Articolo pubblicato il 30 Giugno 2023 da Christian D'Avanzo
Better Call Saul è una serie televisiva ideata da Vince Gilligan, già ideatore di Breaking Bad, e Peter Gould. La serie è stata trasmessa a partire dall’8 febbraio 2015 fino al 15 agosto 2022, giorno in cui si è conclusa la sesta ed ultima stagione. Mandata in onda in televisione via cavo AMC, oggi è disponibile integralmente su Netflix che ne ha acquisito i diritti. La serie TV in questione, nasce come spin-off di Breaking Bad ma ne diventa contemporaneamente prequel e sequel, acquisendo anche un certo successo di critica e di pubblico. In totale, Better Call Saul è composta da 63 episodi: ma quali sono i migliori?
Ecco quali sono i migliori episodi di Better Call Saul
Bob Odenkirk nei panni dell’avvocato Jimmy McGill/Saul Goodman è perfettamente calato, nonostante non gli sia mai stato ufficialmente riconosciuto alcun premio, per lo sdegno dei fan accresciuto di stagione in stagione. Si tratta di una serie TV che è riuscita ad esplorare personaggi già noti da Breaking Bad, ma nello stesso tempo ne ha inseriti altri capaci di entrare fin da subito nelle grazie degli spettatori. Data l’altissima qualità, praticamente una costante per tutte le stagioni, è opportuno fare una selezione sul meglio del meglio: a tale scopo, ecco quali sono i migliori episodi di Better Call Saul.
E1 S1: Uno
L’incipit di Better Call Saul è un esempio folgorante di come mettere in scena una presentazione delle situazioni e del protagonista, nonché dei comprimari. Attraverso l’espediente narrativo della malattia fisica di Chuck, fratello di Jimmy, qui ancora chiamato così, luci ed ombre diventano essenziali sia in senso corporeo che dal punto di vista estetico/simbolico. L’identità di Jim/Saul viene sin da subito contrassegnata da dettagli e vicende significative, e la contraddizione tra le due personalità insite in un solo uomo diventano evidenti per il contrasto tra l’avvocato che si è messo il passato travagliato alle spalle seguendo la retta via, e l’avvocato che sfrutta l’arte della persuasione per motivi egoistici.
E1 S6: Poliziotti
Finalmente entra in gioco un personaggio storico di Breaking Bad quale è Mike Ehrmantraut. Qui con una tensione e una drammatica tra i picchi della prima stagione, si raccontano le origini per filo e per segno del protagonista “occasionale”, cogliendo l’occasione per un filler da incorniciare. Il finale sottolinea la capacità di alternare sia registicamente che emotivamente l’empatia e il distacco, che spesso sembrano contraddistinguere Mike anche in BB; la corruzione piega chiunque, e in un vortice esistenzialista dotato di un pessimismo cosmico, lo spettatore riesce a compatire e ad abbracciare “nonno” Mike.
E4 S2: Senza Guanti
Tra i migliori episodi di Better Call Saul ci rientra assolutamente il quarto della seconda stagione. Dopo una serie di momenti in cui si vede Jimmy alle prese con la “retta via”, la sua natura ingenua ma al contempo in buona fede lascia perfettamente comprendere i motivi delle difficoltà provate dalle persone accanto a lui. Il suo intento di girare uno spot per la Davis & Main è un chiaro segnale: è un uomo capace di vendersi e di vendere (anche un caso giuridico), ma non riesce ad autolimitarsi, tanto meno a seguire delle regole circoscritte.
Questo è l’episodio clou dove gli spettatori comprendono finalmente chi è davvero Jim, un uomo ricco di risorse che tende all’autodistruzione mettendo a rischio chi gli è vicino. Parallelamente c’è la storia di Mike, il quale per certi tratti ricorda il destino di Walter White in Breaking Bad, poiché entrambi vogliono fare soldi per coloro che amano (anche se Walt si rivela non essere così). Lo spirito di sacrificio e la conseguente dedizione mostrano un’identità sofferente quanto costantemente lucida e razionale; Mike è un personaggio emblematico in tal senso. L’approccio nella sequenza madre con Tuco, è ricco di pathos e rende quest’incontro alquanto memorabile.
E10 S2: Klick
Il finale della seconda stagione presenta uno dei migliori episodi di tutta la serie TV. Oltre al crescere costante e graduale della tensione con qualche momento di pausa per tornare a respirare, la potenza di questo episodio sta nel come è veicolato il contrasto e l’ambiguità morale tra i personaggi. Infatti, in apertura viene mostrato Chuck che omette a Jimmy un dettaglio fondamentale riguardo la morte della madre, ovvero le sue ultime parole: ha cercato Jim nonostante non fosse presente, poiché allontanatosi per prendere da mangiare.
La prima ambiguità sta tutta qui: Jimmy è colpevole per essersi allontanato nel momento del bisogno, oppure Chuck ha nascosto qualcosa di essenziale? Va considerato il fatto che si fosse sentito tremendamente ferito dalla madre, e la sua sofferenza la si è avvertita dallo sguardo. Questa particolarità viene riportata per tutto l’episodio, siccome lo scontro psicologico (e legale) tra i due fratelli è un chiaro protagonista del finale di stagione. Ciò si ricollega alla questione della Mesa Verde e quel cambio data effettuato da Jim, a seguito dell’azione non troppo corretta di Chuck (secondo il futuro Saul Goodman) che ha soffiato il primo e più importante cliente a Kim. Anche in questo caso, come si fa a stabilire chi ha agito nella ragione e chi nel torto?
Parallelamente agisce Mike intenzionato a vendicarsi dell’estorsione di Hector Salamanca, in una sequenza mozzafiato dove il rumore del clacson è motivo di vero e proprio terrore; anche in questo caso, la moralità di Mike è ambigua, essendo lui una persona che ha sempre voluto evitare di uccidere. Il terrore, d’altronde, lo si legge negli occhi di Chuck nel piano sequenza statico in ospedale, mostrando allo spettatore l’essenza di questo episodio: in cuor proprio, si crede che il personaggio stia ricevendo quel che si merita oppure è un’ingiustizia?
E5 S3: Imbroglio
Uno degli episodi clou, che merita di essere sicuramente menzionato tra i migliori episodi di Better Call Saul perché può essere tracciato come il vero e proprio battesimo per l’omonimo avvocato. La disperazione getta nel baratro sia Jimmy che Chuck, ed entrambi, durante il lasso temporale che precede la chiusura del processo, nonché quella nel momento in cui ciò avviene, dimostrano realmente chi sono. Le conseguenze da questo punto in poi diventano la realtà alla quale si assisterà, ragion per cui il dibattito verbale e psicologico in tribunale è un esempio di gestione del ritmo, con tempi serrati e inquadrature alternate tra le più strette sul volto dei personaggi protagonisti e quelle poco più larghe per mostrare anche le reazioni facciali dei personaggi secondari.
I tempi serrati, i dialoghi ed il montaggio sincopato sono elementi concreti a svelare l’essenza di ciascuno di loro: Chuck è ricco di risentimento verso il fratello, e quando perde la pazienza lo dimostra; Jimmy è un prestigiatore nato, un oratore che distorce gli eventi in una maniera così persuasiva da rendere il suo punto di vista oggettivo. L’imbroglio è relativo all’inserimento di una batteria nel taschino della giacca di Chuck, per ordine e ingegno di Jim, che dimostra così alla corte i segni di un uomo ancora abbattuto mentalmente dal suo divorzio.
E8 S3: Passo Falso
Mentre Jimmy riprende in maniera subdola i contatti con le sue ex clienti della Sandpiper, questo episodio merita di finire in classifica per la particolare intensità con la quale la trama riguardante Mike e Nacho avanza. La tensione psicologica comincia a salire vertiginosamente, consci di come tale mina esploderà più avanti, anche collegandosi agli eventi di Breaking Bad. Il momento in cui Nacho deve effettuare il cambio di pillole per far fuori Don Hector è semplicemente elettrizzante per come viene diluito nel corso di questo ottavo episodio della terza stagione. Mike nel frattempo sigla un accordo segreto con Gustavo Fring, e le linee della narrazione iniziano a intersecarsi.
E7 S4: Qualcosa di stupido
Uno degli episodi più interessanti sin dall’incipit, dove il montaggio sottolinea in pochi minuti la graduale separazione tra Jimmy e Kim, a dimostrare un lento spegnersi dei sentimenti e un sempre maggiore disinteresse tra loro. Lo split screen serve proprio a mostrare le azioni dei due personaggi con qualche particolare aggiuntiva a caricare di significato ciò che si sta osservando: la luce spenta a destra all’inizio (lato di Jimmy), viene ripresa nel finale della sequenza, quando la luce si offusca a sinistra (lato di Kim).
I protagonisti dell’incipit vengono inquadrati prima simmetricamente per evidenziare il loro stesso modo di agire, ma pian piano le inquadrature si distaccano durante le giornate tipo mostrate più volte, fino ad arrivare a notare un piano inclinato e a ottenere un vero e proprio specchio tra le due riprese. Una volta che l’episodio entra nel vivo, con la tecnica del mockumentary si vede Jim, ormai Saul, il quale parla dei suoi nuovi obiettivi alla videocamera, ma in realtà si scopre essere una soggettiva di Huell, personaggio fulcro del finale del lento ma carico finale di stagione.
Jimmy è un venditore di cellulari anonimi, ma è proprio dall’anonimato che tenta di fuoriuscire: tra malavita e vendetta, ormai il suo lato da “Scivolone” primeggia pur di cercare scorciatoie per raggiungere il suo scopo. Quando lui e Kim stipulano una collaborazione per aiutare Huell, che è finito per sbaglio nei guai con la legge nel frattempo, in realtà sembrano essere in continuità con quanto accaduto con Chuck in tribunale. Tali sensazioni potrebbero portare alla rottura definitiva tra Jim e Kim, ma in realtà non sarà così. Parallelamente Don Hector si risveglia in ospedale, ed è esattamente nelle condizioni con cui gli spettatori lo avevano conosciuto in Breaking Bad.
E9 S4: Auf wiedersehen
In continuità con questo lento ma avvincente finale di stagione, questo episodio è potente nella sua riflessione. Infatti, si prosegue con la trasformazione-regresso di Jimmy in Saul Goodman, che pur di riprendersi la licenza negatagli a causa della sua poca sincerità (non ha citato Chuck durante il colloquio), finge di essere disperato ad un anno dalla morte del fratello avvocato. In combutta con una Kim affascinata e attratta da Jimmy Scivolone, si appoggia alla bara di Chuck, che prima di allora non aveva mai visitato; lo scopo è farsi notare dagli altri avvocati per spargere la voce.
Il focus di questo episodio, d’altronde, è proprio la vicinanza che c’è tra le persone e gli obiettivi egoistici talvolta “tossici”, pericolosi, ma anche molto dolci a loro modo. Jim e Kim, come da incipit, sono diventati quasi dei supereroi, ma stanno ancora esplorando i confini entro i quali possono e vogliono agire; Werner Ziegler pensa costantemente a sua moglie e vuole andare a trovarla, ma questo potrebbe creargli non pochi problemi, anche perché sembra stia parlando più del dovuto; Lalo Salamanca va a trovare suo zio Hector, e sembra intenzionato a raccoglierne l’eredità entrando solo ora in scena, guarda caso. Il valzer dei sentimenti è appeso a un filo, ed i quesiti a riguardo non mancano; ma d’altronde, “cos’è la legge per te”?
E10 S4: Vincitore
La tensione implode ed esplode nel finale della quarta stagione, il quale merita sicuramente di essere citato come uno dei migliori episodi di Better Call Saul. Il caporeparto Ziegler lascia istruzioni alla sua squadra e parte per incontrare sua moglie, ma Fring non può accettarlo e Mike comincia a cercare il tedesco in giro per la città; nel frattempo, Michael deve anche disfarsi di un’inattesa compagnia, ovvero Lalo Salamanca. La tensione viene ben dissipata lungo l’episodio, anche con dei dialoghi crudi e realistici tra Jim e Kim.
Nulla è fuori posto, e ogni cosa cerca di raggiungere il suo posto consequenzialmente alle scelte effettuate. Mike si libera con astuzia di Lalo, ma è costretto ad uccidere – con suo grande dolore – Ziegler, in un’inquadratura in campo lunghissimo sotto il cielo stellato e con un sparo udito alla lontana, rendendo l’azione incredibilmente suggestiva; ma anche empatica per i sentimenti provati da Mike. Jimmy elabora nel peggiore dei modi il suo lutto per Chuck, poiché non dimentica il dolore causatogli dal fratello quando gli ha detto in faccia di non averci mai tenuto a lui.
L’incipit mostra un amore fraterno passato, non a caso, e quando Jimmy si rende conto – immedesimandosi con una giovane ragazza alla quale si poteva offrire una borsa di studio – di essere ormai etichettato come “quello là”, scoppia in un pianto liberatorio in solitudine. Tuttavia, ecco ormai Saul Goodman: finge di essere provato per la morte di Chuck, recita una parte, ottiene in maniera meschina la licenza da avvocato, e da ora in avanti comincerà una nuova carriera per Jimmy. L’episodio si chiude con lui che dice a Kim, come da traduzione, “Va tutto bene, amico”; letteralmente “It’s all good, man” (Saul Goodman).
E1 S5: L’uomo magico
Come al solito si parte con l’incipit riguardante il tempo presente, ovvero post eventi visti in Breaking Bad, e in tal caso si vede Gene (Jimmy) prendersi uno spavento perché viene riconosciuto. Tuttavia, sembra determinato ad agire diversamente dal piano di fuga a cui aveva inizialmente pensato. Tornando alla narrazione passata, ossia al momento nel quale Jimmy diventa Saul, la meticolosità degli autori è dimostrata dalla sequenza in cui l’avvocato in questione presenta un cambio d’abito stravagante, con i capelli laccati e più ordinati, il tutto in tono associato alla fotografia notturna.
I colori vividi e il montaggio serrato mentre si alternano i dettagli (suggestivo quello dell’occhio di Jim mentre inserisce delle gocce di collirio) e i primi piani tra Saul e i suoi clienti non propriamente in regola, sottolineano a regola d’arte il cambiamento fisico e mentale di Jimmy McGill, ormai un vero e proprio imbonitore da circo. Tale imbonitore è riuscito persino ad influenzare Kim, la quale mostra un evidente distacco tra la sé stessa delle prime stagioni e quella qui presente. D’altronde, che ormai l’identità di Saul e di conseguenza quella di Kim, siano in totale anarchia, è chiaro sin dalla sigla glitchata.
E2 S5: 50% di sconto
In questo episodio si possono osservare più da vicino gli effetti di Saul Goodman sulla gente, specie quando si tratta di criminali. Una dubbiosa Kim aveva avvertito l’avvocato protagonista, ma quest’ultimo ha comunque preferito ampliare il giro di clienti offrendo loro un 50% di sconto. Tanto basta a dei malviventi da due soldi per sfogare la loro frustrazione compiendo una serie di crimini minori e varie malefatte in giro per la città. In un certo senso, Saul incrementa il male e ne trae profitto, diventando a tutti gli effetti un business man che fa affari tramite la legge.
Bello e spensierato il breve momento di leggerezza tra Kim e Jim quando visitano un’elegante casa bianca in vendita; sembra quasi un momento di catarsi, ma è solo illusione. Nel frattempo, cresce la tensione tra Lalo e Fring, nonché tra lo stesso Gustavo e Mike a seguito di quanto accaduto con i tedeschi nella precedente stagione. Varga fa un gesto forte e riesce a sottrarre la droga ormai nelle mani della polizia, che ha scoperto il giro d’affare locale dei Salamanca.
Così facendo, Nacho conquista la fiducia di Lalo come richiesto da Fring, il quale ha minacciato il ragazzo puntando una pistola verso suo padre. Mike sta accusando il colpo di vivere una vita da criminale, pur di racimolare quanto più denaro possibile per la sua famiglia, e mentre la nipotina parla di Matty, lui le ribadisce più volte che “ha chiuso”, alzando la voce con tono minaccioso. Metaforico, invece, il gelato che Saul lascia cadere per strada, e che fa da collante tra questo episodio e il successivo: le formiche lo divorano!
E6 S5: Wexler contro Goodman
Alla fine di questo episodio, Lalo viene arrestato a seguito di un’imboscata organizzata da Mike su ordine di Gustavo Fring. Ma il nucleo fondante di questo episodio riguarda le capacità persuasive e parecchio pericolose che ha sviluppato ormai un Jim/Saul fuori controllo. L’avvocato in questo frangente non rispetta le volontà di Kim, la quale non voleva continuare a minacciare la Mesa Verde per far sì che la banca lasciasse la casa ad un anziano locale. Infatti, Saul chiede 4 milioni di dollari a Kevin e soci, sulla base di un’appropriazione indebita del logo aziendale e per la possibilità di mandare in onda uno spot televisivo diffamatorio. Kim è incredibilmente innervosita, se non furiosa, per questo folle gesto di Jimmy, e per la prima volta si è potuto davvero parlare di Wexler contro Goodman.
E8 S5: Portantino
Tra i migliori episodi di Better Call Saul non poteva che esserci l’intero episodio dove Jimmy accetta un pericoloso incarico: decide di fare da tramite tra Lalo e il cartello, trasportando ben 7 milioni di dollari per pagare la cauzione del suo cliente. Non si aspetta di certo di finire in un’imboscata, ma per fortuna c’è Mike a fargli compagnia e, prima di tutto, a salvargli la vita. In questo episodio prevale la tensione psicologica, nonché il caos emotivo provocato dallo shock e dalle circostanze conseguenti alla sparatoria. Le vicende si svolgono tutte nel deserto, dove Jimmy e Mike devono sopravvivere facendo molta attenzione ai diversi pericoli.
Un dettaglio apparentemente irrilevante, in realtà non lo è, poiché l’auto di Jimmy ha rimediato un buco a causa di un proiettile, e viene inquadrato; questo buco sarà poi osservato da Lalo nell’episodio successivo, scatenando la sua malriposta curiosità. Ciò a dimostrazione di quanto sia ben strutturata, pensata e ordinata la serie. Nel contempo, l’avvocato ha la possibilità di riflettere su sé stesso e sulla sua relazione con Kim, parlandone anche superficialmente con Mike.
E10 S5: Qualcosa di imperdonabile
Il finale della quinta stagione è semplicemente al cardiopalma, e i nervi sono il filo conduttore per ciascun personaggio e per ciascuna trama. Tutto si interseca alla perfezione, con Lalo che in precedenza ha allarmato Jimmy andandolo a trovare a casa mentre era con Kim; di conseguenza, Jim corre da Mike furioso in cerca di risposte, e in effetti le trova. Infine, Nacho entra in contatto con Don Eladio per una promozione, ma non è ciò che desidera e il nervosismo si avverte costantemente. La tensione la si avverte durante il corso dell’intera ora nella quale vengono diluiti gli eventi cruciali, in quanto ogni filo sembra si stia aggrovigliando ancor di più nel tentativo di districarsi. La fuga di Lalo dai sicari assoldati per farlo fuori è mozzafiato, con l’aggiunta di riprese in GoPro a intensificare l’immersione, e la pericolosità di questo criminale viene ormai sparata in faccia allo spettatore.
E2 S6: Carota e bastone
Il preludio dell’ultima stagione di Better Call Saul evidenzia sin da subito come Kim e Jim siano diventati un connubio altamente nocivo e pericoloso. Ormai, le vite rovinate cambiate dai loro piani super elaborati sono innumerevoli, e pur di fare lo stesso con Howard per raggiungere la cifra pattuita con la Sandpiper, contattano nuovamente dei vecchi clienti: i Kettleman. Parallelamente Mike cerca di portarsi avanti rispetto alle mosse dei Salamanca, ma proteggere Nacho è diventata un’operazione quasi impossibile. Il ragazzo inizia a nutrire un’incontrollabile angoscia e decide di fuggire dall’hotel nel deserto dove era nascosto. Tuttavia, i Salamanca lo avevano già localizzato con furbizia, e allora inizia la corsa contro il tempo, generando una tensione costante e ricca di colpi di scena, avvalorata da una regia attenta ai dettagli e dinamica nell’azione. Il picco assoluto lo si avverte nel momento in cui Nacho deve sfuggire ai due gemelli con un’auto rubata durante una sparatoria, affrontando loro faccia a faccia.
E3 S6: Incudine e martello
Kim si dimostra ancor più cinica di Jim, un concentrato di teatralità e abilità giuridica per una donna che riesce a minacciare nuovamente i Kettleman, i quali ancora una volta non sono puliti nella loro nuova attività. Nel frattempo si assiste alla conclusione della parabola di Nacho, la quale mostra il suo buon cuore nonostante tutte le cattive azioni, tra cui la scelta di frequentare una realtà marcia e cinica. L’inizio dell’episodio vede il ragazzo ancora alle prese con la sua improvvisata fuga, e la cisterna nella quale si nasconde sembra non essere così sicura come poteva credere. Il momento nel quale si nasconde da uno dei due gemelli è al cardiopalma, e deve immergersi in un liquido nero pur di non farsi vedere.
L’angoscia prosegue, ma la presa di coscienza di Nacho fa comprendere allo spettatore una cruda verità: non può più sopravvivere, in un modo o nell’altro. Conscio di questo, Varga chiede a Mike e Fring di avere delle garanzie su suo padre, e così decide in cambio di sacrificarsi per loro. Il suo sfogo finale verso i Salamanca e il sistema intero gestito da Don Eladio è semplicemente da pelle d’oca. Nel frattempo Jimmy potrebbe confessare di aver aiutato il cartello, ma sceglie di non farlo per proseguire con i suoi obiettivi: la reputazione di Howard è da distruggere. Tuttavia, quando Kim minaccia legalmente i Kettleman per la loro nuova attività, si capisce come ormai essa stessa sia diventata il martello, mentre Saul Goodman è l’incudine.
E7 S6: Piano ed esecuzione
Uno dei migliori episodi di Better Call Saul è senz’altro il settimo della sesta stagione, momento clou che cambierà per sempre le sorti dei personaggi. Il piano di Jim e Kim per rovinare Howard trova la sua conclusione durante la riunione tra gli avvocati della HHM, della Davis & Main e quelli in rappresentanza della Sandpiper. Il nervosismo scoppia e Howard crolla, cadendo nella trappola cucita su misura per lui. Consapevole che gli artificio di tutto sono stati proprio Jim e Kim, Hamlin si dirige a casa loro verso sera; nel frattempo, Lalo Salamanca sa di essersi fatto vivo agli occhi di Fring nel momento in cui ha chiamato Don Hector.
Per cercare di raggirare il cileno, Lalo non fa irruzione nella lavanderia come lascia credere agli uomini del proprietario di Los Pollos Hermanos, ma va a trovare proprio Saul e sua moglie. Due destini si incrociano nello stesso spazio, eppure non possono coesistere: Lalo uccide Howard a sangue freddo, in uno dei colpi di scena di maggior impatto per la messa in scena glaciale e concitata. Il cast è formidabile, e la reazione sinceramente spaventata di Jim e Kim lascia di stucco anche lo spettatore, che nel frattempo osserva il corpo di Howard senza vita disteso sul pavimento.
E8 S6: Punta e spara
Jim e Kim devono affrontare le conseguenze delle loro azioni, poiché a causa loro due mondi opposti collidono. Da un lato ci sono le prime stagioni di Better Call Saul, quando la trama principale verteva sul mondo degli avvocati e il desiderio di riscatto di Jimmy; dall’altro ci sono le ultime stagioni della serie tv in questione, segnate da una discesa negli inferi per quello che è il mondo criminale. Nel corso dell’episodio Lalo vuole compiere la sua vendetta, e intende far ciò avvalendosi dell’aiuto di Jim, il quale a sua volta spinge affinché sia Kim ad uscire dall’appartamento per mietere vittime presso la lavanderia di Fring. Ma quando la donna arriva a destinazione, Mike e i suoi uomini la fermano e si lasciano spiegare la situazione. Muovendosi verso Jimmy, la sicurezza viene meno e Lalo tenta di uccidere il cileno alla lavanderia, il tutto mentre sta registrando un video documentario su quanto sta accadendo, così da mostrare le prove a Don Eladio.
Gustavo Fring riesce ad avere la meglio in uno scontro faccia a faccia, mettendoci l’astuzia necessaria a sangua freddo. Persino la colonna sonora si fa più invadente a sottolineare la tensione forsennata in questa stagione, ma è il finale dell’ottavo episodio a diventare imprescindibile per i personaggi, i quali prenderanno finalmente consapevolezza di ciò che stanno facendo nella vita. Il corpo di Howard giace insieme a quello di Lalo Salamanca, quindi i due mondi si sono uniti per poi esplodere definitivamente causando una rottura inconciliabile per Jim e Kim. I due sono gli artefici, i protagonisti di un’iperbolica conclusione di un atto sconsiderato ed egoistico, poiché hanno reso possibile l’incontro tra l’alto e il basso, la legge e la criminalità.
E11 S6: Breaking Bad
Al di là del mero fan service portato dalla presenza, o meglio dal ritorno, di Aaron Paul e Bryan Cranston rispettivamente nei ruoli di Jesse Pinkman e Walter White, questo episodio si intitola Breaking Bad per un motivo ben più radicale. Infatti, chiaro ormai che il bianco e nero in Better Call Saul indica il presente vissuto da Jimmy/Gene post finale di stagione di Breaking Bad, è altrettanto lampante che in questo mondo pian piano si diventa cattivi. Jimmy è diventato Saul nel corso delle stagioni, e l’attuale Gene decide nel finale di organizzare un’effrazione per guadagnare soldi facili. Ecco allora il parallelo tra l’avviso di Mike all’avvocato quando quest’ultimo afferma di voler entrare in affari con Walter White, e il coinvolgimento di Gene per mietere nuove vittime.
I dettagli fanno la differenza, e nel presente post Breaking Bad si vede Gene riprendere le vecchie abitudini di Saul: auricolare bluetooth; massaggiatore automatico; telefoni usa e getta. Il “diventare cattivi” come da titolo dell’episodio delinea quanto appena descritto, ovvero gesto dopo gesto una persona si aggrappa al tutto per tutto essendo consapevole di come finirà, ma Gene vuole andarsene come Saul, o per meglio dire, come “Jimmy Scivolone”. La prova del nove è la rabbia sfogata da Gene dopo la telefonata con Kim, della quale non si conoscono le parole, ma soprattutto è la conversazione tra Jim e la sua ex segretaria Francesca a lasciar comprendere quanto Saul sia ancora tremendamente legato al suo marcio passato.
E13 S6: Conviene salutare Saul
Un finale di stagione che non solo finisce nella classifica dei migliori episodi di Better Call Saul, ma è tra il meglio del meglio nella serialità tout court. La plateale confessione di Saul Goodman una volta catturato come Gene, poiché riconosciuto da una vecchia signora nel Nebraska, è una distorta redenzione per un personaggio che ha seguito le orme di Icaro: si è avvicinato troppo al sole e si è scottato! Si comprende finalmente la verità interna sul personaggio di Jimmy McGill, e di come quest’ultimo sia diventato Saul Goodman compiendo reati di ogni tipo, assecondando anche la mente criminale di Heisenberg/Walter White. I tratti psicologici delineati nel corso di queste sei stagioni prendono qui la loro forma definitiva, e si intravede il meccanismo di difesa e di autodistruzione messo in atto dall’avvocato in questione. Infatti, Jim è peggiorato ogni qualvolta una persona che ama finisce per allontanarsi da lui, ripudiando la sua essenza: prima Chuck, poi Kim. Entrambe queste persone ricompaiono qui, e la sequenza in flashback tra Jimmy e suo fratello maggiore riaccende la scintilla, facendo comprendere come in realtà il protagonista delle serie sia sempre stato così sin da ragazzino, e il cambiamento non gli è mai appartenuto.
D’altronde, in queste sei stagioni Jimmy appare qualche volta di buon cuore, ma poi frena e fa un passo indietro oppure in avanti, e finisce con il peggiore la situazione. Tale schema è in perenne ascensione, e Walter White glielo fa notare in un altro flashback quando i due parlano di rimpianti. Il momento di redenzione per un personaggio che altrimenti sarebbe risultato totalmente negativo è quello squarcio d’amore tra lui e Kim, i quali si scambiano degli sguardi sia in tribunale che divisi dalle sbarre di un carcere. Ecco che Jim, pur avendo in precedenza ottenuto una riduzione della pena a 7 anni in un carcere scelto da lui, decide di rinunciarvi per dire la verità e nient’altro che la verità.
I suoi comportamenti egoistici e distruttivi gli hanno portato via tutto, da Chuck fino a Kim passando per Howard, ma le vittime sono molteplici. L’ambiguità innescata in precedenza per far sì che lo spettatore si chieda se effettivamente Gene volesse uscire dall’anonimato allo scopo di farsi arrestare come Saul, viene da un lato confermato ma dall’altra smentita proprio dalla scelta audace dell’imbonitore di smettere di essere tale, assumendosi la sua responsabilità e scontando la pena così come doveva essergli inflitta. La redenzione di Kim lo induce a sua volta a prendere una nuova consapevolezza, perché per lei farebbe di tutto e si prende anche le sue colpe. Eppure, il sorriso non sembra mancargli, perché la sua costante essenza non fa altro che trasmettere una semplice frase, anche quando non è veritiera: it’s all good, man.