Articolo pubblicato il 2 Giugno 2023 da Andrea Boggione
Continua la rassegna episodio per episodio della serie tv “Ted Lasso” ed, arrivati alla penultima puntata, il viaggio di Ted ed il Richmond sta per giungere al termine. Declan Lowney, alla regia, Brendan Hunt e Jason Sudeikis, alla sceneggiatura, confezionano uno degli episodio migliori, non solo della terza stagione. Uno sicuramente tra i più emozionanti, nonostante arrivi in maniera un po’ inaspettata, dopo un sali e scendi continuo lungo questa terza parte della serie Apple TV+. Di seguito la trama e la recensione dell’undicesima puntata.
La trama del 11° episodio della 3° stagione
L’episodio si apre con l’arrivo inaspettato a Londra di Dotti (Becky Ann Baker), la madre di Ted (Jason Sudeikis), ma la sua presenza provoca parecchia ansia nel figlio. L’allenatore del Richmond non può far altro che portarla con se a lavoro. La donna, però, fa subito colpo sulla squadra, lo staff e sui tifosi presso il classico pub. Il fatto che si percepisca un profondo “non detto” pervade lungo tutto l’episodio e sul finale avviene un confronto tra i due: Ted le fa notare quanto le sia mancato il suo supporto dopo la perdita del padre e lei, dopo essersi scusata, gli fa capire quanto lui ora manchi ad Henry, suo figlio.
Nathan (Nick Mohammed), invece, inizia a lavorare al Taste of Athens, il ristorante dove lavora ed ha conosciuto Jade (Edyta Budnik), la sua ragazza. Questo, però, non è il suo posto e, infatti, Will (Charlie Hiscock) ed i giocatori del Richmond tentano di convincerlo a tornare in squadra, ma il “ragazzo prestigio” non riesce ad accettare l’offerta una volta scoperto che è una richiesta sconosciuta a Ted. Per questo motivo Jade interviene e convince il loro capo a licenziare Nate, così da renderlo ancora più libero di scegliere i Greyhounds. In realtà l’unico che non vuole per nessun motivo riappacificarsi con Nathan è coach Beard (Brendan Hunt), il quale, una volta convinto da Ted, concede una seconda possibilità al ragazzo.
Il Richmond, dopo una serie di 15 vittorie consecutive, si sposta a Manchester pronto a giocarsi gran parte del titolo della Premier League contro gli storici rivali del Manchester City guidati da Pep Guardiola. Prima della partita Jamie (Phil Dunster), molto turbato dall’imminente trasferta nella città da cui proviene e dove è cresciuto, decide di passare a trovare sua madre, assieme a Roy (Brett Goldstein) e Keeley (Juno Temple), i quali preoccupati per lui l’hanno seguito tra i sobborghi di Manchester. Un incontro che finisce per spronare la giovane stella del Richmond, anche perché l’accoglienza allo stadio non è delle migliori. Il match è combattuto dall’inizio alla fine, Tartt è continuamente vessato dagli avversari e finisce fuori temporaneamente per infortunio. Ted, ne approfitta subito e, nel tentativo di aiutare il suo numero 9, gli suggerisce di perdonare una volta per tutte il padre. Il risultato? Un’importantissima vittoria per il Richmond che scatena gli applausi di tutto lo stadio, anche del padre di Jamie, che guarda la partita da una struttura di riabilitazione.

“Ehi, papà è un po’ che non ci sentiamo. Spero che tu stia bene.”
Cit. Jamie Tartt (Phil Dunster)
La recensione di Ted Lasso: “Mammanchester City”
Finalmente, dopo diversi episodio dal ritmo e dalla struttura altalenante, il pubblico si ritrova di fronte probabilmente ad uno degli episodi migliori, non solo della terza stagione, ma dell’intera serie tv. Fino ad oggi, in questa nuova terza parte di questo lungo viaggio, mai nessuna puntata è riuscita ad ottenere un risultato di così grande valore su più fronti: la messa in scena restituisce quella spensieratezza tanto dedita ai personaggi, il ritmo è quello giusto e lascia lo spazio ed il tempo di approfondire e trattare ogni singola storia, infine, la scrittura trae dal racconto delle parti e sequenze davvero emozionanti, come non accadeva dalla seconda stagione per questa serie tv. “Mammanchester City”, difatti, ha ricevuto più di una recensione positiva poiché riesce a dare una quadra all’intera stagione, senza perdere il focus ed il flusso che da sempre contraddistingue questa splendida opera televisiva: dalla storia ai suoi incredibili personaggi ricchi di sfaccettature e sfumature differenti, ma allo stesso tempo simili e, quindi, capaci di potersi relazione e confrontare con gli altri.
Ogni personaggio, come sottolineato fin dal primo articolo della rassegna, affronta un personalissimo percorso ed, arrivati a questo punto della storia, ora non possono far altro che cominciare a porre la parola fine sul loro viaggio, almeno per quello che lo spettatore può gustarsi sul piccolo schermo. Ovviamente, una volta finita la stagione le vite di questi personaggi continueranno nell’immaginario del pubblico, ma se c’è una cosa in particolare che dovrà portare in scena l’ultimo e definitivo episodio è un degno finale, una chiusura che dia il proprio spazio e la propria conclusione a tutti, dal protagonista al personaggio meno presente e di contorno. Una caratteristica che rappresenta da sempre un punto di forza della serie televisiva, ma che è venuto meno a volte durante queste tre stagioni. Il livello qualitativo è sempre alto, ma finalmente si è raggiunto un apice significativo. Una scelta dettata anche dalle stesse parole di Ted che, sul finire dell’episodio, si rivolge a Rebecca (Hannah Waddingham), la proprietaria del club, dicendole che ha una notizia importante da darle, il pubblico non può che intuire, anche se la risposta e la verità si avrà solo con la successiva puntata finale.

“Hai ragione Ted, c’è una cosa che devo dirti. Manchi molto a tuo figlio.”
Cit. Dotti (Becky Ann Baker)
Ad un passo dalla fine di un percorso di vita
Dubbi e perplessità questa volta non persistono, l’undicesimo episodio della terza stagione di “Ted Lasso” è quell’eccezione che conferma ancor una volta la potenza di questa serie televisiva che si meriterebbe un riscontro più vasto, peccato che, trovandosi su una piattaforma poco appetibile al grande pubblico, non riesca a raggiungere quella popolarità necessaria che le permetterebbe una più che giusta consacrazione. Questo non toglie che alla fine il prodotto non fa altro che regalare ai suoi spettatori un’altra puntata da brividi, non di paura, ma di pura emozione. Impossibile non lasciar scappare nemmeno una lacrimuccia durante alcune scene tra le più intese di questa puntata e della stagione. L’intento non è comunque questo, l’obiettivo in realtà è molto più profondo e legato da un unico grande tema: la crescita, un aspetto osservato da più direzioni e punti di vista.
Se Apple TV+ viene spesso elogiata, nonostante un ristretto seguito popolare, il motivo è senza ombra di dubbio grazie ad opere di questo livello. Manca solo il finale, le aspettative sono alte, ma la possibilità di trovarsi nuovamente di fronte a qualcosa di grandioso pervade la mente di ogni singolo spettatore e amante di questa serie tv. “Ted Lasso” è una delle migliori in generale, nonostante manchi l’ultimo determinate tassello e nonostante resti un prodotto classificabile sia nella commedia sia nel dramma. L’equilibrio è la risposta, l’estrema leggerezza e spensieratezza che pervade ogni singolo momento e ogni singola storia che finisce per coinvolgere ed emozionare.