Box Office 22-28/05/2023: La sirenetta parte male

Articolo pubblicato il 29 Maggio 2023 da Alessio Minorenti

Dopo un primo weekend non eccezionale per “I guardiani della galassia” (che tuttavia sta avendo un’ottima tenitura e finirà tra gli 800 e i 900 milioni, perfettamente in linea con i primi due capitoli) e un risultato assolutamente accettabile seppur non scintillante da parte di “Fast X”, il rischio è ora di trovarsi di fronte al primo flop della stagione estiva.

 

Ecco i numeri del mercato statunitense e italiano dell’ultimo weekend:

(Fonte dati The Numbers.com)
(Fonte dati Cinetel.it)

I numeri al box office di La Sirenetta

Se infatti i 118 milioni ottenuti nel corso del Memorial weekend negli Stati Uniti sono persino superiori a quelli ottenuti da “Aladdin” nel 2019 a preoccupare sono gli appena 68 milioni racimolati sul mercato internazionale. Il film con Will Smith fu in grado di superare il miliardo grazie ai suoi quasi 700 milioni internazionali, cifra che il remake Disney appena uscito non sarà mai in grado di raggiungere.

 

Per dare una misura “Black Adam” esordì con circa la stessa cifra presso i mercati internazionali e finì per totalizzare 223 milioni overseas. E’ chiaro che “La sirenetta” non ripeterà questo magro risultato ma anche ipotizzando un ottimo risultato in patria il risultato più plausibile è che l’incasso totale si attesterà tra i 600 e i 700 milioni.

 

Incasso che di per sé non sarebbe tragico, tuttavia se si prendono in considerazioni i tre remake dei classici Disney del risorgimento (“La bella e la bestia”, “Il re leone” e “Aladdin”) sarebbe da considerarsi decisamente deludente. Infatti le tre pellicole sopra citate furono in grado di superare il miliardo di dollari.

 

Come “La Sirenetta” resuscitò nel 1989 il settore dell’animazione Disney, questo remake potrebbe affossare la tendenza dei loro remake live action. Inoltre la scusa della ripresa post-covid non sarebbe più valevole infatti molti franchise hanno dimostrato come a fronte di un forte interesse il miliardo sia una soglia ancora superabile, specialmente per film trasversali (vedasi “Super Mario”).

 

L’Italia è stato uno dei mercati in cui la pellicola si è meglio comportata seppur al di sotto dei livelli dei film sopracitati.