Articolo pubblicato il 28 Maggio 2023 da Andrea Barone
Tra le tante vittorie al Festival di Cannes 2023, la regista Justine Triet è la terza donna a vincere la Palma D’Oro grazie al film “Anatomie D’Un Chute“. Durante la vittoria, la cineasta non si è risparmiata delle profonde critiche al governo francese.
Justine Triet attacca il governo francese
Durante il suo discorso di ringraziamento, l’autrice ha criticato duramente il governo per non aver permesso la protesta sulla riforma delle pensioni attraverso queste parole:
“Questo paese ha tentato di realizzare delle proteste per la riforma del sistema pensionistico, ma queste proteste sono state negate… represse in modo scioccante. La commercializzazione della cultura sostenuta da questo governo neoliberista è in procinto di distruggere l’eccezione culturale della Francia. Questo modello di potere dominante, sempre più disinibito, si sta intrufolando in diversi luoghi. Senza quell’eccezione culturale, non sarei qui oggi.”

La risposta del governo francese alle critiche della vincitrice di Justine Triet
Rima Abdul Malak, il ministro della cultura francese, ha risposto agli attacchi di Justine Triet con altre provocazioni:
“Sono disgustata. Questo film non avrebbe visto la luce senza il nostro modello di finanziamento cinematografico francese, che consente una diversità unica al mondo. Non dimentichiamolo.”
Nel momento in cui la stampa ha chiesto alla regista di rispondere all’osservazione di Malak, l’autrice lo ha fatto dichiarando:
“Mi aspettavo una risposta forte, ma Cannes è un luogo in cui ci si può esprimere liberamente. L’eccezione culturale è importante da preservare. Serve per sostenere le giovani registe. Io sono privilegiata perché riesco a finanziare i miei film, ma per chi inizia è più complicato. Il governo sta pensando a fondi di stato per aiutare grossi progetti, prodotti da grosse società e che possano portare un profitto. Ma l’eccezione culturale si basa anche sull’idea molto francese di un cinema che non generi necessariamente un profitto.
Si tratta di qualcosa che ci invidia il mondo intero. Ho 44 anni e ne ho passati quindici a vedere questo ambiente cambiare, le donne sono più presenti, ma sono curiosa di vedere le giovani come racconteranno il mondo che viviamo oggi, siamo all’inizio di una rivoluzione reale e profonda, a tutti i livelli. Sono solo la terza donna a vincere la Palma d’oro, ma non è che l’inizio.”
“Anatomie D’Un Chute” uscirà nelle sale cinematografiche italiane grazie a Teodora Film.