Articolo pubblicato il 9 Maggio 2023 da Bruno Santini
In concomitanza con l’incoronazione del nuovo sovrano d’Inghilterra Re Carlo III, arriva su Netflix la miniserie televisiva “La Regina Carlotta: Una Storia Di Bridgerton“, uno spin-off derivato dalla serie madre inglese Bridgerton. La serie racconta l’ascesa al trono della Regina Carlotta (personaggio ricorrente nella serie originale), e il suo matrimonio con Re Giorgio III. Nell’articolo, la trama e la recensione della serie “La Regina Carlotta: Una Storia Di Bridgerton“.
La trama de La Regina Carlotta, la serie spin-off di Bridgerton
La giovane principessa tedesca Carlotta (interpretata da India Amarteifio) viene data in sposa a Re Giorgio III d’Inghilterra (interpretato da Corey Mylchreest). La ragazza, inizialmente, sembra essere poco propensa all’unione imposta dalla propria famiglia, ma dopo aver conosciuto il suo futuro marito e constatando una certa chimica deciderà di adempiere ai suoi doveri. Pian piano fra i due sposi sboccia l’amore, ma Giorgio nasconde a sua moglie una complicata verità.
Il Re appare spesso distante, e comincia ad isolarsi piuttosto che risiedere nella dimora reale. Questo comportamento sconcerta e offende Carlotta, la quale cerca di risolvere l’enigma che affligge il suo matrimonio. Inseparabile da lei è il suo valletto Brimsley, il quale segue costantemente la Regina assecondando ogni sua richiesta. Tuttavia anche quest’ultimo sembra celarle qualcosa. La nuova Regina non può fare a meno di sentirsi sola, in un paese a lei estraneo e lontana dalla famiglia. Questo stato di sofferenza la spinge a confrontarsi con Lady Danbury, divenuta dama di compagnia della Regina. E’ un periodo di cambiamento all’interno dell’Alta Società inglese, in cui i membri provengono ora da etnie differenti e si avverte un’emancipazione femminile, nonostante la discriminazione e il pregiudizio faccia fatica a scomparire nel pensiero di molte persone vicine al Re e alla Regina. Riuscirà la forza dell’amore ad abbattere la burrasca che si abbatte sui reali inglesi?

La recensione de La Regina Carlotta, la serie spin-off di Bridgerton
La nuova serie spin-off di Bridgerton “La Regina Carlotta” è composta da sei episodi, e possiede una sceneggiatura con elementi decisamente più maturi e profondi della serie madre. Fattore che la rende un prodotto migliore rispetto alle due stagioni già realizzate della sopraccitata. Va sottolineato che i personaggi protagonisti della Regina Carlotta e di Re Giorgio III sono realmente esistiti. Alcune vicende narrate all’interno della miniserie attingono alla verità storica del loro matrimonio, come ad esempio la malattia mentale del Re, ma è indubbio che gli eventi su schermo siano stati “romanzati“.
Non si sa se la Regina Carlotta fosse di colore (come mostrato nella serie), ma sicuramente la scelta etnica dell’attrice rappresenta uno stilema ricorrente a proposito dell’integrazione hollywoodiana, sempre attenta a favorire adeguatamente le minoranze. La serie è incentrata su una storia d’amore turbolenta, ma nella narrazione vengono inseriti altri temi importanti quali la solitudine e la malattia mentale. Il racconto è delicato e rispettoso delle tematiche trattate, e si impegna a non risultare mai troppo stucchevole. Lo spin-off risulta efficace anche in quanto prequel delle vicende narrate nella serie di successo Bridgerton. Lo spettatore conosce e comprende meglio la caratterizzazione del personaggio della Regina Carlotta, e del suo rapporto complicato con il Re (in età avanzata), tramite una coinvolgente narrazione in flashback. Interessanti anche i percorsi di crescita dei personaggi di Lady Danbury e della Viscontessa Bridgerton, laddove nella serie originale non avevano privilegiato di tanto spazio in termini di minutaggio.