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Recensione – Captain America: Civil War, il terzo film con Chris Evans e Robert Downey Jr

Recensione - Captain America: Civil War

SCHEDA DEL FILM

Titolo del film: Captain America: Civil War
Genere: Azione, Supereroistico
Anno: 2016
Durata: 147′
Regia: Joe & Anthony Russo
Sceneggiatura: Christopher Markus, Stephen McFeely
Cast: Chris Evans, Robert Downey Jr, Sebastian Stan, Scarlett Johansson, Elizabeth Olsen, Paul Bettany, Don Cheadle, Chadwick Boseman, Daniel Bruhl
Fotografia: Trent Opaloch
Montaggio: Jeffrey Ford, Matthew Schimdt
Colonna Sonora: Henry Jackman
Paese di produzione: Stati Uniti d’America

Tra il 2006 e il 2007 le pagine dei fumetti Marvel furono travolte da una Guerra Civile supereroistica di proporzioni storiche, dieci anni dopo i Marvel Studios con il loro tredicesimo film ripropongono la stessa battaglia in scala nettamente ridotta. Ecco la recensione di Captain America: Civil War, film del 2016 e primo prodotto della Fase Tre diretto dai fratelli Russo

La trama di Captain America: Civil War, diretto da Joe e Anthony Russo

Di seguito la trama di Captain America: Civil War, terzo film solista dedicato alle avventure del leader dei Vendicatori.

 

“Circa un anno dopo la battaglia di Sokovia, gli Avengers capitanati da Steve Rogers (Chris Evans) impediscono a Brock Rumlow (Frank Grillo) di rubare un’arma biologica da un laboratorio a Lagos, in Nigeria. Durante lo scontro Rumlow aziona un giubbotto esplosivo, suicidandosi; Wanda Maximoff (Elizabeth Olsen) limita l’esplosione con i suoi poteri, uccidendo però diversi volontari del Wakanda, e aumentando la sfiducia della comunità internazionale nei confronti dei Vendicatori. Al quartier generale degli Avengers, il segretario di Stato Thaddeus Ross(William Hurt) informa il gruppo che le Nazioni Unite hanno stipulato gli Accordi di Sokovia, che stabiliranno un ente governativo internazionale per monitorare e decidere quando chiedere l’intervento degli Avengers. La squadra è divisa; Tony Stark (Robert Downey Jr) sostiene la necessità di una supervisione esterna poiché si sente in colpa per aver creato Ultron e la conseguente distruzione di Sokovia, mentre Steve fatica a fidarsi dei governi e delle istituzioni dopo la caduta dello S.H.I.E.L.D., e ritiene che gli Avengers debbano essere liberi di decidere di propria volontà quando intervenire. Non riuscendo a convincere Rogers, Natasha Romanoff (Scarlett Johansson) si reca a Vienna per la ratifica degli Accordi, ma durante la conferenza una bomba uccide il re del Wakanda T’Chaka. Le telecamere di sicurezza rivelano che l’attentatore è il fuggiasco Bucky Burnes (Sebastian Stan), e il figlio di T’Chaka, T’Challa (Chadwick Boseman), decide di vendicarsi personalmente”

Recensione - Captain America: Civil War

La recensione di Captain America: Civil War, le origini cartacee e la genesi del progetto

Da maggio 2006 a febbraio 2007 il mondo fumettistico della Casa delle Idee fu scosso da un tremendo terremoto, una guerra fratricida dove gli Eroi più potenti della Terra si scontravano tra di loro in un grande evento mediatico, una miniserie di sette numeri scritta da Mark Millar e disegnata da Steven McNiven: Civil War. La trama della Guerra Civile è tanto semplice quanto affascinante: a causa di un’esplosione avvenuta nei pressi di una scuola (con centinaia di vittime civili, di cui la maggior parte bambini) nella quale sono coinvolti alcuni giovani supereroi, il governo decide di introdurre il cosiddetto Atto di registrazione dei Superumani con lo scopo di poter controllare le attività degli eroi in maschera e catalogando ogni singolo superpotere di ognuno di essi. Chi si oppone all’Atto verrà considerato alla stregua di un criminale, braccato dallo S.H.I.E.L.D. e rinchiuso in carcere. Un incipit che vedrà Captain America e Iron Man darsi battaglia formando due fazioni distinte, in sette numeri ad alto tasso d’adrenalina con svariati colpi di scena che avranno un forte impatto emotivo sul futuro del nutrito roster di personaggi della Marvel.

 

Il terzo sequel delle gesta di Captain America segue, in maniera più ridotta, il pretesto narrativo della Guerra Civile fumettistica. Arrivati ormai al tredicesimo film, i Marvel Studios con Captain America: Civil War fanno un breve riassunto delle puntate precedenti con un progetto che ha più il sapore di film corale piuttosto che di avventura singola e solista: la battaglia contro i Chitauri di New York, la lotta contro Ultron a Sokovia, la distruzione degli Helicarrier a Washington e l’attentato in Nigeria sono il motore portante della divisione dei Vendicatori in questo film, separati da ideali diversi con due fazioni ben distinte ma entrambe con le motivazioni necessarie per portare avanti la loro causa. Gli sceneggiatori Christopher Markus e Stephen McFeely, tuttavia, non si dimenticano del tutto di quanto scritto in precedenza su The Winter Soldier, portando avanti la storyline di James “Bucky” Burnes e buttando tutto in un calderone fatto di tanti effetti speciali e tante mazzate, il tutto gestito in maniera egregia dai fratelli Anthony e Joe Russo che tornano in cabina di regia.

 

Civil War ricalca le atmosfere spionistiche di Bondiana memoria del precedente film, allargando di netto la posta in gioco in un film però fin troppo ambizioso: Markus e McFeely cedono alla tentazione di voler allargare il setting terra-terra del secondo film trasformando questo terzo sequel in una sorta di Avengers 2.5, facendo il passo più lungo della gamba. Gli accordi di Sokovia, la divisione degli Avengers, le due fazioni, l’introduzione di Black Panther, il ritorno di Ant-Man (Paul Rudd), i piano di Zemo (Daniel Bruhl), la fuga di Bucky, l’omicidio dei coniugi Stark: sottotrame che vengono tutte gettate in pasto ad una sceneggiatura fin troppo corposa, che cerca di narrare in maniera coerente le numerose tematiche del film riuscendo solo in parte nel suo intento. Civil War è un’enorme Royal Rumble piena zeppa di personaggi, un film che dimentica per strada l’ingrediente fondamentale che rendeva The Winter Soldier un prodotto eccellente: la semplicità di scrittura e il giusto equilibrio che ne deriva. L’introduzione nel Marvel Cinematic Universe di un personaggio storico come Spider-Man è poi la ciliegina su una torta fin troppo zuccherata: l’Uomo Ragno interpretato da Tom Holland funziona su schermo nel suo essere adolescenziale, con un carattere ironico fatto di battute e scherni all’avversario di turno. Ma la sua natura fin troppo fumettistica stona col tono serioso del film, risultando purtroppo un personaggio inserito più per dare un rilancio al personaggio nel MCU piuttosto che essere funzionale ai fini della trama: un grande e grosso cameo che diverte ma che, a conti fatti, serve a ben poco. 

 

Se da un punto di vista di scrittura Civil War scricchiola sotto il peso di troppi argomenti, a farla da padrona è la regia dinamica e quadrata dei Russo. Joe e Anthony confezionano un film ad alto tasso di spettacolarità, infarcito da combattimenti ben coreografati e da un ritmo forsennato che riesce ad essere il vero e proprio punto di forza di questo crossover. Persino il tanto criticato confronto nella pista aeroportuale funziona e diverte, con le due fazioni pronte a darsi battaglia sfoggiando i loro superpoteri in un’autentica rissa alla vecchia maniera, magari non gigantesca come quella fumettistica ma sicuramente ben orchestrata.

Recensione - Captain America: Civil War

Captain America: Civil War, considerazioni finali e dove vederlo in streaming

Il primo film della Fase Tre vuole essere un colossal ma tende ad essere fin troppo vanitoso nel suo essere gonfio d’argomenti e, probabilmente, troppo lungo nelle sue due ore e quaranta di visione. Tanti personaggi interpretati da un cast stellare (con i soliti Chris Evans e Robert Downey Jr a spiccare su tutti), tante storie intrecciate per un progetto che probabilmente avrebbe reso di più come nuovo capitolo degli Avengers piuttosto che come terzo film solista su Steve Rogers. Captain America: Civil War (disponibile su Disney+) cerca la strada della grandezza ma nel suo essere così gonfio s’incastra tra le mura di un vicolo, riuscendo a divincolarsi solamente attraverso l’azione sfrenata, con i due conducenti che riescono a manovrare in maniera decente un camion troppo ingombrante per un percorso del genere. Rispetto alla Guerra Civile fumettistica mancano diversi personaggi, alcuni di loro fondamentali per la narrazione di una storia epica e drammatica: tuttavia i Marvel Studios, al netto dei difetti, riescono a portare a casa un risultato risicato. La squadra ha vinto un’altra volta, ma il gioco espresso lascia dei dubbi sull’effettiva resa di un modulo forse troppo pretenzioso per le forze viste in campo.

Voto:
3/5
Andrea Barone
4.5/5
Andrea Boggione
3/5
Christian D'Avanzo
3.5/5
Gabriele Maccauro
2.5/5
Riccardo Marchese
3/5
Alessio Minorenti
2/5
Paola Perri
3/5
Vittorio Pigini
3/5
Bruno Santini
3/5
Giovanni Urgnani
0/5
0,0
Rated 0,0 out of 5
0,0 su 5 stelle (basato su 0 recensioni)
Voto del redattore:
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