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Recensione – L’ordine del tempo: il film di Liliana Cavani a #Venezia80

Presentato in anteprima a Venezia80, L’Ordine del Tempo è il nuovo film di Liliana Cavani. Ma è un film davvero riuscito?
Recensione - L'ordine del tempo: il film di Liliana Cavani a #Venezia80

L’ordine del tempo è il 13esimo film di Liliana Cavani, presentato in anteprima nell’ambito dell’80esima Mostra Internazionale del Cinema di Venezia. La regista di Il portiere di notte viene premiata, nel contesto di #Venezia80, con il Leone d’oro alla Carriera, in un evento introdotto dall’attrice britannica Charlotte Rampling. 

La trama di L’ordine del tempo, il film di Liliana Cavani 

Nel proseguire con la recensione di L’ordine del tempo di Liliana Cavani, è importante considerare innanzitutto la trama del film in questione, con Edoardo Leo, Alessandro Gassman e Claudia Gerini all’interno del cast. La sinossi recita: “E se scoprissimo che il mondo potrebbe finire nel giro di poche ore? È quello che accade una sera a un gruppo di amici di vecchia data che, come ogni anno, si ritrova in una villa sul mare per festeggiare un compleanno. Da quel momento, il tempo che li separa dalla possibile fine del mondo sembrerà scorrere diversamente, veloce ed eterno, durante una notte d’estate che cambierà le loro vite.”

La recensione di L’ordine del tempo di Liliana Cavani

Dispiace. Dispiace perché stiamo parlando di Liliana Cavani, una delle autrici più importanti nella storia del cinema italiano. Sua la regia de Il Portiere di Notte del 1974, capolavoro del cinema italiano con Charlotte Rampling protagonista che ha segnato un’epoca e che viene ancora oggi ricordato come un capolavoro assoluto. Non solo però: con I Cannibali del 1970 – colonna sonora firmata da Ennio Morricone Al di là del Bene e del Male del 1977 o Il Gioco di Ripley del 2002, la Cavani si è attestata in maniera indiscutibile come una regista grandiosa. Quest’ultimo, interpretato in maniera meravigliosa da John Malkovich, è stato anche l’ultimo lungometraggio da lei diretto o, almeno, lo è stato fino ad oggi.

 

Di seguito infatti, ecco la recensione del nuovo film di Liliana Cavani, L’ordine del Tempo, che esce nelle sale italiane a partire dal 30 agosto 2023, in concomitanza con la sua presentazione nella sezione Fuori Concorso dell’80esima Mostra Internazionale D’arte Cinematografica di Venezia: come detto, dispiace molto. Dispiace per la carriera che Liliana Cavani ha portato avanti per decenni e dispiace che questo film venga presentato lo stesso giorno dell’assegnazione alla regista del Leone d’oro alla carriera. Un premio meritatissimo ma, in un certo senso, sporcato da questo suo ultimo film. Sì perché fa male doverne parlare così, ma si tratta di un film fallito sotto ogni punto di vista.

 

L’ordine del Tempo, purtroppo, già dalle prime immagini appare come un prodotto da prima serata su Rai 1, concepito per la televisione e non per il cinema, non per una distribuzione nelle sale a breve-medio termine ma per una in tv che, presumibilmente, potrebbe essere più lunga. Non che sia necessariamente un male produrre questi prodotti, ma che a farlo sia appunto la Cavani, sorprende. Sorprende perché si tratta di un film vuoto, con una fotografia sconcertante, delle interpretazioni assolutamente non all’altezza non tanto per gli attori in sé quanto per i ruoli ed i personaggi che vengono cuciti loro intorno: Edoardo Leo fisico, Alessandro Gassman medico e così via. Quei pochi elementi degni di nota – come la scelta di inserire il brano Dance me to the End of Love di Leonard Cohen o uno spezzone di La Febbre dell’Oro di Charlie Chaplin – vengono gestiti malissimo, trasformando un film che poteva nascere con l’ambizione di richiamare Ettore Scola ad un cinema più vicino a Gabriele Muccino. Anche qui, il problema non è tanto questo, quanto il fatto che ciò non sembra in nessun modo essere nelle corde della Cavani, che qui pare essersi limitata a fare la mestierante e girare un film che non voleva girare.

 

Oltre ad un comparto tecnico debolissimo, quello che poi sorprende – sempre perché si sta parlando di Liliana Cavani – è il livello di scrittura che qui è talmente grossolano che, nonostante qualche attore ci provi, rende impossibile per i protagonisti del film il risultare credibili: il modo in cui vengono gestiti argomenti importanti come lo stupro, l’infedeltà o l’omosessualità è infatti davvero indifendibile. Lo stesso argomento cardine del film, ovvero quello di un asteroide che dovrebbe abbattersi sulla terra e cancellare la vita come avvenuto milioni di anni prima con i dinosauri, viene gestito e scritto malissimo, con la parola “tempo” ripetuta praticamente in ogni scena o la parola “asteroide” che, invece, non viene praticamente mai utilizzata, sostituita da termini goliardici come “grande sasso” o “pietrone”. Un altro autore fondamentale del nostro cinema, anni fa diceva che parole sono importanti. Ecco, lo è anche il cinema e, purtroppo, L’ordine del Tempo non rende onore alla settima arte ed alla carriera di una meravigliosa autrice come Liliana Cavani. Dispiace.

Voto:
1/5
Andrea Barone
2/5
Christian D'Avanzo
1.5/5
Alessio Minorenti
1/5
Paola Perri
1.5/5
Vittorio Pigini
1/5
Bruno Santini
1/5
0,0
Rated 0,0 out of 5
0,0 su 5 stelle (basato su 0 recensioni)
Voto del redattore:
Data di rilascio:
Regia:
Cast:
Genere:

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