Articolo pubblicato il 27 Marzo 2023 da Alessio Minorenti
Il frequente numero di uscite di peso stanno facendo di marzo un mese difficilmente comparabile con i primi due del 2023. “John Wick 4” è l’ultimo tassello di una schiera di prodotti che, a parte quelli supereroistici, hanno trinato il mercato al di fuori di una situazione di magra assoluta, che stava depauperando gli ottimi risultati ottenuti nel periodo natalizio.
Ecco i dati al box office italiano e statunitense della settimana appena trascorsa:


I numeri al box office di John Wick
I 74 milioni incassati da “John Wick 4” al box office statunitense e i quasi 140 milioni a livello globale sono solo l’ultima testimonianza del successo della più remunerativa saga action originale degli ultimi 25 anni.

I dati dimostrano come queste pellicole abbiano visto accrescere in modo pressoché esponenziale il numero di biglietti venduti tra una pellicola e l’altra. Interessante sarà ora osservare la tenuta di questa pellicola che, se dovesse avere un passaparola particolarmente positivo, potrebbe sfondare il tetto dei 400 milioni incassati e persino avvicinarsi ai 500.
Continuano le ottime performance anche di “Creed 3” e “Scream 6” al botteghino, entrambe le pellicole infatti hanno abbondantemente triplicato il loro budget, a testimonianza di come il mercato dei sequel anche non supereroistici sia florido se si è in grado di venire incontro ai gusti del pubblico generalista.
Al contrario “Shazam: furia degli dei” con poco più di 100 milioni in due settimane è ormai un flop conclamato e segna un pessimo inizio di anno per il dipartimento DC della Warner Bros Discovery.
Anche in Italia dopo mesi di catatonia si è tornati a osservare una convergenza dei dati al box office con quelli del pre-pandemia (questo weekend il calo è stato di appena il 17% con il corrispettivo fine settimana del 2019). A contribuire a questo risultato è stata la riedizione di “Everything everywhere all at once” che ha superato i 2 milioni di euro, “The Wale” con oltre 3 milioni e “Ultima notte d’amore” che sembra aver parzialmente ridestato l’interesse del pubblico per il cinema nostrano, seppur i suoi 2,5 milioni non siano altro che una pezza a mitigare una situazione nel complesso piuttosto critica.