Spider-Man: Across the Spider-Verse di nuovo in testa al box office, è il successo dell’estate?

Spider-Man: Across The Spider-Verse: Sony invia una nuova versione al cinema per correggere i problemi di audio

Articolo pubblicato il 28 Giugno 2023 da Bruno Santini

In un’estate 2023 estremamente travagliata e che si sta risolvendo in flop clamorosi per diverse case di produzione vi è un solo vero vincitore incontrastato. Una pellicola che è stata in grado di mettere in fila tutta una serie di elementi essenziali nel panorama attuale per raggiungere il successo e che intersecano fattori produttivi e narrativi. L’opera in questione è chiaramente Spider-Man: Across the Spider-Verse e nel resto dell’articolo si cercherà di analizzare le ragioni dietro al suo grande successo.

Perchè Spider-man: Across the Spider-Verse è un successo?

Le ragioni dietro la buona riuscita di Spider-Man: Across the Spider-Verse sono innumerevoli eppure il primo merito è tanto evidente quanto banale. In un’estate nella quale, per un motivo o per un altro, tantissime pellicole hanno finito per sforare il proprio budget il film Sony è riuscito a mantenere i costi intorno ai 100 milioni di dollari, equiparando sostanzialmente quelli del primo capitolo. Questo è dovuto all’ottima idea avuta dai produttori di spezzettare la storia in due, dimezzando i costi e raddoppiando gli incassi. La scommessa che è stata compiuta infatti non è stata relativa a eventuali cammei o easter egg o ancora a elementi extra-narrativi (come avvenuto nel fallimentare The Flash) quanto più al gradimento del pubblico della prima pellicola. In un’industria nella quale vengono messi in produzione sequel tra i più insensati e disparati e in cui pullulano goffi rilanci di universi narrativi (vedasi in tal senso Transformers: il risveglio) questa seconda pellicola sull’uomo ragno ha creduto nella propria qualità artistica e nella capacità di far affezionare un pubblico sempre più vasto alla storia che veniva raccontata.


In tal senso la tecnica d’animazione è un punto nevralgico della questione. Il film infatti potrebbe non solo aver fatto le sue fortune ma anche quelle di diverse pellicole (se non di un intero filone) che si apprestano a uscire. Non è questa la sede per soffermarsi sul perché la tecnica di Spider-Man: Across the Spider-Verse abbia fatto compiere un balzo notevole a tutto il settore dell’animazione, ma basti pensare che già Il Gatto con gli Stivali: L’ultimo Desiderio è stato uno dei film ad adottare questo metodo, ottenendo ottimi risultati al box office e chissà che il nuovo film sulle tartarughe ninja non possa andare a rimpolpare questa lista di successi quest’autunno. In un periodo in cui l’animazione è in crisi dunque Spider-man: across the spider-verse assume un’importanza sistemica, in grado di influenzare l’intera industria.


Altro merito indiscusso del film è quello di riuscire a fondere più sapientemente degli ultimi film Marvel o DCEU la figura del supereroe con una storia multiversale. I passaggi compiuti dal film infatti non sono cervellotici o confusi e la narrazione favorisce sia un pubblico di giovani che uno più attempato finendo per appassionare in modo molto simile a quanto fatto da molti film Pixar degli ultimi 20 anni. Chissà che anche la casa di produzione sotto l’egida della Disney non finisca per anch’essa per adottare la tecnica inaugurata da queste due pellicole Sony, trovandosi per la prima volta nella sua storia inseguire invece che a dettare il passo. D’altronde i numeri al box office della pellicola parlano in modo piuttosto eloquente: 562 milioni in tutto il mondo, 316 negli USA in cui torna primo nonostante la concorrenza agguerrita a 4 settimane dall’uscita, proiettandosi verso i 400 milioni domestic che lo metterebbero alle spalle solo di Super Mario Bros: the movie, a proposito di crisi dell’animazione.

Online il nuovo trailer di Asteroid city di Wes Anderson, da settembre nei cinema italiani.

Quanto ha guadagnato Asteroid City al suo primo weekend negli USA?

In una settimana di teniture piuttosto regolari spiccano due dati: il secondo weekend disastroso di The Flash e il buon esordio di Asteroid City, ultima pellicola diretta da Wes Anderson e presentata all’ultimo festival di Cannes. Il film diretto da Andy Muschietti riesce a infrangere l’ennesimo record negativo e perde il 72% nel suo secondo fine settimana (ai livelli di Morbius per intendersi) segnando il peggior calo percentuale del disgraziato DCEU che sta completando nel suo 2023 la sua disgraziata e penosa via crucis verso la sua definitiva estinzione. Ciò che è peggio tuttavia è che diversi insider stimano come le perdite di The Flash possano oltrepassare di gran lunga i 200 milioni, in tal caso sarebbe stato meglio per la Warner rilasciare il film in streaming, minimizzando i guadagni ma anche nettamente i costi di promozione. Insomma un altro disastro su tutta la linea per uno dei meno profittevoli universi cinematografici di sempre. 212 milioni in tutto il mondo a fronte di un budget di 200 con scarse possibilità di raggiungere i 300 a fine corsa.

 

Per quanto riguarda Wes Anderson invece ci si trova di fronte a uno dei rari casi in questo post-pandemia in cui l’espansione in oltre mille sale di un film d’autore è risultata in un incasso soddisfacente. In questo caso specifico tuttavia è ancora presto per parlare di un successo in quanto da sempre le pellicole di questo regista hanno fatto del passa parole e delle lunghe gambe al box office le chiavi del loro successo. Seppur dunque è difficile pronosticare quale sarà la riuscita del film i primi segnali sono incoraggianti, infatti solo in due casi nella carriera di Wes Anderson i film da lui diretti hanno superato gli 8 milioni in un solo weekend a seguito di un’espansione ovvero Grand Budapest Hotel e The Royal Tenenbaum, i suoi più grandi successi al botteghino entrambi in grado di sfondare il muro dei 50 milioni in patria. Anche senza raggiungere tale cifra il film potrebbe risultare in una operazione riuscita, magari raggiungendo a livello globale almeno 70 milioni

 

I risultati al box office di Una fidanzata in affitto

 

Piccola nota a latere per Una fidanzata in affitto, commedia che ha esordito a livello globale con 26 milioni e che dimostra come per contrastare il desolante panorama del box office legato alle commedie negli ultimi anni un buon antidoto sia quello di far capitanare il cast da una star riconosciuta, cosa che Jennifer Lawrence nonostante la sua quasi decennale latitanza dal grande schermo si può ancora considerare.