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Recensione – The Avengers, il primo crossover MCU diretto da Joss Whedon

A soli quattro anni di distanza dal debutto con Iron Man, il Marvel Cinematic Universe pone il primo tassello del suo grande e grosso puzzle chiudendo la Fase Uno con il crossover per eccellenza: I Vendicatori. Ecco la recensione di The Avengers del 2012 diretto da Joss Whedon.

La trama di The Avengers

Il direttore dello S.H.I.E.L.D. Nick Fury (Samuel L. Jackson), con la collaborazione del dottor Erik Selvig (Stellan Skarsgard), sta studiando le potenzialità del Tesseract: un artefatto alieno a forma di cubo su cui l’Hydra, durante la Seconda Guerra Mondiale, stava conducendo degli esperimenti per creare armi di distruzioni di massa. Durante un test, si palesa il Dio Asgardiano Loki (Tom Hiddleston) che riesce nell’impresa di rubare il Tesseract allo scopo di poter aprire un portale per invadere la Terra con un esercito di Chitauri, con l’intento di conquistare il pianeta soggiogandolo al suo volere. 


Fury, intenzionato a recuperare il cubo a qualsiasi costo, invia gli agenti Romanoff (Scarlett Johansson) e Coulson (Clark Gregg) a recuperare un gruppo di potenziali supereroi per poter dare il via al progetto Vendicatori: una squadra di individui eccezionali in grado di poter vincere battaglie insostenibili agli esseri umani normali.

La recensione di The Avengers

L’apice della cosiddetta Fase Uno arriva come un fulmine a ciel sereno con una delle idee editoriali più ambiziose di sempre. Dopo aver introdotto ben quattro supereroi con altrettanti quattro film solisti (più il sequel Iron Man 2), nel 2012 il mastermind dei Marvel Studios Kevin Feige segue le orme di Stan Lee e Jack Kirby che nel 1963 lanciarono nei fumetti il primo crossover fumettistico di casa Marvel: i Vendicatori. Un progetto pretenzioso e, cinematograficamente parlando, unico nel suo genere; The Avengers, scritto e diretto da Joss Whedon è un tripudio di effetti visivi al servizio di una storia coerente e perfettamente bilanciata, “come tutto dovrebbe essere” direbbe qualcuno.


Il sesto film del Marvel Cinematic Universe, nonostante i collegamenti inevitabili con le opere precedenti, è un prodotto che riesce tranquillamente a reggersi sulle proprie gambe coadiuvato da un cast a dir poco titanico, sapientemente orchestrato da un regista che riesce a gestire, in maniera a dir poco perfetta, l’ego smisurato dei tanti caratteristi di cui il film è infarcito. A farla da padrone, tra tutti, è ovviamente l’Iron Man di Robert Downey Jr, vero e proprio mattatore del film, ma sarebbe ingiusto attribuire il successo di un prodotto del genere alle sole spalle metalliche del supereroe tecnologico lanciato da Jon Favreau nel 2008.  Tutti i membri degli Avengers sono perfettamente caratterizzati ed ognuno di loro ha lo screentime necessario, con svariati momenti di gloria personali in queste due ore e mezza al fulmicotone. A partire dall’introduzione di Mark Ruffalo (al posto dell’uscente Edward Norton) nei panni di Bruce Banner/Hulk, passando per il Dio del Tuono Thor (Chris Hemsworth), al supersoldato Steve Rogers (Chris Evans) fino alla new entry Occhio di Falco (Jeremy Renner): l’intero cast è, metaforicamente parlando, il meccanismo ben oliato di una bomba pronta ad esplodere.


Le interazioni del gruppo, con scambi di battute e punti di vista differenti, sono gestiti alla grande da un Joss Whedon in stato di grazia: l’autore di Buffy – L’ammazzavampiri riesce nella titanica impresa di saper dirigere delle primedonne assolutamente egocentriche, alternando momenti seriosi al limite della tensione (e del dramma) con gag intelligenti e mai invasive. Sarebbe ingeneroso, tuttavia, relegare il successo di The Avengers alla sola scrittura dei personaggi, per quanto importante. Whedon gestisce bene anche il ritmo dell’azione con una regia pulita ed essenziale, impostando il tono della messa in scena in maniera quasi televisiva, senza mai perdere la bussola e riuscendo a non strafare tenendo sempre in totale controllo la situazione. In questo modo le sequenze action risultano fruibili e deliziosamente coinvolgenti, sia che si tratti di scazzottate tra supereroi (i confronti Thor vs Iron Man e Thor vs Hulk su tutti) o della mega battaglia finale a New York, venticinque minuti di pura follia dove viene mostrata la potenza dei Chitauri di Loki contro i Vendicatori, ultimo baluardo contro la caduta della Grande Mela. Un tripudio di effetti visivi in una CGI tutt’oggi convincente, accompagnata saggiamente dall’ormai iconica colonna sonora di Alan Silvestri, che dopo aver lavorato alle musiche di Captain America: Il primo Vendicatore, ritorna nel Marvel Cinematic Universe con uno dei main theme più iconici dell’intero franchise.

Dove vedere The Avengers in streaming

Kevin Feige e soci calano l’asso e concludono la Fase Uno del MCU vincendo in maniera netta. The Avengers è un crossover ambizioso ed editorialmente perfetto, che fa della semplicità la sua arma principale: Joss Whedon riesce nell’ardua impresa di trasporre su celluloide un gruppo di personaggi completamente diversi tra loro in maniera fluida e coerente in un cinecomic fracassone unico nel suo genere. Il sesto film dell’universo condiviso di casa Marvel è una gioia per gli occhi, divertente al punto giusto e drammatico quanto basta: un autentico punto di partenza per tutte le fasi future del MCU, i Vendicatori, in due ore e mezza di visione, gettano le basi per svariate tematiche cosmiche (la post-credit è indicativa a riguardo) spianando la strada alla successiva Guerra dell’Infinito che vedrà coinvolto il supergruppo negli anni a venire. The Avengers, insieme al resto del Marvel Cinematic Universe, è disponibile nel catalogo di Disney+.

Voto:
5/5
Andrea Barone
4.5/5
Andrea Boggione
5/5
Christian D'Avanzo
4/5
Gabriele Maccauro
3.5/5
Alessio Minorenti
4/5
Paola Perri
3.5/5
Vittorio Pigini
4/5
Bruno Santini
4/5
Giovanni Urgnani
4.5/5
Riccardo Marchese
3/5
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