Recensione – After 5: l’ultimo film della saga con Hero Fiennes Tiffin

Recensione - After 5: l'ultimo film della saga con Hero Fiennes Tiffin

Articolo pubblicato il 10 Novembre 2023 da Bruno Santini

SCHEDA DEL FILM

Titolo del film: After Everything
Genere: Commedia, Sentimentale, Erotico
Anno: 2023
Durata: 93 minuti 
Regia: Castille Landon
Sceneggiatura: Castille Landon
Cast: Hero Fiennes Tiffin, Josephine Langford, Louise Lombard, Stephen Moyer, Mimi Keene, Carter Jenkins, Benjamin Mascolo
Fotografia: Joshua Reis
Montaggio: Joshua Kirchmer
Colonna Sonora: George Kallis
Paese di produzione: Stati Uniti 

After 5 è l’ultimo capitolo della saga tratta dai libri di Anna Todd; il film, distribuito direttamente sulla piattaforma di streaming Amazon Prime Video a partire dal 3 ottobre 2023, chiude definitivamente la narrazione su Tessa e Hardin, con il tanto agognato finale che i fan della saga attendevano da tempo. Di seguito, la trama e la recensione del film diretto da Castille Landon. 

La trama di After 5, l’ultimo film della saga tratta dai libri di Anna Todd

Prima di passare alla recensione vera e propria di After 5, l’ultimo film della saga tratta dai libri di Anna Todd, si indica innanzitutto quale sia la trama del prodotto cinematografico distribuito direttamente sulla piattaforma di streaming di Amazon Prime Video. Si tratta della seguente: After 5, film diretto da Castille London, è il capitolo finale della saga di After e vede Hardin (Hero Fiennes Tiffin) andare avanti con estrema fatica, dopo aver chiuso la relazione con il suo grande amore: Tessa (Josephine Langford). Il giovane sta vivendo il traumatico blocco dello scrittore e decide di recarsi in Portogallo per cercare un modo per fare ammenda del suo passato. Una volta giunto nella penisola iberica, Hardin si mette alla ricerca di una donna contro cui ha commesso un grave torto durante l’adolescenza. Chiedendo scusa per le sue terribili azioni passate, Hardin spera di ritrovare se stesso e poter riconquistare Tessa, ma si rende conto che, prima di intraprendere nuovamente una relazione con lei, deve cambiare. Solo così potrà donare a Tessa quella vita felice e serena che la ragazza merita.”

La recensione di After 5: la saga termina con becero sessismo

É d’uopo chiedersi, in sede di analisi, quale debba essere realmente l’approccio con determinati film, posto che ci sia realmente il bisogno di averne uno. Spesso, anche con tono piuttosto sprezzante, si usa dire che l’atteggiamento di chi critica – nei confronti di certe opere – è goffo ed eccessivo, rispetto alla natura stessa di determinati film che dovrebbero essere vissuti semplicemente come un modo per far trascorrere il tempo. Ma che cos’è, del resto, un film se non un insieme di elementi che vanno dal tecnico al narrativo, passando per un aspetto prettamente morale? Si utilizza questa premessa perché il discorso che si citava precedentemente, a proposito delle aspettative da muovere verso After 5, può avere il suo fondamento, ma incontra un altro elemento: immaginando da principio che questo film sia poco più che nulla, è lecito aspettarsi qualcosa? Per chi scrive, sarebbe piuttosto basilare aspettarsi che un film del 2023 non sia sessista e che non tratti la donna come mero oggetto di sottomissione al simil (e soltanto, ridicolmente, verbale) pentimento dell’uomo; sarebbe abbastanza naturale aspettarsi che la “fotografia” del film non sia ottenuta dall’applicazione di un filtro Instagram al film; sarebbe, infine, piuttosto basico aspettarsi che la scansione dei dialoghi vada oltre il succedersi pausa-battuta da prima settimana di scuola di recitazione. 


After 5 riesce nell’incredibile e clamoroso risultato di mancare anche della più semplice base, andando al di sotto di quel che è un film e riuscendo, addirittura, a tradire anche quell’atteggiamento erotico – non che in passato fosse più convincente – che ha caratterizzato i primi film della saga, generando scalpore. Un non film, nell’accezione più negativa del termine, o semplicemente un film che non riesce neanche ad essere brutto, poiché si ferma un po’ prima rispetto a quest’accezione. Al di là della recensione di After 5, un film che nei suoi 93 minuti alterna misoginia a sessismo, stereotipizzazione della donna a mascolinità tossica, sfondi sbiaditi per parlare del passato a recitazioni fasulle, dispiace davvero che questo film si rivolga ad un target prettamente giovanile, che approccia al sesso e vuole vederlo rappresentato sullo schermo, ritrovandosi di fronte a un prodotto che smarrisce completamente il suo target di riferimento e che conclude, nel suo più becero sessismo, l’intera saga. Ecco che, se di analisi c’è ben poco poiché apparirebbe anche sovrabbondante andare oltre le basi inesistenti del film, per chi scrive resta l’augurio che – indipendentemente dal gusto e da quanto questo film possa piacere – questo film non insegni nulla, non offra alcun modello e non rechi alcuna idea su quale sia la vita e la reale condotta esistenziale di un individuo. In caso contrario, non si tratterebbe soltanto di un film tremendo, ma anche di un prodotto preoccupante. 

Voto:
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Gabriele Maccauro
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