Articolo pubblicato il 4 Gennaio 2024 da Gabriele Maccauro
Nuovo appuntamento con l’approfondimento sulle piattaforme streaming, una rubrica che ha l’obiettivo di consigliare, non recensire, 5 film a prescindere dal loro genere, dalla loro durata o dall’anno di uscita con un nuovo articolo ogni settimana, ciascuno inerente una diversa piattaforma. Questa settimana è il turno di Mubi. Di seguito, ecco i 5 titoli di giugno 2023.
I Segreti di Brokeback Mountain – Ang Lee (2005)
Tratto dall’omonimo racconto di Annie Proulx, pubblicato sul The New Yorker nel 1997 e pubblicato, successivamente, nella raccolta Close Range: Wyoming Stories del 1999, I Segreti di Brokeback Mountain è uno dei più grandi successi della carriera di Ang Lee, che fu presentato in anteprima alla 62esima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia – dove vinse il premio più ambito, ovvero il Leone d’Oro – e che in seguito arrivò anche agli Oscar dove, ai 78esimi Academy Awards, ottenne 8 candidature e vinse la statuetta per Miglior Film e Migliore Sceneggiatura Non Originale.
Si tratta di un vero e proprio successo, sotto tutti i punti di vista: oltre ai premi, il film ha incassato oltre 178 milioni in tutto il mondo – a fronte di un budget di soli 14 milioni – ed è stato amato da pubblico e critica, grazie soprattutto all’interpretazione dei suoi due protagonisti, Heath Ledger e Jake Gyllenhaal, alle prese con un grande amore dai risvolti drammatici, ambientato nel Wyoming. Un film da vedere assolutamente e diretto da un regista eccezionale e da riscoprire, che in patria ha realizzato delle opere meravigliose come Mangiare Bere Uomo Donna, ma che è stato anche bravissimo ad affermarsi in occidente, vincendo più volte agli Oscar (I Segreti di Brokeback Mountain, Vita di Pi ma anche La Tigre e il Dragone), come anche a Venezia (I Segreti di Brokeback Mountain, Lussuria) e Berlino (Il Banchetto di Nozze, Ragione e Sentimento).

Crimes of the Future – David Cronenberg (1970)
Prima del Crimes of the Future del 2022 con Viggo Mortensen, Léa Seydoux e Kristen Stewart, David Cronenberg aveva già diretto un film dallo stesso titolo, opera però completamente diversa (quello del 2022 non è un Remake) sia come tematiche che come realizzazione. Il Crimes of the Future del 1970 è infatti il secondo lungometraggio del regista canadese, un film privo di dialoghi – vi è solamente una voce narrante che racconta ciò che accade – ed è ambientato nel 1997. C’è chi dice che sia un capolavoro, chi invece non sa neanche della sua esistenza: la verità è che Crimes of the Future è un’opera estremamente difettosa, imperfetta, che soffre di tutti gli errori delle opere prime o seconde, facilmente riscontrabili all’inizio della carriera di tantissimi autori, in primis per quanto riguarda la lentezza.
David Cronenberg non è però un regista qualsiasi, ma un genio ed uno dei più grandi autori dell’intera storia del cinema e, nonostante ciò che è stato appena detto, in Crimes of the Future si possono già trovare moltissimi elementi che diventeranno cardine del suo cinema e, nonostante non sia eccezionale, è molto interessante vederlo per comprendere al 100% l’evoluzione che egli ha portato avanti fino ad oggi. Un film di soli 70 minuti che ogni appassionato deve vedere e che adesso, con la sua presenza nel catalogo di Mubi, può fare.

La Notte – Michelangelo Antonioni (1961)
Presentato in anteprima all’11esima edizione del Festival Internazionale del Cinema di Berlino, La Notte è uno dei più grandi film mai realizzati da Michelangelo Antonioni, nonché un caposaldo del cinema italiano – che, ai tempi, faticava a sbagliarne uno – e mondiale, apprezzato ed elogiato da personalità illustri come Alberto Moravia, Pier Paolo Pasolini e Stanley Kubrick. Il film inizialmente doveva raccontare la storia di ben sette coppie, ma Antonioni cambiò drasticamente idea, riducendo il racconto ad una sola coppia, ovvero quella interpretata in maniera magistrale da Marcello Mastroianni e Monica Vitti, due mostri sacri del cinema italiano e non.
Si tratta dunque di un capolavoro assoluto, un vanto per il cinema italiano sotto ogni punto di vista: dalle interpretazioni dei suoi protagonisti alla scrittura, dalla fotografia alla messa in scena, dal modo in cui tratta l’alienazione dell’uomo nella società al suo stesso disagio esistenziale, La Notte è un pilastro del nostro cinema e della filmografia di Michelangelo Antonioni, autore che ha influenzato tantissimi registi – da Wong Kar-wai a Wim Wenders, da Jean-Luc Godard a Kim Ki-duk – ma che oggi, con il passare degli anni, sembra stia iniziando ad essere dimenticato. Quale occasione migliore per riscoprirlo se non quella di vedere La Notte, grazie alla sua presenza nel catalogo di Mubi.

Swimming Pool – Francois Ozon (2003)
Presentato in anteprima alla 56esima edizione del Festival di Cannes, Swimming Pool è forse il film più noto di Francois Ozon, un’opera che riprende in modo evidente La Piscina di Jacques Demy con Alain Delon e Romy Schneider ma senza copiarlo, bensì omaggiandolo, come fatto anche con Rainer Werner Fassbinder con opere come Gocce d’Acqua su Pietre Roventi ed il recente Peter Von Kant. Francois Ozon si conferma un grande regista, un autore estremamente intelligente ed interessante come si può evincere in ogni suo singolo film ma anche un autore mainstream, che abbraccia ogni tipo di spettatore e che riesce ad affermarsi, grazie anche al circuito dei Festival internazionali, anche fuori dalla Francia.
Swimming Pool è un thriller a tinte erotiche con una bravissima Ludivine Sagnier – premiata come Miglior Attrice agli European Film Awards – e la solita, maestosa, Charlotte Rampling. Si tratta di un film, come detto, adatto ad ogni tipo di spettatore, il cui fattore thriller terrà certamente col fiato sospeso fino alla sua risoluzione finale. Un ottimo film, da recuperare su Mubi.

I Figli del Fiume Giallo – Jia Zhangke (2018)
Presentato in anteprima alla 71esima edizione del Festival di Cannes, I Figli del Fiume Giallo – che soffre la traduzione italiana, visto il meraviglioso titolo internazionale, ovvero Ash is the Purest White – è l’ultimo lungometraggio di Jia Zhangke, che dal 2018 ha poi diretto solamente il documentario Swimming Out Till the Sea Turns Blue. Si tratta di un autore clamoroso, noto più che altro all’interno dei Festival internazionali e tra i cinefili più incalliti, che meriterebbe però di essere scoperto da tutti visto che, a livello di tematiche, è tutt’altro che elitario ed anzi, opere come Still Life o Il Tocco del Peccato sono alla portata di chiunque.
Jia Zhangke infatti, oltre ad un livello tecnico clamoroso – dalla regia alla fotografia, tutto è perfetto ed a servizio della storia che si vuole raccontare – ha il pregio di dar vita ad opere estremamente stratificate, dunque lo spettatore può rimanere in superficie e godersi i panorami stupendi e la storia dei protagonisti delle sue pellicole, come anche andare più in profondità, dove egli narra il suo pensiero sull’uomo e la sua condizione all’interno della società, sul mondo del lavoro e sull’inesorabile scorrere del tempo. I Figli del Fiume Giallo è l’apice della sua carriera da regista, un film di 136 minuti interpretato da Liao Fan e da sua moglie Zhao Tao, che potrà sembrare respingente per uno spettatore non particolarmente avvezzo, ma che si troverà davanti un film che invece è capace di sorprendere in ogni scena. È un film d’amore, un thriller, un gangster movie, un dramma sentimentale: in I Figli del Fiume Giallo c’è tutto e, grazie alla sua presenza nel catalogo di Mubi, ora tutti posso recuperarlo e scoprire un autore enorme come Jia Zhangke.
