e da questo momento in poi partirà la guerra definitiva: Pieck e Reiner si trasformano immediatamente in Gigante Carro e Gigante Corazzato, per affrontare il Gigante Bestia insieme a Levi, mentre tutti gli altri si occupano del Boato della Terra e del Gigante Fondatore.

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La recensione del 29esimo episodio della quarta stagione di Attack On Titan

I fan storici del manga di Attack on Titan sono piuttosto concordi nel definire la parte finale del prodotto piuttosto confusionaria e polemica, a seguito di una narrazione che era stata portata avanti per anni e che, dal momento della cantina (quando ha cercato di trasformare l’intero prodotto in politico) ha iniziato a perdere parte del suo smalto; l’impressione che si ottiene dall’episodio 4×29, la prima parte della Final Season Part 3, non può che dare ragione a parte di quelle polemiche a proposito dell’effetto confusione che – benché chi scrive sia ignaro del finale del manga – tendono a svilire un prodotto assolutamente potentissimo nelle sue componenti belliche e d’azione, meno nella gestione di un impianto ideologico piuttosto vacillante in molte rappresentazioni.


Per offrire una recensione del 29esimo episodio della quarta stagione di Attack On Titan, però, non si può non partire accodandosi alle necessarie polemiche che hanno riguardato la gestione del complesso materiale animato: per quanto se ne comprenda la volontà mediatica, la suddivisione così certosina dell’anime – soprattutto nelle sue battute finali – non offre che dispersione ad uno spettatore che, addirittura, è costretto ad attendere non soltanto tempi proverbialmente biblici ma ad osservare anche due macro-episodi, che adattano i capitoli finali del manga e che sono sicuramente difficili da gestire per la sovrabbondanza e la complessità delle informazioni offerte. Con una futura, seconda, visione di Attack on Titan potrebbe essere possibile ottenere una quadro completo delle narrazioni e dei riferimenti offerti ma, nel momento in cui lo si vive, il finale di Attack On Titan non rappresenta sicuramente una sfida semplice


Venendo all’episodio, si osserva una traduzione in atto delle polemiche di cui si faceva precedentemente menzione: per quanto si tratti di una puntata visivamente spettacolare, si avverte il grande dislivello che c’è tra la direzione degli scontri e dei combattimenti (Attack On Titan nasce per essere un prodotto di pura azione, coordinata attraverso il fattore del movimento tridimensionale che restituisce dinamismo e respiro alle scene) e la realizzazione di momenti più stagnanti, in cui si presenta – attraverso le parole di Eren – un complesso (e per certi versi fallace) ragionamento a proposito della libertà dell’individuo; ogni persona amica di Eren sarà libera di agire come crede, spiega il protagonista dell’anime, così come lui sarà libero di perseguire l’ideale della distruzione del mondo: così posto, il ragionamento rappresenta soltanto un espediente retorico per giustificare il finale del prodotto, non riuscendo a poggiare su alcuna base logico-sintattica; lo scontro è inevitabile, come lo stesso Eren (potendo osservare i ricordi del suo futuro) sa perfettamente, dunque l’intera scena dei sentieri, in cui i personaggi vengono immersi in un dialogo con il Gigante Fondatore, acquisisce tono epico ma ben poca sensatezza. 


È evidente, guardando all’animazione, che siano stati fatti enormi passi in avanti rispetto al passato, grazie alla presenza di MAPPA in sede di trasposizione che rende possibile un miglioramento certosino sotto tutti i punti di vista: lo si può osservare, simbolicamente, anche nella stessa realizzazione dei giganti colossali, piuttosto ironici (per i motivi sbagliati) al termine della seconda parte della Final Season e qui meglio disegnati e caratterizzati, anche nel loro essere impetuosi e privi di ragionamento (uno dei giganti calpesta, uccidendo, un altro che era scivolato, mentre un altro cade dalla montagna nel proseguire il suo cammino); scegliendo la strada di una violenza ancor più marcata, rispetto a quanto di semplicemente vagheggiato potesse esserci in passato, l’episodio 4×29 mostra atti particolarmente crudi che aumentano il livello complessivo dell’episodio, come il volto di un personaggio schiacciato da un gigante colossale, un suicidio con colpo di pistola, persone carbonizzate e la stessa morte di Floch, che viene ucciso da Mikasa con il dispositivo per il movimento tridimensionale, che lo colpisce alla gola. L’angusto compito di MAPPA, che avrebbe dovuto adattare un finale altamente polemizzato, sembra essere stato svolto magistralmente fino a questo momento, con una CGI performante in molti punti e con disegni assolutamente migliorati rispetto al passato. 


Ancora una volta, però, è la narrazione che vacilla in alcuni punti: la morte di Floch (un personaggio, a suo modo, fondamentale nell’evoluzione dell’intero arco narrativo della Final Season) è piuttosto abbozzata, non riuscendo a restituire dignità ad un personaggio che muore, ancora una volta, semplicemente per giustificare il successivo sacrificio di Hange, a cui invece viene destinato uno spazio morale sicuramente molto più valido, determinato anche dalla presenza di un ideale paradiso in cui può incontrare Erwin e gli altri suoi compagni del gruppo di ricerca, per mezzo di una trovata piuttosto intelligente. Particolarmente positiva è, anche, la scelta di creare un Gigante Bestia attraverso il potere del Gigante Martello da parte di Eren: per la prima volta si offre un assaggio di quale sia l’infinito potere del Gigante Fondatore, la cui immagine fino ad ora era stata legata soltanto ad un lento ed incessante camminare distruggendo tutto ciò che ha intorno. Infine, si conclude con una panoramica sulla colonna sonora scelta per l’episodio, atipica rispetto allo stile della narrazione: non un vero e proprio passo falso, quanto più una scelta che non convince al 100% rispetto alle intenzioni del prodotto, che ha bisogno di essere fedele alla sua anima rock (ben caratterizzata dalla scelta dei SiM per le opening) al fine di offrire, al massimo, ogni componente della sua personalità. In attesa di osservare il finale definitivo di Attack On Titan, si può parlare dell’episodio 4×29 in modo assolutamente positivo, pur con dei fasti passati che, purtroppo, sono lontani anni luce dall’essere replicati. 

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