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Barbie con Margot Robbie avrà un sequel? Perché non è scontato

Barbie: arriva il sequel

Barbie” di Greta Gerwig (del quale potete recuperare la recensione) è destinato a diventare il fenomeno cinematografico dell’anno: in meno di una settimana dalla sua uscita ha già superato i 400 milioni di dollari e ci si chiede se non possa diventare il secondo film a raggiungere la soglia del miliardo a fine corsa nel 2023 (il primo è stato “Super Mario Bros: Il Film“). Con questo grande successo, accompagnato da un’accoglienza critica ottima, molti stanno già chiedendo a gran voce la realizzazione del sequel… ma la cosa si concretizzerà?

Il sequel di Barbie si farà?

La domanda sulla realizzazione del sequel è già stata posta alla regista Greta Gerwig, la quale ha risposto attraverso queste parole:

“In questo momento mi sento di dire solo che tutto quello che avevo l’ho messo in questo film. Mi sento così alla fine di ogni film, come se non avrò mai un’altra buona idea, ma anche consapevole di aver fatto tutto quello che volevo fare. Non vorrei infrangere i sogni dei fan di tutto il mondo, ma almeno per me, in questo momento, le possibilità di un sequel sono totalmente a zero.”

A quanto pare, Greta Gerwig non è intenzionata ad andare avanti con un seguito, tanto che i rumor trapelati sul web riguardo il futuro del franchise parlano di uno spin-off su Ken e l’intenzionalità di raccontare nuove storie con altri personaggi all’interno del film. Le dichiarazioni della regista possono far pensare che per lei non ci sia la minima possibilità che la narrazione vada avanti, ma è davvero così? “Barbie” fa pensare a due tipologie di casi che si verificano nel cinema quando un’opera ha avuto successo senza che essa avesse alla base il concepimento di un seguito.

il sequel di Barbie si farà

L’arrivo del sequel di Barbie

Il solo fatto che “Barbie” sia nato (almeno nell’ottica di Greta Gerwig) come film unico senza l’intenzione di realizzare un sequel, non è qualcosa che impedisca automaticamente la realizzazione di quest’ultimo. Basti pensare ad un caso prodotto sempre dalla Warner Bros, ovvero “Joker” di Todd Phillips. Il regista aveva detto più volte che il film doveva distinguersi dagli altri cinecomic poiché non c’era alla base l’idea di realizzare un franchise. Tuttavia, diversi anni dopo, è stata annunciata la realizzazione di un sequel intitolato “Joker: Folie A Deux“, il quale vedrà l’arrivo di Lady Gaga come interprete di Harley Quinn e che ha da tempo terminato le riprese.

La stessa cosa si è verificata anche in altri casi: “Il Padrino Parte 2” doveva essere la conclusione definitiva della storia di Michael Corleone. Eppure, sempre diversi anni dopo, il regista Francis Ford Coppola ha realizzato “Il Padrino: Parte 3“, il quale si tratta ormai del vero finale della saga. Da questi esempi si può dedurre che l’intenzione iniziale di un regista non rimane per forza tale e può variare nel tempo in base alle circostanze. Tuttavia va notato che, pur essendo autoconclusivi, entrambi i capitoli citati offrono delle possibilità di poter mandare la storia avanti: “Il Padrino Parte 2” termina con Michael Corleone ancora al potere, cosa che ha spinto Coppola a narrare poi la sua vecchiaia, mentre “Joker” termina con il celebre criminale che finisce in manicomio, cosa che non impedisce il poter raccontare una sua evasione in futuro (come avverrà infatti nel sequel di Joaquin Phoenix). Per “Barbie” (di cui è stata fatta la spiegazione del finale) la questione appare diversa.

Barbie: il sequel non si farà

Il sequel di Barbie non si farà?

ATTENZIONE: vengono ora fatti SPOILER sul finale di “Barbie”

“Barbie” ha un finale che non sembra permettere sbocchi con il futuro: il film infatti termina con la protagonista che decide letteralmente di diventare un essere umano, rinunciando alla sua natura da bambola ed andando a vivere nel mondo reale. Lei addirittura cambia nome, decidendo di assumere l’identità di “Barbara Handler“. In che modo si può fare un seguito su Barbie se la stessa Barbie non è più tale, facendo scomparire completamente la sua caratteristica “fantasy” (ovvero il fatto di essere una bambola vivente) che ha attratto estremamente il pubblico del film? Come può un film che chiude narrativamente tutte le porte per il futuro, concepire l’idea per un sequel?

Anche in questo caso c’è un esempio molto interessante: il finale del sequel “L’Altra Faccia Del Pianeta Delle Scimmie” si conclude con l’esplosione del pianeta Terra a causa di una bomba atomica. Quando gli sceneggiatori sono stati incaricati di scrivere un terzo capitolo dalla 20th Century Fox dopo il successo del film citato, sono entrati inizialmente in crisi perché nel secondo capitolo è saltato in aria il mondo. Eppure, nonostante ciò, hanno trovato un espediente narrativo per proseguire con “Fuga Dal Pianeta Delle Scimmie“, in cui alcuni personaggi riescono a sopravvivere saltando in un razzo prima dell’esplosione del pianeta. Non solo hanno trovato il pretesto per realizzare un terzo film, ma quest’ultimo è stato recepito bene dal pubblico senza alcuna avvertenza di forzatura, contribuendo a rendere iconica la saga con la nascita di Cesare.

Una soluzione intelligente, anche quando il film non promette sbocchi narrativi per andare avanti, può sempre dunque essere trovata. Ovviamente non è detto che la cosa funzioni a prescindere (si pensi infatti a film derisi proprio per la disperazione nel trovare una trama come “Lo Squalo 4: La Vendetta“), ma persino il finale di “Barbie” può avere delle interessanti scappatoie. Il secondo capitolo infatti potrebbe raccontare della protagonista che, afflitta dalle difficoltà del mondo reale, decide di tornare a Barbieland per puro effetto nostalgico, trovando magari dei nuovi spunti ideologici e sociali che non sono stati esplorati nel film precedente e che possono essere raccontati. La realizzazione qualitativa di un sequel di “Barbie” è quindi difficile, ma non impossibile.