Articolo pubblicato il 4 Aprile 2023 da Gabriele Maccauro
Disponibile su Sky Atlantic ed in streaming su NOW Look For The Light, il nono ed ultimo episodio di The Last Of Us, serie tv HBO tratta dall’omonimo videogioco Naughty Dog del 2013. Ricordiamo inoltre che è in corso la programmazione della serie tv doppiata in italiano, disponibile con una settimana di ritardo rispetto all’uscita in lingua originale in contemporanea con gli Stati Uniti. Di seguito dunque, la trama e la nostra recensione del nono ed ultimo episodio di The Last Of Us.
La Trama Di Look For The Light, Il Nono Ed Ultimo Episodio Di The Last Of Us
L’episodio si apre con il flashback di una donna incinta in fuga dagli infetti che, una volta arrivata a casa, si nasconde in una stanza con un coltello in mano. Un infetto la raggiunge, riesce ad entrare nella stanza e si butta su di lei, che riesce però a dimenarsi ed ucciderlo con una coltellata. poco dopo nota però di essere stata morsa e, essendo ormai giunto il momento, partorisce. Una volta aver tagliato il cordone ombelicale, prende in braccio la bambina, che chiama per nome e scopriamo essere la nostra protagonista Ellie. Poco dopo, Marlene ed un gruppo di Luci raggiungono la casa. La madre di Ellie, sua amica d’infanzia, le chiede di prendere con sé la bambina, visto che ha tagliato il cordone in tempo, ma anche di ucciderla prima che si possa trasformare. Marlene prende la bambina e, dopo un momento di titubanza, lascia la piccola Ellie ad una Luce e, presa in mano la sua pistola, rientra nella stanza e la uccide.
Si torna al presente. Joel ed Ellie hanno ormai quasi raggiunto la loro meta, l’obiettivo di questo loro lungo viaggio. Ellie è visibilmente scossa per ciò che è accaduto nell’episodio precedente ma anche pensierosa per ciò che li attende mentre Joel, nonostante tutto, sembra di buon umore, cita la sua chitarra e le dice che potrebbe insegnarle a suonare e fa battute mentre si spostano in città. Raggiungono un edificio molto alto e decidono di salire in cima per poter avere una visuale migliore e capire meglio da che parte andare. Una via per salire non c’è, ma Joel nota una scala sopra un’impalcatura e, aiutando Ellie a salire, se la fa tirare giù per poter raggiungere entrambi il punto più alto. Ellie però. una volta sopra, inizia a gridare a Joel di venire a vedere e, una volta essere riuscito a salire, Joel si trova davanti una vera e propria giraffa. I due interagiscono con l’animale, gli danno da mangiare e condividono questo bel momento fino a quando la stessa giraffa non se ne va. Ellie vuole però seguirla e Joel, quasi come farebbe un padre con la propria figlia, le corre dietro. I nostri protagonisti si trovano dunque dinanzi un campo da baseball ormai abbandonato, divenuto per la sua quasi totalità verde, pieno di piante e che viene attraversato da svariate giraffe. Joel, girandosi verso Ellie, le dice che non deve farlo per forza, che sono ancora in tempo per tornare indietro a Jackson, da Tommy, tornando a vivere e facendolo insieme. Ellie sa che lui vuole proteggerla e gli dice che, dopo che sarà tutto finito, lo seguirà ovunque egli vorrà, ma tutto quello che hanno passato lo hanno passato per arrivare a questo punto e che dunque è ormai troppo tardi per tornare indietro.
Proseguendo il loro cammino, Joel nota degli accampamenti militari e dice di esserci già stato in passato. Ellie chiede se ciò era avvenuto con Sarah ma Joel risponde che fu dopo la sua morte. Joel tentò di suicidarsi, ma non ci riuscì e rimase ferito. Ellie risponde che quindi il tempo cura le ferite ma egli, guardandola negli occhi, le risponde che non è il tempo, alludendo al fatto che sia stata invece lei stessa ad aiutarlo, a riportarlo in vita e dargli una ragione per andare avanti e combattere. Ellie dice di essere contenta che non ci sia riuscito e, mentre riprendono il loro cammino, lei tira fuori il suo libro di barzellette e ridono insieme. Il momento viene però spezzato da una granata stordente lanciata da una pattuglia delle Luci, che si avvicina e li prende con sé.
Seguiamo dunque Joel, che si risveglia in un letto d’ospedale con Marlene davanti la porta della sua stanza, che gli chiede scusa perchè la pattuglia non sapeva chi fossero e che tutto va bene, Ellie sta bene e la stanno preparando per l’intervento, ringraziando nuovamente Joel per il suo aiuto. Joel, stupito, le chiede a quale intervento si stia riferendo e lei spiega che il medico, al fine di trovare una cura, ha intenzione di rimuovere il cordyceps dal suo corpo. Joel fa notare che esso si trova però collegato con il cervello e Marlene annuisce, quindi si allude al fatto che, per trovare questa cura, Ellie dovrà morire. Joel non ci sta, dice di cercare un’altra persona, vuole tornare da lei ma viene bloccato. Marlene da ordine ai suoi uomini di portarlo in autostrada e lascirlo lì solo con un coltello, ordinandogli anche di uccidere Joel se proverà a ribellarsi. Le due Luci iniziano dunque a scortarlo fuori dall’ospedale.
I tre iniziano a scendere le scale, Joel è titubante, continua a frenarsi e le Luci devono spingerlo per farlo ricominciare a camminare fino a quando però, per le scale dell’ospedale, Joel approfitta di un momento di distrazione per colpirne uno, uccidere l’altro con l’arma del primo, che poi uccide a sangue freddo. Le altre Luci hanno sentito gli spari e si organizzano, armati fino ai denti, per dargli la caccia. Joel però, grazie al suo addestramento militare, uccidendone uno dopo l’altro, riesce a farsi strada fino alla sala operatoria dove, dopo aver ucciso il medico, prende in braccio Ellie e la porta via, dirigendosi verso l’ascensore. Esso li porta fino al garage dell’ospedale, dove Joel vuole rubare un auto, ma viene preso alle spalle da Marlene, che gli dice che si può ancora risolvere tutto, che l’obiettivo è quello di trovare una cura per tutti e che Ellie potrà anche crescere, ma lo farà in un mondo d’infetti e uomini che proveranno sempre ad ucciderla. Joel però sottolinea come questa scelta non debba prenderla lei. Qui abbiamo dunque un’alternanza d’eventi, tra passato e presente. Joel sta guidando un auto trovata nel garage ed Ellie, che si è appena svegliata dall’anestesia ed i farmaci presi, chiede a Joel cosa sia successo. Joel le spiega che, una volta nell’ospedale, ha scoperto come esistano molti altri come lei, immuni, motivo per cui non c’era più bisogno di lei. Ellie non sembra convinta, chiede come sta Marlene, se ci sono stati feriti, dove siano i suoi vestiti e tutto questo viene alternato con immagini di ciò che è avvenuto nel parcheggio. Joel ha sparato a Marlene ma, una volta aver lasciato in macchina Ellie, si rende conto di come lei non sia ancora morta. Le si avvicina, Marlene lo supplica, ma Joel le dice che se la lascia andare, lei tornerà a cercarla, per cui la uccide.
Il loro viaggio in macchina si conclude troppo presto però, perchè il motore dell’auto è andato, motivo per cui devono proseguire a piedi. Mentre lo fanno, Joel le dice che spesso faceva lunghe passeggiate con Sarah e che loro due si somigliano molto, fino a quando Ellie non lo ferma. Ellie gli racconta di Riley e di ciò che abbiamo visto nell’episodio Left Behind, di come abbia ucciso per la prima volta e di come, dopo Riley, siano morti anche Tess e Sam. Joel però le dice che non è colpa sua e che si trova sempre una ragione per cui andare avanti, per cui valga la pena lottare. Ellie gli chiede di giurare, che tutto ciò che ha detto è vero e non le sta mentendo. Joel glielo giura e l’episodio, sulle note di The Path di Gustavo Santaolalla, si conclude.

La Recensione Del Nono Ed Ultimo Episodio Di The Last Of Us: Adattamento, Scelte E Gestione Dei Tempi
La prima stagione di The Last Of Us si è dunque conclusa con questo nono episodio e dopo un finale a dir poco sorprendente, con una scelta da parte di Joel che farà certamente discutere, nel bene o nel male, tutti gli spettatori. Scelta che però, chi aveva giocato all’opera Naughty Dog di ormai 10 anni fa, già conosceva ed il punto è proprio questo: The Last Of Us è un’opera che adatta un videogioco, che traspone una storia già esistente, andando a modificarla per far sì che renda nel modo migliore sotto forma di serie tv. Va certamente giudicata in quanto tale ma, all’interno di un’analisi più ampia, non tanto un paragone quanto la relazione che intercorre tra i due prodotti va fatta. La qualità di questa serie tv non è dunque in dubbio, ma l’attenzione la si vuole porre sulle scelte di Neil Druckmann, Craig Mazin ed Ali Abbasi, regista di questi ultimi due episodi. Ogni settimana è stato esaltato il lavoro a dir poco eccezionale che è stato portato avanti a livello di adattamento, tra scelte di regia, di sceneggiatura, ma anche su come riportare su schermo elementi tipici del videogioco come il gameplay o la dilatazione dei tempi visto che, avendo altre regole, il videogioco dura molto più di una serie tv. Questo episodio è però l’ultimo, dunque ci porta non solo ad analizzarlo come singolo, ma anche a ripensare alla serie nella sua interezza, per notare un punto cruciale: il tempo, che è la chiave d’interpretazione di tutto: lo è nella nostra vita, lo è nell’amore, lo è nell’arte. Tutto si sviluppa nel tempo ed attraverso il tempo e nel cinema, come nei videogiochi, la sceneggiatura ha un ruolo fondamentale perchè serve a cristallizzare degli specifici avvenimenti all’interno di un lasso di tempo più o meno lungo. Come sottolineato più volte, cinema e videogiochi hanno sì punti di contatto ma sono due mondi diversi, con regole diverse: un videogioco può durare decine di ore, ha elementi come gameplay ed immersività che sono fondamentali e che il cinema o le serie tv, per una questione di linguaggio, semplicemente non possono avere ed è qui che Druckmann e Mazin, sul finale di stagione, sembrano essere inciampati.
The Last Of Us è un videogioco quasi atipico, una storia incredibile che non si era mai vista nel mondo dei videogiochi e di cui ha riscritto le regole. La longevità del titolo del 2013 faceva sì che il videogiocatore, giocando attivamente ed immergendosi nel suo gameplay, venisse a conoscenza di vari elementi un po’ per volta. Il gameplay stesso non può esistere in una serie tv e fin’ora era stato gestito benissimo dai due, fino però ad arrivare all’ospedale. L’intera sequenza di Joel che lotta ed uccide tutte le Luci, con la musica ovattata, è un terribile errore. Un errore perchè certo, nel videogioco si tratta di puro gameplay e può potenzialmente durare decine e decine di minuti, ma ti trasmette una terribile ansia proprio grazie alla sua durata. Durata e difficoltà, perchè ti senti costantemente in pericolo e non sai se riuscirai davvero a salvare Ellie. In questo nono episodio invece, quasi al contrario, sembrava fosse stato applicato il livello di difficolta più basso, con un Joel che sconfigge tutti in pochi secondi ed arriva senza problemi, ma anche senza pathos, a salvare Ellie, senza che ciò sia mai sembrato davvero in dubbio. Oltre dunque ad una questione di regia e scrittura – si poteva benissimo far vedere Joel in difficoltà, facendo credere almeno per un secondo che potesse non farcela – si tratta certamente di una questione di tempo.
Quest’ultimo episodio è stato il più breve dell’intera prima stagione, con soli 43 minuti di durata. Perchè non far durare ogni episodio circa un’ora o creare una stagione di una decina d’episodi? Budget? Forse si, ma viene da pensare che si sia trattato semplicemente di scelte di Druckmann e Mazin, che avevano gestito tutto benissimo fino a quel momento, per arrivare però a chiudere frettolosamente. Attenzione, perchè con questo non si vuole dire che l’episodio non meriti o che l’intera serie sia mediocre: siamo di fronte ad una serie tv incredibile e che, in un modo o nell’altro, ha fatto la storia della serialità e della trasposizione dei videogiochi per piccolo schermo, ma è anche una prima stagione che, almeno per chi già conosceva il videogioco, si chiude con un po’ di amarezza e rimpianto, perchè mancava davvero poco al capolavoro.
La Scelta Di Joel Ed Un Futuro Più Incerto Che Mai
Nonostante tutto ciò che è stato detto fino a questo momento, a maggior ragione tenendo in considerazione che ci sono certamente molti spettatori che si sono approcciati alla serie senza aver mai giocato al videogioco del 2013, il finale di The Last Of Us lascia a bocca aperta. Come detto, la realizzazione della parte finale dell’episodio e la sua struttura non convincono, ma ciò che avviene è di una potenza assoluta. Sappiamo bene che Ellie è l’unica immune e che, grazie al suo sangue ed alla rimozione del cordyceps, si potrebbe andare a creare una cura. Qualcosa di eccezionale, su cui tutti coloro che ne sono a conoscenza si trovano d’accordo: la cura va trovata ad ogni costo, anche uccidere Ellie se ciò serve per un bene più grande, per salvare il mondo. Per tutti tranne che per Joel. Joel ne ha passate tante, dalla morta di Sarah a quella di Tess, passando per tutto ciò a cui abbiamo assistito durante questa prima stagione. Ha addirittura tentato di uccidersi, senza però riuscirci. Il mondo di Joel non esisteva più, era crollato fragorosamente sulle sue spalle ed era giunto ad un punto di non ritorno. Almeno, fino a quando non ha conosciuto Ellie. Il loro rapporto è cresciuto di episodio in episodio ed Joel ha iniziato ad amare Ellie come un padre ama la propria figlia. E come ogni padre, il suo unico obiettivo è proteggerla, ad ogni costo. Ellie è il mondo di Joel e, dopo tutto ciò che ha passato, non avrebbe mai e poi mai permesso a nessuno di toccarla, basti pensare a come, una volta che il loro rapporto si è consolidato dopo Jackson, Joel uccida chiunque si trovi sulla sua strada a sangue freddo ed in modo violento.
A Joel non interessa se grazie a lei si può ottenere una cura e salvare il mondo perchè lui, salvando Ellie, ha già salvato il suo di mondo, fermo restando che non abbiamo assolutamente la certezza che la realizzazione di una cura fosse davvero possibile. E’ una scelta forte e divisiva, non ci si aspetta certamente un giudizio unanime al riguardo, ma ci porta a riflettere su quello che resta il cuore della serie, come sottolineato più volte: l’amore. The Last Of Us è una storia d’amore in tutte le sue sfaccettature ed ogni scelta presa dai vari personaggi della serie, è sempre stata presa in quest’ottica.
Quale Futuro Per The Last Of Us?
Si è dunque conclusa la prima stagione di The Last Of Us, ma cosa ci riserva il futuro? La serie di videogiochi ha già visto, dopo il primo capitolo del 2013, un sequel con The Last Of Us Parte II nel 2020 ed è stato detto più volte che un The Last Of Us Parte III verrà realizzato solo nel caso in cui si arrivi ad una storia che abbia una coerenza narrativa ed un finale allo stesso livello dei suoi predecessori. Difficile dunque, ma mai dire mai.
La serie tv è invece già stata confermata per una seconda stagione, ma è già stato detto che una stagione non potrà mai bastare per raccontare l’intera storia dietro The Last Of Us Parte II, per cui bisogna aspettarsi almeno due stagioni per far ciò, arrivando dunque fino alla terza stagione. C’è la possibilità che questa seconda stagione inizi le riprese già a fine anno, ma sembra molto difficile poterla vedere distribuita prima del 2025.