Articolo pubblicato il 14 Luglio 2023 da Bruno Santini
Mission: Impossible III sarà, sì, uno dei tanti capitoli appartenenti al franchise di genere action e thriller più famoso dopo quello di James Bond, ma non molti ricordano che la pellicola rappresenta l’esordio alla regia (sul grande schermo) di J. J. Abrams (Star Trek XI, Star Wars: Il Risveglio Della Forza). Tom Cruise torna per la terza volta a vestire i panni dell’agente segreto protagonista Ethan Hunt. Di seguito, la trama e la recensione del film Mission: Impossible III.
La trama di Mission: Impossible III, diretto da J. J. Abrams
Ethan Hunt (Tom Cruise) ha deciso di non operare più in missione per conto dell’IMF, e conduce felicemente la sua vita con la sua fidanzata Julia. La ragazza, tuttavia, non è a conoscenza dell’identità segreta del suo compagno. Un giorno Ethan viene contattato da un suo collega, per prendere parte ad un’ultima missione, un tentativo di soccorso insieme a una squadra di recupero. Ethan accetta, ma purtroppo il salvataggio non va a buon fine.
Successivamente, l’agente scopre che c’è una talpa infiltrata nella sezione per cui lavorava, e decide di tornare nuovamente operativo per indagare. La talpa è parte di un’organizzazione terroristica guidata da un certo Davian (Philip Seymour Hoffman). Quest’ultimo è interessato ad acquistare un’arma dal nome in codice “Zampa di Lepre”. L’obiettivo dell’IMF è di recuperarla prima che lo facciano gli avversari. La situazione si complica quando Julia viene rapita e usata per ricattare Ethan.

La recensione di Mission: Impossible III, diretto da J. J. Abrams
Mission: Impossible III è un film del 2006, ed è il terzo capitolo della nota saga omonima con protagonista Tom Cruise, che prosegue ancora oggi (il prossimo film è previsto per l’estate del 2023). Dietro la macchina da presa c’è J. J. Abrams, nel suo esordio alla regia sul grande schermo. Senza ombra di dubbio, anche questo capitolo (come i precedenti e i successivi) risulta appetibile al pubblico che apprezza il genere thriller ed action, o le trame di spionaggio sulla falsa riga di 007.
Nel cast anche Philip Seymour Hoffman nel ruolo del villain. Tra le varie location in cui è ambientata la trama di questo terzo capitolo, è presente anche l’Italia, seppure si veda ben poco. Interessante è l’inizio della pellicola, che comincia con una scena che mostra cosa accadrà in futuro rispetto agli eventi raccontati successivamente nella storia, che ripercorrono invece momenti passati secondo il concetto di “prolessi” (in inglese “flashforward“).
La trama scorre in maniera lineare e piacevole, intrattenendo adeguatamente lo spettatore con scontri all’aperto e concitati inseguimenti in auto. Il film gode anche di un’introspezione maggiore del personaggio protagonista, quantomeno rispetto ai capitoli precedenti. La regia di J. J. Abrams non possiede guizzi particolari, che il regista acquisterà invece in futuro. Né tantomeno sono visibili i suoi peculiari “lens flare” (di cui abusa ad esempio in Star Trek o Star Wars). Mission: Impossible III non è certo il miglior film del franchise, ma tutto sommato rappresenta un buon prodotto di raccordo e un discreto prodotto d’intrattenimento. L’interpretazione degli attori e i setting interessanti aumentano l’attenzione durante la visione, laddove alcuni punti di sceneggiatura peccano di ingenuità e mettono a dura prova la sospensione dell’incredulità.